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Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

venerdì 31 maggio 2019

              Giornata mondiale senza tabacco


31 maggio

Giornata mondiale senza tabacco: La Giornata mondiale senza tabacco è una ricorrenza che ha la scopo di invogliare le persone a smettere di fumare, abbandonare completamente questo dannoso vizio. Almeno 24 ore senza tabacco: è questa la sfida al tabagismo che viene lanciata ogni anno.

Tra stime e statistiche sull'incidenza del fumo nella vita delle persone si cerca di richiamare l'opinione pubblica sugli effetti negativi di questo tremendo vizio sulla salute. La giornata fu indetta, per la prima volta, il 7 aprile 1988 dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità che, nel 2016, ha stimato in circa sei milioni il numero di morti all'anno provocate dal fumo, la maggioranza delle quali si registra nei paesi in via di sviluppo.

Convegni ed iniziative comunitarie (organizzate anche dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) ricordano a tutti, in questa giornata, quanto sia dannoso il fumo ed invogliano ad abbandonare il vizio con numerose campagne di sensibilizzazione.


Santa Maria Capua Vetere, lì 31 Maggio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco




lunedì 27 maggio 2019

                                Bruno Vespa


(Nato 75 anni fa)

Bruno Vespa: È il Vespone nazionale del giornalismo italiano e della televisione pubblica, un protagonista dell'informazione che divide e fa discutere. 

Nato a L’Aquila, non ancora maggiorenne cominciò a scrivere di sport per il quotidiano Il Tempo, entrando a 18 anni in RAI come cronista radiofonico e rimanendovi a tempo indeterminato dopo aver vinto un concorso nazionale per radio telecronisti. La sua scalata ai vertici del Tg1 iniziò nel 1976 come inviato, toccando il massimo traguardo dal 1990 al 1993 con la carica di direttore del telegiornale.

Dopo aver portato nelle case degli italiani i principali fatti di cronaca nazionale, dalla strage di Piazza Fontana al ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, nel 1996 passò al talk show con la conduzione di Porta a Porta, confermatosi nel tempo il principale "salotto" televisivo per politici e personaggi famosi.

Premiato tre volte a "Saint Vincent" per la carriera in TV, è autore di saggi di successo, quali "Il cavaliere e il professore" (Premio Bancarella), "Il cambio", "Il duello", "La svolta" e "La sfida".



Santa Maria Capua Vetere, lì 27 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco



domenica 26 maggio 2019

                            Mike Bongiorno


 (Nato 95 anni fa)
(Morto 9 anni 8 settembre 2009 )

Mike Bongiorno: Padre fondatore della televisione italiana, per oltre mezzo secolo è stato il Re dei quiz e il conduttore più longevo del piccolo schermo, da cui ha tenuto compagnia a milioni di italiani di tutte le età, divertiti anche dalle sue proverbiali gaffe.

Figlio di un italo-americano, il nonno era di origini siciliane, e di una torinese, Mike Bongiorno nacque a New York, dove il padre svolgeva l’attività di avvocato prestato successivamente alla politica, arrivando anche a candidarsi a sindaco. Trasferitosi in Italia, Mike abbracciò la carriera giornalistica, scrivendo di sport per La Stampa.

Impegnato nella guerra partigiana, fu arrestato dai nazisti e imprigionato a San Vittore, dove conobbe Indro Montanelli, per poi essere deportato in diversi campi di concentramento. Liberato prima della fine del conflitto, nel 1946 condusse il programma "Voci e volti dall'Italia" per la stazione radiofonica di un quotidiano locale e iniziò a fare servizi per la radio italiana, l'EIAR, diventata poi RAI.

Tornò in Italia nel 1953 e cominciò a realizzare documentari su fatti e avvenimenti della ricostruzione del Paese. Successivamente, fu incaricato di condurre il programma Arrivi e partenze, in onda il primo giorno di trasmissioni della televisione italiana, in cui aveva il compito di intervistare i personaggi famosi che arrivavano o partivano dall'aeroporto di Roma.

Nel 1955 lanciò il primo quiz della televisione italiana, Lascia o raddoppia? e la sua popolarità schizzò alle stelle, grazie anche all'esperienza come testimonial di alcuni spot del programma “Carosello” e alle cinque conduzioni consecutive del Festival di Sanremo.

