Presunta “Tangentopoli” si è abbattuta sul Comune di Santa Maria Capua Vetere. L’inchiesta condotta dai sostituti procuratori Marco Silvio Guarriello e Patrizia Dongiacomo ha portato all’invio di 22 avvisi di garanzia a politici, funzionari comunali e della Soprintendenza. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere semplice, alla corruzione, concussione, peculato, turbativa d’asta, riciclaggio, ricettazione, violenza privata ed altro. Questi i destinatari degli avvisi di garanzia: gli ex dirigenti l’ufficio tecnico comunale Ugo Corvino, Maurizio Mazzotti, Antonio Ruberto e gli attuali Roberto Di Tommaso e Francesco Biondi, i funzionari dello stesso ufficio all’epoca dei fatti Mena Zaccheo, Carlo De Rosa, Giuseppe Pellegrino e Federico Ricciardi, gli ex sindaci di Santa Maria CV Vincenzo Iodice e di Caserta, Nicodemo Petteruti, il consigliere comunale in carica Alfonso Salzillo, l’ex commissario prefettizio di Caserta Paolino Maddaloni, il dirigente comunale Agostino Sorà, i funzionari della soprintendenza Salvatore Ventriglia e Ciro De Luca, Carlo Raucci, Antonio Pellino, Ciro Izzo, Fabrizio Parillo e Luigi Cioffi. L’inchiesta della Procura parte nel 2008 sulla base dell’informativa dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli: oggetto di quest’ultima è la cementificazione selvaggia nel Comune sammaritano. Secondo i carabinieri decide di concessioni edilizie nel centro storico della città furono rilasciate senza alcun rispetto delle normative vigenti, ma con il parere della Soprintendenza. Il pm Guarriello a conclusione delle indagini ha iscritto nel registro degli indagati le 22 persone, fra cui anche i titolari delle concessioni, i progettisti ed i direttori dei lavori che dovranno rispondere a vario titolo dei reati contestati.
Nessun commento:
Posta un commento