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venerdì 31 dicembre 2010

La fine di Giudicianni. Imprenditori e società civile, Di Muro: "Una morte annunciata"

L'intervista di Luigi Di Muro rilasciata a www.interno18.it
"Quando sedici consiglieri arrivano a firmare contestualmente le dimissioni significa che questa amministrazione aveva da tempo esaurito il proprio corso". Così esordisce Luigi Di Muro, coordinatore cittadino di Futuro e Libertà, individuato da molti come il regista dell'epilogo dell'esperienza Giudicianni.
"Nessuna regia nè meriti personali - continua Di Muro nell'intervista rilasciata alla redazione di Interno18 - le dimissioni dei consiglieri non rappresentano altro che un malcontento generale, sia della società civile che della classe imprenditoriale sammaritana, a cui si è giunti per incompetenze amministrative. Ognuno ha recitato una parte da protagonista: dai singoli consiglieri comunali ai gruppi politici, dai cittadini residente nell'area C1 Nord al gruppo imprenditoriale guidato da Rino Capitelli. In un periodo di forte crisi, gli imprenditori hanno capito che qualcosa in questa amministrazione non andava più bene".
Appena quattro mesi fa il ribaltone, oggi molti sono tornati sui propri passi. "E' una mia sensazione strettamente personale - spiega Di Muro - ma da quando sono emersi i debiti fuori bilancio in tanti hanno avuto paura di continuare a partecipare a questa macchina amministrativa che ha messo in ginocchio la città di Santa Maria Capua Vetere".
A proposito di debiti, la città di Santa Maria Capua Vetere raccoglierà una pesantissima eredità. Un mutuo, nell'ordine di decine di milioni di euro, acceso circa tre anni fa (dall'allora responsabile di ragioneria Pasquale Zito che non fece altro che accorpare i precedenti e separati mutui accesi dall'amministrazione Iodice) e che si estinguerà, se tutto va bene, nel giro di 25 anni. "Si è rischiato il dissesto finanziario e nemmeno se ne sono accorti - spiega Luigi Di Muro - le prossime amministrazioni si troveranno a governare un debito e non solo una città".
In merito ai progetti futuri, Di Muro è categorico: "Non correremo da soli, ma al momento non vi comunico alcuna trattativa posta in essere". Ma Luigi Di Muro è pur sempre un Di Muro e, benchè il fratello Biagio non abbia partecipato del tutto attivamente alla fase iniziale della costituzione di Fli, qualcosa in pentola pare possa già bollire: "Fortunatamente ognuno ha le proprie idee - conclude Luigi Di Muro - ma apparteniamo pur sempre alla stessa famiglia. Certo è che siamo uniti nel perseguimento di un obiettivo: portare Santa Maria Capua Vetere ai vecchi splendori".

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