Seguirono diversi programmi rimasti nella storia del piccolo schermo tra cui "Rischiatutto", "Ieri e oggi", "Scommettiamo?" e "Flash", l'ultima trasmissione in RAI. Dopo passò alla televisione commerciale del gruppo Fininvest, dove condusse, tra gli altri, "Bis", "Telemike" e La ruota della fortuna (con cui stabilì il record di puntate condotte).

Premiato con il Telegatto di platino e insignito della laurea honoris causa in Televisione, Cinema e Produzione multimediale presso la IULM di Milano, scomparve a Montecarlo, nel settembre del 2009. Nel 2013 il comune di Sanremo gli ha dedicato una statua per il suo lungo legame con il Festival.


Santa Maria Capua Vetere, lì 26 Maggio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

sabato 25 maggio 2019

                                  Emma


 (Nata 35 anni fa)

Emma: Sui documenti è Emmanuela Marrone, sul palco semplicemente Emma. Nuova star del pop italiano lanciata dal talent "Amici di Maria De Filippi" e portata al successo dal Festival di Sanremo 2012.

Nata a Firenze, ma cresciuta nel cuore del Salento (ad Aradeo), scopre il suo talento nel 2003, con la partecipazione al talent show “Superstar Tour”, condotto da Daniele Bossari su Italia 1, da cui esce vincitrice insieme a Laura Pisu e Colomba Pane. Con le stesse forma la band "Lucky Star" che non sfonda.

La svolta arriva con il trionfo nel 2010 ad "Amici", che la porta a pubblicare il primo album Oltre (doppio disco di platino a solo due settimane dall'uscita) e ad essere premiata come "miglior voce femminile" ai Venice Music Awards. L'anno seguente sale sul palco dell'Ariston, finendo seconda con i Modà grazie al brano Arriverà. L'edizione del 2012 la consacra come star, grazie al trionfo di "Non è l'inferno".

Impegnata nella lotta per i diritti delle donne, forte della sua personale esperienza (un cancro all'utero sconfitto) si fa promotrice di una campagna di sensibilizzazione alla prevenzione dei tumori tra i giovani, diventando in seguito testimonial dell'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). 

Il 2014 conferma lo strepitoso successo del terzo album "Di schiena" (doppio disco di platino) e la vede protagonista all'Eurovision Song Contest di Copenaghen, come rappresentante dell'Italia. L'anno dopo torna a Sanremo come co-conduttrice al fianco di Carlo Conti e Arisa. I successivi album sono Adesso (novembre 2015) ed Essere qui (gennaio 2018).


Santa Maria  Capua Vetere, lì 25 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                         Enrico Berlinguer


data di nascita: giovedì 25 maggio 1922 (97 anni fa)
data morte: lunedì 11 giugno 1984 (34 anni fa)

Enrico Berlinguer: Storico segretario del Partito Comunista Italiano, stimato da alleati ed avversari per lo spiccato rigore morale e la profonda passione per la politica, dimostrata fino all'ultimo istante di vita.

Sardo di Sassari e con lontane origini aristocratiche, fu presentato dal padre a Togliatti, riscuotendo da subito la fiducia di quest'ultimo e assumendo prestigiosi incarichi nel partito. Assunta la carica di Segretario Generale nel 1972, guidò il PCI per oltre un decennio, affrontando fasi cruciali della storia d'Italia, a cominciare dal compromesso storico sancito con la DC di Aldo Moro, naufragato per l'assassinio dello stesso Moro per mano delle Brigate Rosse.

Fautore di un'evoluzione liberale e indipendente da Mosca del PCI, morì di ictus nel giugno del 1984, durante un comizio a Padova. Sua figlia Bianca, giornalista, è stata direttore del TG3.



Santa Maria Capua Vetere, lì 25 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

mercoledì 22 maggio 2019

                          Charles Aznavour


data di nascita: giovedì 22 maggio 1924 (95 anni fa)
data morte: lunedì 1° ottobre 2018

Charles Aznavour: Idolo della musica francese, è considerato l'ultimo grande chansonnier, noto anche come il "Frank Sinatra della Francia".

Parigino doc, Chahnourh Varinag Aznavourian, il nome completo, ha nelle vene sangue armeno, origine che difende nel corso della carriera (anche con diverse iniziative benefiche), meritandosi nel 2004 il titolo di eroe nazionale dell'Armenia.

