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domenica 20 marzo 2011

Ex Tabacchificio, giovedì il dibattito pubblico indetto da il Forum delle Associazioni. Il portavoce Di Muro: "C'è il rischio di una nuova ondata disoccupativa in città!"

EX TABACCHIFICIO - raso al suolo grazie ai sostenitori degli speculatori del cemento , pronto ad accogliere alveari e centri commerciali per la gioia degli agro-aversani e con l'aumento della disoccupazione locale e dei problemi della città , trasformata finalmente in dormitorio e immondezzaio di Napoli .
Tabacchificio di via Galatina prima dell'era degli speculatori del mattone e saltinbanchi e mestieranti della polotica



Dopo il successo e la folta e qualificata partecipazione al dibattito pubblico sul futuro dell’ospedale Melorio- che ha già indotto il prefetto Pizzi ad attivare tutti gli accorgimenti istituzionali validi per la tutela del nosocomio sammaritano- il Forum delle associazioni propone una assemblea aperta ai partiti, ai sodalizi civici e alle singole personalità interessate ad intervenire con oggetto l’ex Tabacchificio che, neanche molti anni fa, dava di che vivere a migliaia di famiglie sammaritane. Il dibattito si svolgerà giovedì prossimo- ore 18.30- presso l’aula consiliare di palazzo Lucarelli. E sarà introdotto dall’avvocato Michele D’Abrosca presidente di Santa Maria Felix. 

“La grande area dell’ex Tabacchificio- spiega il portavoce del Forum delle associazioni arch. Biagio Di Muro- sembra essere interessata da una nuova mega speculazione edilizia e urbanistica che la trasformerà in un centro commerciale e in abitazioni ad uso e consumo dei napoletani delle zone a rischio sismico che decideranno di trasferirsi dai loro comuni ed accasarsi, tramite una buonauscita economica, nel casertano. Entrambe queste ipotesi sarebbero estremamente dannose per la nostra comunità e per il nostro territorio in quanto creerebbero, da un lato, le condizioni per affossare definitivamente il commercio cittadino che già langue; e dall’altro canto i presupposti per un vero e proprio quartiere dormitorio nell’antica Capua sul modello dell’hinterland partenopeo. E senza creare nessuno sbocco lavorativo per i nostri concittadini. Anzi, con il rischio evidente che i colossi della grande distribuzione determino la chiusura dei centri alimentari e dei negozi locali con una nuova ondata di famiglie sulla strada dalla mattina alla sera.

Da qui, dunque, la necessità di un confronto pubblico a 360 gradi con tutti coloro che sono realmente interessati alle sorti di Santa Maria Capua Vetere!”


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