Pagine

Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

domenica 22 maggio 2011

Da Casertace.net Alle 11,30 di oggi conferenza stampa congiunta per spiegare l’apparentamento che punta a portare Biagio Di Muro a palazzo Lucarelli. Tutti d’accordo su un punto: “Ridare centralità a S. Maria Capua Vetere ed evitare ingerenze esterne


Se la politica fosse una partita a calcio, questo sarebbe un tridente: Biagio Di Muro, Giuseppe Stellato e Dario Mattucci hanno spiegato stamattina, in una conferenza stampa congiunta ed aperta, le ragioni della loro alleanza in vista del ballottaggio del 29 e 30 maggio, in cui i cittadini sammaritani dovranno scegliere il loro sindaco tra Federico Simoncelli (sostenuto dai partiti del centrodestra e ora anche dall’UDC) e lo stesso Biagio Di Muro. Dopo riunioni interne ai propri partiti e movimenti, Stellato e Mattucci non hanno avuto dubbi nell’individuare in Di Muro il candidato da appoggiare. Una sorta di Comitato di Liberazione Nazionale (o meglio, cittadino) contro il “nemico comune” costituito dalla coalizione che ha il viso di Federico Simoncelli e il cuore, l’anima, la mente e le braccia della famiglia Natale, di Giovanni Campochiaro ed ora, dopo l’apparentamento tra il centrodestra e l’UDC, di Enzo Iodice. Protagonisti della politica sammaritana degli ultimi quindici anni che si ritrovano ora tutti coinvolti, ancora una volta, nello stesso progetto: queste le ragioni principali che hanno portato alla “grosse koalition” pro-Di Muro, un cartello elettorale apparentemente fortissimo, che al primo turno ha messo insieme  il 63,17% dei voti (Di Muro24.92%, Stellato 23.52%, Mattucci 14.73%) contro il 31,65% raccolto dal penalista candidato dal PDL.
STELLATO: “L’EQUILIBRIO TRA I GRUPPI IN CONSIGLIO GARANTIRA’ IL BUON GOVERNO” – A prendere per primo la parola stamattina  è stato Giuseppe Stellato, piazzatosi terzo nella competizione elettorale della settimana scorsa e battuto da Di Muro per soli 300 voti. “Qui si incontrano sensibilità diverse – ha affermato l’avvocato, consigliere provinciale del PD – unite da un obiettivo comune:  amministrare bene la città di Santa Maria Capua Vetere. E soprattutto qui si incontrano persone perbene, che non hanno bisogno di infangare i propri avversari: chi lo fa, invece, evidentemente non ha altri argomenti a sostegno delle proprie tesi. Sottolineo inoltre che se dovessimo vincere noi al secondo turno, in consiglio comunale, tra i nostri rispettivi gruppi si verrebbe a creare un equilibrio tale da garantire un’amministrazione corretta e trasparente”.
MATTUCCI: “NON TRADISCO IL MIO PARTITO, E’ IL MIO PARTITO CHE HA TRADITO LA MIA CITTA’” – La parola passa poi a Dario Mattucci, la cui posizione è senz’altro la più delicata. Nonostante le pressioni ricevute dal suo stesso partito, il PDL, e dalla sua stessa corrente, quella degli ex AN, Mattucci ha scelto di schierarsi nettamente contro il candidato del centrodestra. “Non sono io ad aver tradito il mio partito – ha spiegato Mattucci –, è  il mio partito che ha tradito la mia città. E tra la mia città ed il mio partito ho scelto la mia città. Ho ricevuto pressioni inimmaginabili in questi giorni e ancora una volta ho rifiutato offerte di incarichi prestigiosi, ma non avrei mai potuto schierarmi con coloro i quali hanno distrutto Santa Maria Capua Vetere negli ultimi quindici anni. Ai miei elettori voglio inviare un messaggio chiaro: esiste il passato remoto ma anche il passato prossimo, che tornerà se vince Simoncelli; il passato remoto non tornerà perché in Consiglio ci sarà un’azione di controllo reciproco che non consentirà a nessuno di svendere la nostra città. So che qualcuno dei miei elettori avrebbe preferito la neutralità, a loro voglio rispondere con una citazione di Ezra Pound: gli indifferenti non hanno mai fatto la storia. Spero solo che da quest’esperienza e dalla sconfitta dei trasformisti e dei ribaltonisti rinasca un nuovo centrodestra nel quale possa riconoscersi chi, come me, non ha mai cambiato casacca”.
DI MURO: “GOVERNO DI SALUTE PUBBLICA, NESSUN ACCORDO PER SPARTIRSI POLTRONE” – Infine parola al candidato sindaco, Biagio Di Muro. “Il nostro sarà un governo di salute pubblica – ha dichiarato l’architetto – che punta a far diventare Santa Maria Capua Vetere una città normale, una città più sicura, di cui i suoi cittadini possano tornare ad andare orgogliosi. Sarà un governo di persone perbene: qui ad esempio nessuno ha parlato di poltrone, di incarichi, di spartizioni. Non ci siamo messi d’accordo su chi dovrà fare il vicesindaco, chi il presidente del consiglio comunale e cose del genere. Inoltre il nostro non è solo un progetto politico “contro”, che punta ad escludere chi non ha a cuore il bene di Santa Maria Capua Vetere. Il nostro è anche un progetto squisitamente politico, che punterà a sfruttare pienamente le energie migliori della nostra città in funzione del suo sviluppo. Da soli, con le capacità nostre e dei tanti professionisti seri che ci sono a Santa Maria Capua Vetere saremo anche più forti della presunta ‘filiera istituzionale’ vantata dall’altro schieramento, una filiera che ha ‘donato’ a Santa Maria il CDR (anche grazie all’allora assessore regionale all’Ambiente Federico Simoncelli), ci sta per portare un nuovo impianto rifiuti chiamato digestore anaerobico e ci ha portato il centro per immigrati”.
LE DIECI DOMANDE “ANONIME” A DI MURO – Capitolo a parte merita la questione dei manifesti e dei volantini anonimi (anche se distribuiti dai gazebo pro-Simoncelli) in cui sono contenute 10 domande, alla maniera di Repubblica, riguardanti principalmente la famiglia Di Muro, il suo passato, il suo patrimonio immobiliare e le sue traversie giudiziarie. “A quelle domande io posso rispondere tranquillamente in un confronto pubblico – ha affermato Biagio Di Muro – Vorrei però che chi ha posto quei quesiti abbia il coraggio di esporsi e di metterci la faccia o almeno la firma. Per quanto mi riguarda sono solo il segno della rabbia di chi vede a rischio i propri investimenti economici”. A riguardo piccata anche la replica di Stellato: “E’ vergognoso che tali attacchi gratuiti ed anonimi, che oltre ad essere calunniosi sono anti-storici, vengano ripresi in prima pagina da qualche quotidiano locale. Ciò rappresenta un fatto gravissimo che meriterebbe un intervento dell’Autorità Garante nelle Comunicazioni”.
Marco Gallo

Nessun commento:

Posta un commento