La sua carriera artistica prende le mosse nel 1933 e nel 1946, sotto l'egida della "divina" Édith Piaf, imbocca la via del successo che, in oltre 80 anni, lo porta a vendere oltre 300 milioni di dischi in tutto il pianeta. Autore di più di 900 canzoni e capace di cantare in sette lingue, dopo il francese l'italiano è quella a lui più congeniale, legata a cavalli di battaglia come "E io fra di voi", "Com'è triste Venezia" e "L'istrione".

Insignito della Legion d'Onore, vanta anche una lunga esperienza di attore con oltre 60 pellicole, a partire dall'esordio in "Tirate sul pianista" (1960) di Truffaut. Liza Minnelli, Celine Dion e Massimo Ranieri sono alcuni dei grandi artisti che hanno reinterpretato i suoi successi. Nel 2015, a novant'anni, pubblica il cinquantunesimo album, "Encores".
Il primo ottobre 2018 scompare a Mouriès.


Santa Maria Capua Vetere, lì 22 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

domenica 19 maggio 2019

           Napoleone istituisce la Legion d'onore


                   mercoledì 19 maggio 1802 (217 anni fa)

Napoleone istituisce la Legion d'onore: È la più alta onorificenza della Repubblica francese concessa a coloro ai quali, siano essi francesi o stranieri, vengono riconosciuti particolari meriti in un campo specifico, da quello civile a quello culturale, dallo sport all'imprenditoria.

Accompagnata dal motto «Honneur et Patrie» ("onore e patria"), la Légion d'Honneur venne istituita da Napoleone Bonaparte, il 19 maggio 1802, in luogo dei vecchi ordini cavallereschi aboliti con la Rivoluzione francese del 1789. Caratterizzata da un asterisco maltese a cinque raggi (in oro o in argento), intervallati da foglie di alloro e quercia, si suddivide, oltre a quella di Gran Maestro (riservata al Presidente della Repubblica francese), in cinque categorie: Gran Croce; Grand’Ufficiale; Commendatore; Ufficiale e Cavaliere.

Sede ufficiale della "Legion d'onore" è l'Hotel de Salm (o "Palais de la Légion d'honneur") di Parigi, che ospita anche un interessante museo che ripercorre la storia secolare dell'onorificenza.


Santa Maria Capua Vetere, lì 19 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                     Aprono i primi due Apple Store


                                     sabato 19 maggio 2001 (18 anni fa)

Aprono i primi due Apple Store: Quando fu lanciata l'idea, i più parlarono di suicidio finanziario. Oggi, i negozi griffati con l'inconfondibile "mela morsicata" hanno superato le 400 unità nel mondo, facendo scuola in tema di "retail". È qui che migliaia di persone, come pellegrini diretti alla Mecca, si radunano ad ogni lancio di un nuovo prodotto della società di Cupertino.

Il ritorno in "patria" di Steve Jobs nel 1997 coincise con l'inizio della ripresa per Apple, dopo circa un decennio di flop e perdite per la spietata concorrenza di Windows. Quattro anni più tardi, l'iPod, un prodotto destinato a rivoluzionare il mercato musicale, era pronto ma il suo debutto sarebbe arrivato solo alla fine di ottobre. Prima di allora però un'altra idea vincente di Jobs si presentava ai nastri di partenza.

Ci aveva pensato dal momento in cui aveva rimesso piede in azienda: dar vita una catena di negozi dedicata esclusivamente al marchio Apple, per dare maggior risalto ai nuovi dispositivi lanciati sul mercato, contribuendo nel contempo a fidelizzare la clientela. In realtà immaginava qualcosa di più di un semplice esercizio commerciale, bensì uno spazio accogliente da vivere in totale relax e ispirato alla filosofia "user friendly", ossia dove ogni apparecchio è a portata di mano e può essere provato in tutta calma. 

Una visione pionieristica della vendita al dettaglio nel settore dell'elettronica (in quel momento caratterizzata da store plurimarche), che venne accolta con freddezza dagli addetti ai lavori per via delle ingenti risorse richieste. L'ottimismo e la lungimiranza di Jobs, all'epoca considerato alla stregua di un visionario, si rivelarono più forti del pessimismo che lo circondava.

