
Alcuni mesi fa, prima della tanto auspicata fine della disamministrazione Giudicianni, era stato annunciato l’avvio di un importante progetto di riqualificazione di alcune zone del rione Sant’Andrea. Due anni per partorire l’avvio dei lavori che hanno interessato via Gagliardi e via Merano. In base a quanto pubblicizzato, anche attraverso gli organi di stampa locali e alcuni volantini attaccati un po’ ovunque nel rione, finalmente dopo tre anni circa di assoluto disinteresse per una zona nevralgica della città, che era riuscita a far sedere tra i banchi della maggioranza un proprio rappresentante, arrivava il restyling. Una nuova rete fognaria, il rifacimento del tappetino di asfalto, la messa in opera di nuovi marciapiedi su entrambe le strade e lungo il perimetro delle palazzine Ina Casa, nonché la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica lungo via Merano e nel piazzale antistante il parco Alessia di via Firenze. Tutte belle parole che sono rimaste tali dal momento che la situazione reale va ben oltre ogni aspettativa e logica di buon senso. Ciò che è ora delle due vie interessate dalle grandi opere la dice lunga sulla effettiva volontà di fare qualcosa per il rione dimostrata da chi negli ultimi tre anni ha avuto l’onore e l’onere di essere al governo della città. Un manto stradale cambiato di poco; marciapiedi ad oggi privi di pavimentazione con tanto di acqua piovana che crea laghetti così suggestivi quanto dannosi viste le chiazze di umidità che iniziano a comparire nelle private abitazioni dei residenti; panchine che si reggono su pietre di fortuna e sulle quali è poco raccomandabile sedersi, a meno che non ci si voglia assicurare un posto letto in ospedale; e dulcis in fundo una rete fognaria che nuova non pare dal momento che sono stati lasciati dei caratteristici chiusini in cemento sui marciapiedi. Gli abitanti della zona manifestano tutto il loro disappunto per l’ennesima presa in giro e si dichiarano pronti a portare innanzi alle autorità competenti la loro attuale situazione di disagio. Insomma quelle che nella teoria sembravano essere delle grandi opere, nella realtà si sono rivelate delle grandi str….amberie.
dott.ssa Angela Cipullo
dott.ssa Angela Cipullo


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