Il MATTINO del 24 aprile u.s. ha pubblicato una nota della sezione locale di Sel "Enrico Berlinguer" che supporta la candidatura a sindaco di Giuseppe Stellato.
In essa si fa una disamina dei due diretti antagonisti di Stellato, Federico Simoncelli e Biagio Di Muro. Il PDL viene descritto come il rifugio di incalliti ribaltonisti e di "nuovi barbari".
Se devo concordare perfettamente sui ribaltonisti, non posso fare altrettanto con l'aggettivo che incorona il termine "barbari".
Qua si tratta di vecchi barbari per antico pelo che a Palazzo Lucarelli hanno ramificato radici tali che, per essere sradicate, necessitano di una buona dose di napalm. E l'unico, in questa tornata elettorale, ad avere il napalm giusto per questi barbari è Biagio Di Muro.
Simoncelli e Stellato, per dirla con Pirandello, hanno indossato l'"abito nuovo", come due che si affacciano per la prima volta nell'agone politico, lasciandosi alle spalle episodi di ribaltonismo reciproco.
Il lettore, ad occhio e croce, riesce a ricordare i cambi di casacca di questi due "nuovi" candidati?
Quella nota di cui sopra poi, esaminando le liste che fanno capo a Biagio Di Muro, la butta sul
patetico sostenendo che bisogna compatire l'apprensione che il padre Nicola, il grande Vecchio della politica locale, nutre per le sorti del figlio. Ma di quali apprensioni parlano? Biagio Di Muro ha tutte le carte in regola per essere considerato la vera forza emergente di questa tornata elettorale.
E' l'uomo che, dinanzi al voltafaccia di Giudicianni, non ha esitato un attimo a lasciare la carica di V. sindaco, senza cedere a blandizie e coinvolgimenti.
E' l'uomo che, dalle colonne di questo giornale, ha più volte chiesto scusa al suo nutrito elettorato per essere stato il primo artefice della vittoria di Giudicianni.
E' l'uomo che non ha bisogno di indossare l"abito nuovo" perché ha fatto della coerenza il suo credo politico, e per lui parlano i suoi trascorsi politici improntati alla più assoluta coerenza.
Oggi, tra vecchi barbari e vecchi ribaltonisti, Biagio Di Muro rappresenta il futuro di questa martoriata città.
E' l'uomo che la farà risorgere dalle sue macerie materiali, morali, amministrative, è l'uomo che la libererà dalla soma degli"stranieri" per riportarla al suo splendente passato. L'elettorato dabbene tenga conto di tutto questo e gli accordi la sua fiducia.
Sarà, senza meno, una scelta felice.


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