Il progettò si concretizzò a maggio del 2001, anticipato da un promo di quattro minuti in cui il massimo dirigente della società di Cupertino, nella sua tradizionale mise casual con tanto di jeans e dolcevita nero, descriveva le peculiarità dell'Apple Store. Il 19 maggio si aprirono i cancelli dei primi due store: nel centro commerciale di Tysons Corner, in Virginia, e tre ore dopo a Glendale(quest'ultimo considerato dalla stessa Apple come il primo in assoluto), in California. 

Le poche centinaia di clienti che si presentarono all'inaugurazione portarono fuori strada gli osservatori. I successivi 23 negozi aperti in altrettanti Stati dell'Unione, prima della fine del 2001, vennero presi d'assalto dalla folla, specialmente dopo l'uscita dell'iPod. Cominciò da qui una graduale espansione nella vendita al dettaglio, che nel 2004 sbarcò in Europa, sponda Regno Unito, e nel 2007 toccò anche l'Italia con il primo store di Roma Est. 

Nell'immaginario degli estimatori della "mela morsicata", gli store divennero subito riconoscibili per l'arredamento sobrio, identico dappertutto, e per il clima di accoglienza garantito dai dipendenti. Tra questi ultimi, oltre ai normali commessi, erano presenti dei veri e propri esperti che, con il servizio "Genius Bar", garantivano assistenza tecnica ai clienti. 

Sparsi in quattro continenti (esclusa l'Africa), gli store Apple oggi superano le 400 unità, assicurando un fatturato di 15 miliardi di dollari (dati 2014). In particolare è un luogo di grande fascino, meta di migliaia di visitatori (8.000-10.000 al giorno), lo store newyorchese sulla Fifth Avenue, inaugurato a maggio del 2006, che si distingue per la sua collocazione in un grande cubo di vetro.



Santa Maria Capua Vetere, lì 19 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

giovedì 16 maggio 2019

                              Laura Pausini


 ( Nata 45 anni fa)

Laura Pausini: Artista osannata e pluri premiata in patria e all'estero, con oltre 70 milioni di dischi (tra CD, DVD e singoli) venduti nel mondo è la regina del pop italiano.

Emiliana di Faenza, in provincia di Ravenna, esplode come interprete al Festival di Sanremo 1993, dove trionfa nella sezione "Novità" con La solitudine, destinato a rimanere il suo principale cavallo di battaglia. Da idolo adolescenziale in pochi anni si accredita come star internazionale, conquistando il mercato discografico sudamericano e di parte dell'Europa.

Con hit popolari, quali "Tra te e il mare", "Incancellabile" e "Resta in ascolto", apprezzate sia in italiano che in spagnolo (alcune anche in inglese), conquista i premi più ambiti, su tutti un Grammy Award e tre Latin Grammy Awards. Nel 2015 è impegnata con il "The Greatest Hits World Tour 2013-2015", che raccoglie oltre ai suoi successi anche brani inediti, come Dove resto solo io singolo pubblicato all'inizio del 2014.

Nel marzo 2018 arriva il nuovo album di inediti Fatti sentire con un tour mondiale con oltre cinquanta date.
Da giugno ad agosto 2019 è in tournée estiva con Biagio Antonacci in 11 stadi italiani: Laura Biagio Stadi Tour 2019.


Santa Maria Capua Vetere, lì 16 Maggio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

                          Claudio Baglioni


( Nato 68 anni fa)

Claudio Baglioni: È il "Claudio" nazionale della musica leggera italiana, in cui come cantautore ha fatto scuola con oltre quarant'anni di successi che continuano a far cantare il pubblico di tutte le età. Suo l'album ("La vita è adesso", con 3.800.000 copie) più venduto nella storia della discografia italiana.

Romano de Roma, Claudio Enrico Paolo Baglioni (così all'anagrafe) da adolescente alterna la chitarra alle lezioni di pianoforte, debuttando a 13 anni al concorso di voci nuove organizzato nel suo quartiere (Centocelle). Nel 1969 pubblica l'album d'esordio, "Claudio Baglioni", che si rivela un flop. Tre anni dopo fa centro con Questo piccolo grande amore, uno dei primi esempi di concept album italiani, cioè sviluppato su una storia.

L'omonimo singolo vende 900.000 copie e viene proclamato in seguito "canzone italiana del secolo". Numeri che si confermano con i successivi album, da "E tu..." a "Sabato pomeriggio", da "Strada facendo" all'exploit di Oltre, con cui rinnova il suo stile musicale e si riprende dopo la delusione subita (contestato e fischiato) al concerto di Amnesty International a Torino.

