I cittadini sammaritani, alle ultime elezioni amministrative, hanno opposto una risoluta volontà di cambiamento alla logica dei personalismi, dei favoritismi e delle facili prebende.
Hanno scelto la politica della rappresentanza, bocciando logiche di partito settarie ed antidemocratiche.
Votando Biagio DI MURO hanno approvato e ratificato un progetto civico il cui obbiettivo era quello di svincolare la nostra città dai potentati locali che per venti lunghissimo anni l’hanno sfruttata e depredata di tutte le sue risorse.
Al grido di battaglia ‘Finalmente un Sindaco’ 240 cittadini armati di ‘pistole ad acqua’ hanno affrontato e sconfitto un’armata fornita di ‘carri armati e cannoni’ (parole di Giovanni CAMPOCHIARO) che, di quella truppa, pensava di fare un solo boccone.
Il progetto all’inizio della campagna elettorale era dei più difficili.
Si doveva contrastare l’indiscusso potere del Presidente della Provincia, del Presidente del Consiglio Regionale, di Senatori, Deputati, Consiglieri Regionali e del ‘deus ex machina’ del partito di Berlusconi in Campania, il plenipotenziario sottosegretario al Ministero del Tesoro Nicola COSENTINO.
Forze queste che, durante le ultime elezioni regionali e provinciali, in città avevano fatto il pienone ottenendo quasi il 65% dei consensi.
L’impresa sembrava davvero impossibile.
Giorno dopo giorno, però, la città è diventata sempre più sensibile alle proposte avanzate dal civico consesso ed ha appoggiato le sue proposte di rinnovamento democratico sancendo la definitiva scomparsa delle logiche ‘divisorie’ e di ‘accaparramento’ dei beni e dei fondi pubblici.
Un ringraziamento a tutte le donne ed agli uomini che hanno con i loro voti e le loro preferenze sostenuto le liste civiche è d’obbligo ma ancora più accorato deve essere ed è il senso di gratitudine nei confronti di tutti coloro, nessuno escluso, che al primo turno, candidati nelle liste che sostenevano Biagio DI MURO, hanno scelto di battersi per il ripristino del primato della politica, per la tutela delle risorse economiche storiche ed archeologiche della loro città, per la tutela della dignità dei loro concittadini economicamente più deboli, e perché, messi alla porta gli speculatori politici ed immobiliari dell’agro aversano, la loro cittadina potesse di nuovo illuminare culturalmente ed economicamente terra di lavoro.
Hanno vinto i sammaritani, ha vinto la nostra dignità.
Grazie a voi tutti.

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