Premiato nel 2003 con il "Lunezia" (per l'alto valore letterario dei suoi testi) e nominato Commendatore della Repubblica dal presidente Ciampi, l'anno seguente consegue la laurea in architettura presso l'Università La Sapienza di Roma (voto 108/110). Molto attivo nel sociale, oltre ad essere tra i fondatori della Nazionale Cantanti, è l'ideatore di O' Scià, festival musicale che dal 2003, annualmente, accende i riflettori sull'isola di Lampedusa e sul problema dell'immigrazione clandestina.

Protagonista di un memorabile medley a Sanremo 2014, nel febbraio dello stesso anno parte con "ConVoi Tour", serie di concerti ispirata all'omonimo album uscito nel 2013, il 16° della sua carriera. Il progetto Capitani Coraggiosi, 10 concerti al Foro Italico a Roma e doppio album live con Gianni Morandi, caratterizza il settembre 2015 e il 2016.
Nel febbraio 2018 esce il cofanetto celebrativo 50 Al Centro.
Nel 2018 e nel 2019 è il direttore artistico e il conduttore del Festival di Sanremo.



Santa Maria Capua Vetere, lì 16 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

            A Venezia viene inaugurata la Fenice


mercoledì 16 maggio 1792 (227 anni fa)

A Venezia viene inaugurata la Fenice: Un nome, un destino. Espressione della cultura illuministica e in questo osteggiato fin dalla sua progettazione, il "massimo teatro" veneziano risorse più volte dalle proprie ceneri, tenendo viva la memoria di oltre due secoli di storia della lirica, intrecciata con le principali vicende della repubblica lagunare prima e del regno sabaudo poi.

Gli ultimi anni del XVIII secolo segnarono il definitivo tramonto della Serenissima Repubblica di Venezia: dopo sette secoli di storia il governo oligarchico, retto dal nuovo doge Ludovico Manin, sembrava del tutto inerme di fronte alla spinta riformatrice che proveniva dalla Francia rivoluzionaria e alle richieste di Napoleone. Ciò si rifletteva anche nella vita cittadina, dilaniata da scontri tra diverse fazioni.

In questo scenario si inserì la proposta di costruire un nuovo teatro da parte della Nobile Società dei palchettisti, estromessa dalla gestione del Teatro San Benedetto. Questa decisione aveva portato la suddetta Società a rifarsi del torto subito, con la costruzione di un nuovo edificio, più grande di quello perduto e che avrebbe preso il nome di Fenice, per sottolineare la rinascita della società dalle proprie vicissitudini. 

Il bando di concorso pubblicato il 1° novembre 1789 preannunciava l'intenzione di dare con quest'opera un volto nuovo alla città, in contrapposizione alla parte più conservatrice. Per questo tra i ventotto concorrenti in gara, venne premiato l'architetto Giannantonio Selva, presentatosi con un progetto improntato a una visione più "repubblicana" (vicina agli ideali della rivoluzione francese) del teatro, dove insieme all'uguaglianza dei palchi (senza spazi privilegiati) si perseguiva l'austerità degli ornamenti. 

Una linea in totale antitesi con quella rappresentata dal Checchia, più conservatrice e sostenuta da buona parte dell'oligarchia veneziana. Iniziati i lavori ad aprile del 1790 sotto la supervisione di Antonio Solari, le polemiche non si arrestarono nemmeno dopo il rapido completamento dell'opera, inaugurata ufficialmente il 16 maggio di due anni dopo, con i "I Giuochi d’Agrigento"del conte Alessandro Pepoli. I detrattori puntarono il dito sui costi lievitati eccessivamente rispetto alle previsioni di partenza. 

Ciononostante, la Fenice entrò subito nel novero dei palcoscenici più prestigiosi dell'Europa ottocentesca, ospitando le "prime" di opere immortali della lirica italiana. Ad iniziare da quelle di Gioacchino Rossini, che qui mise in scena TancrediSigismondo e Semiramide. Dopo il Belisariodi Gaetano Donizetti, accadde l'irreparabile: la notte del 13 dicembre 1836 da una stufa austriaca si propagò un incendio di vaste proporzioni che, secondo le cronache dell'epoca, durò tre giorni e tre notti.

Ricostruito a somiglianza dell'originale dagli architetti Tommaso e Giambattista Meduna, La Fenice si riprese subito il suo ruolo nel panorama lirico internazionale, ospitando altre celebri prime, tra cui quelle del Rigoletto e de La Traviata (rispettivamente nel 1851 e 1853) di Giuseppe Verdi. Nel XX secolo, si avvicendarono qui compositori del calibro di Pietro Mascagni, Igor Stravinskij e Sergej Prokof'ev.

A 160 anni di distanza una seconda catastrofe si abbatté sul "massimo teatro" lagunare, stavolta con effetti più distruttivi. Il 29 gennaio 1996, la follia criminale di due elettricisti, intenzionati a coprire i loro ritardi nei lavori, li spinse ad appiccare un incendio che in una notte rase al suolo l'antico edificio. 

Otto anni dopo, grazie alla perseveranza dei veneziani e al sostegno dell'opinione pubblica nazionale, la Fenice tornò in vita, presentandosi nella sua veste storica. L'evento fu celebrato il 14 dicembre 2003 da un concerto diretto da Riccardo Muti.


Santa Maria Capua Vetere, lì 16 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

mercoledì 15 maggio 2019


Ogni strategia politica è buona per il cambiamento…..se avverrà.

Il popolo sammaritano ha creduto con una espressione di voti, di oltre il 60 %, eleggere una maggioranza, ben determinata, per un nuovo percorso politico che doveva essere intrapreso  come segnale del cambiamento.
Questo segnale doveva partire subito, all’unanimità, con tutte le azioni fattive per la città.
Prendiamo atto che, la maggioranza eletta dal popolo sammaritano, nell’arco di questi tre anni ha subito varie trasformazioni:
·         Rimpasti in Giunta di assessori;
·         Surroghe di consiglieri comunali;
·         Surroghe di consiglieri comunali nelle commissioni consiliari
·         Riduzione del numero di consiglieri della maggioranza, per ragioni politiche non più condivise.
Questo rappresenta la realtà della politica sammaritana che nel tempo dovrebbe rilanciare la città per altri due anni di scadenza naturale.
Qualche cittadino…si pone la domanda: Siamo certi che ci sarebbero i presupposti per affrontare i tanti problemi che attanagliano la città da anni addietro ?.......speriamo bene.
Infatti in molti si chiedono cosa è stato proposto per la soluzione delle seguenti problematiche ?

1.            Campo Sorbo.
2.            Organizzazione dei i Servizi Sociali.
3.            Urbanistica - PUC (Piano Urbanistico comunale) dando una rapida e funzionale
            politica del territorio.
4.            Piano traffico.
5.            Piano commerciale ed attività produttive
6.            Cultura e Turismo
7.            Sicurezza Urbana
8.            Ambiente
9.            Politiche sociali e sport
10.          Salute
11.          Tribunale
12.          Bilancio e programmazione economica

Sia prima, che durante la campagna elettorale, si avvertiva tanta passione, partecipazione…e convincimento da parte dei candidati eletti. Poi successivamente durante il  percorso di governo, nell’ intraprendere gli argomenti da trattare, sembrerebbe che le problematiche hanno subito enormi rallentamenti ovvero abbandono……..Di chi è la responsabilità ?......in molti si pongono la domanda:….. Forse i problemi sono tanti e non si riescono ad affrontarli tutti ?.......Forse non ci sono le sufficienti risorse economiche per far fronte a tutti i problemi ?
Qualcuno invece dice:……E’ questione di  organizzazione…..volere è potere… quando si vuole fare una cosa, se c’è la volontà, in ogni modo si cerca e si trova sempre una soluzione per realizzarla.

Sarà sempre Il popolo a valutare ed esprimersi, con la propria  volonta’ , per  scegliere ogni governo.

Santa Maria Capua Vetere, lì 15 Maggio 2019

Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco


sabato 11 maggio 2019

                 I Mille sbarcano a Marsala


      venerdì 11 maggio 1860 (159 anni fa)

I Mille sbarcano a Marsala«O Mille! in questi tempi di vergognose miserie – giova ricordarvi – l'anima si sente sollevata pensando a voi». La nostalgia che trapela dalle parole dell'Eroe dei due mondi dà il segno di quanto l'impresa eroica dei Mille abbia influito sul destino dell'Italia, regalando alla storia di questo paese e di tutti i popoli oppressi una pagina memorabile.

Reduce dalla vittoriosa campagna nella Lombardia settentrionale, condotta al comando dei Cacciatori delle Alpi contro l'esercito austriaco nell'ambito della Seconda guerra d'indipendenza (aprile - luglio 1859), Giuseppe Garibaldi era sempre più consapevole che, con le sue doti di trascinatore, avrebbe raccolto attorno a sé altri volontari per estendere l'impresa rivoluzionaria anche al Sud. Obiettivo su cui aveva trovato il valido sostegno dei mazziniani siciliani Francesco Crispi e Rosolino Pilo, esuli in Piemonte.

Di contro c'era l'atteggiamento attendista del governo sabaudo, in particolare del presidente del Consiglio dei Ministri Cavour, preoccupato da un lato che la ribellione potesse estendersi ai domini pontifici, dall'altro di dover rassicurare le diplomazie europee che non avrebbe in alcun modo appoggiato moti insurrezionali contro un altro Stato, in questo caso il Regno delle due Sicilie, retto da Francesco II. La strategia concordata con il re Vittorio Emanuele II era di aspettare passivamente l'evolversi degli eventi.

In realtà anche lo stesso Garibaldi attendeva il "casus belli", prima di passare all'azione. Il suo timore, più che fondato, era che non maturasse un ampio sentimento di ribellione tra la popolazione locale e che quindi si potesse ripetere il fallimento dell'azione patriottica di Carlo Pisacane, repressa nel sangue. A rompere gli indugi fu l'episodio della rivolta palermitana della Gancia (4 aprile 1860), stroncata sul nascere ma che aveva animato altri moti insurrezionali nell'isola.

Su richiesta di Crispi e del suo braccio destro Nino Bixio, il condottiero di Nizza mise in moto la macchina della propaganda per attirare volontari e raccogliere quante più armi possibili. Per le armi in realtà dovette fare di necessità virtù, dopo che il governatore di Milano, Massimo D'Azeglio, mise sotto sequestro 23 mila fucili inglesi Enfield (il meglio che si potesse trovare all'epoca); ciò lo costrinse a raccattare un migliaio di vecchi fucili, utilizzati dall'esercito piemontese nella Seconda guerra d'indipendenza.

L'appoggio sotterraneo alla spedizione, da parte del governo sabaudo, si manifestò anche nella messa a disposizione delle due navi, il Lombardo e il Piemonte, coperta dal blitz simulato dai garibaldini, la sera del 5 maggio, nel porto di Genova. Impossessatisi delle imbarcazioni, vi salirono in 1.162, tutti rigorosamente in camicia rossa come il loro generale, e all'alba del 6 maggio salparono dallo scoglio di Quarto (oggi quartiere residenziale del capoluogo ligure) alla volta della Sicilia.

Un esercito rappresentativo in gran parte della società dell'epoca: studenti, avvocati, medici, artigiani, provenienti per lo più da Lombardia, Liguria e Veneto e in piccola parte dalle altre regioni. Una sola donna tra loro, Rosalia Montmasson, moglie di Francesco Crispi. Dopo aver fatto rifornimento d'armi a Talamone (frazione di Orbetello, nel grossetano), sbarcarono a Marsala l'11 maggio del 1860. L'approdo, favorito dalla presenza di navi della marina militare inglese, si svolse in maniera indolore anche per il tardivo arrivo delle navi borboniche, posizionate nel porto di Sciacca.

Se i cittadini di Marsala reagirono con stupore alla vista di quella schiera di camicie rosse, quelli di Salemi, tre giorni dopo, li accolsero festanti. Qui Garibaldi assunse la dittatura della Sicilia in nome dell'Italia e del Re, nominando Salemi capitale d'Italia; fu la prima ad assumere tale titolo e a conservarlo per un giorno. Il 15 maggio avvenne il primo scontro con l'esercito borbonico nella Battaglia di Calatafimi, alla quale seguirono la conquista di Palermo, la battaglia di Milazzo e la caduta di Messina.

Già dopo i primi scontri gran parte delle popolazioni locali decise di schierarsi al fianco dei Mille, contribuendo con le loro insurrezioni alla liberazione dell'isola. La notizia incoraggiò i cittadini della parte continentale del regno borbonico, che insorsero spianando la strada all'impresa unitaria. Liberata Napoli (7 settembre), con la battaglia del Volturno (1° ottobre) si costrinse alla fuga Francesco II e la sua corte.

Il 21 ottobre si tennero i plebisciti che sancirono l'annessione dei territori delle Due Sicilie al regno sabaudo. Cinque giorni dopo, nel celebre incontro a Teano, Garibaldi consegnò le terre conquistate nelle mani di Vittorio Emanuele II, che ora aveva riunito sotto la sua corona tutta la penisola, ad eccezione di Veneto e Trentino, ancora in mano agli Austriaci, e del Lazio, dominio del Papato.


Santa Maria Capua Vetere, lì 11 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

giovedì 9 maggio 2019


Aldo Moro
data di nascita: sabato 23 settembre 1916 (102 anni fa)
data morte: martedì 9 maggio 1978 (41 anni fa)

Aldo Moro: Protagonista di primo piano della storia politica del Novecento, viene ricordato come uno dei più insigni statisti d'Italia. La sua tragica fine segnò uno spartiacque nella lotta al terrorismo di matrice politica e negli equilibri politici nazionali.

Pugliese di Maglie (in provincia di Lecce), Aldo Romeo Luigi Moro si appassionò agli studi giuridici che proseguì dopo la Laurea in Giurisprudenza, con attività di ricerca e pubblicazioni. Negli stessi anni, prese contatto con gli ambienti politici cattolici, prima con la FUCI (federazione degli universitari cattolici) e poi con la Democrazia Cristiana, che insieme ad altri fondò nel 1942.

Eletto nel 1946 all'Assemblea Costituente e chiamato a redigere il testo costituzionale, in pochi anni si trovò a ricoprire incarichi sempre più rilevanti, come quelli di ministro di Grazia e Giustizia nel 1955 e ministro della Pubblica Istruzione nel 1957. Gli anni Sessanta lo videro salire in cattedra come principale fautore dei governi di centrosinistra, alcuni dei quali guidò in qualità di Presidente del Consiglio dal 1963 al 1968 e dal 1974 al 1976.

L'apertura di Moro verso il Partito Comunista, sancita dal cosiddetto compromesso storico con Enrico Berlinguer, alimentò un clima politico a lui ostile, dentro la stessa DC, e lo fece entrare nel mirino delle Brigate Rosse. Sequestrato a Roma, il 16 marzo del 1978, da un commando di queste ultime (in seguito a un conflitto a fuoco in via Fani, che provocò la morte dei cinque uomini della scorta), il 9 maggio, dopo 55 giorni di prigionia, fu assassinato e il corpo venne rinvenuto nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata, simbolicamente, tra via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù (dove avevano sede rispettivamente il PCI e la DC).


Santa Maria Capua Vetere, lì 9 Maggio 2019


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco








                            Festa dell'Europa


9 maggio

Festa dell'Europa: Oggi ricorre la festa dell'Europa (chiamata anche "giorno europeo"), che ricorda il giorno in cui, nel 1950, Robert Schuman presentò il piano di cooperazione economica, la cosiddetta "Dichiarazione Schuman". La Dichiarazione rappresenta il punto di inizio della creazione di un unico nucleo economico europeo, che parte dalla comune gestione delle riserve di carbone e acciaio di Francia e Germania e porta alla realizzazione dell'Europa federale, strumento di pace e di integrazione tra le nazioni.

Fino al 1964 la festa dell'Europa veniva celebrata il 5 maggio, perché celebrava la fondazione del Consiglio d'Europa avvenuta il 5 maggio 1949, la data fu spostata poi al 9 dello stesso mese in occasione del summit di Milano del 1985, dove si scelse di legarla anche alla fine della Seconda guerra mondiale (il 9 maggio è il giorno successivo alla firma della capitolazione nazista).

In occasione della festa le istituzioni dell'UE aprono al pubblico le porte delle loro sedi di Bruxelles e Strasburgo, e nel resto del mondo gli uffici locali dell'Unione organizzano eventi e manifestazioni, allo scopo di avvicinare i cittadini all'UE e tra di loro. Visite guidate, concerti, dibattiti e mostre organizzate attirano migliaia di persone in tutti i paesi dell'UE.

Dal 2008, in Italia, il 9 maggio è anche la "Giornata della Memoria delle Vittime del Terrorismo", in ricordo del giorno in cui, nel 1978, lo statista Aldo Moro fu assassinato dalle Brigate Rosse.


Santa Maria Capua Vetere, lì 9 Maggio 2019


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Ferdinando Fusco