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martedì 14 febbraio 2012

E’ TEMPO DI CARNEVALE. Icaro e la carica dei 430

Ci siamo mai chiesti come sia possibile vivere con contratti part/time di 24/40 ore settimanali?

Sono questi i contratti offerti ai “parcheggiatori sammaritani” da un privato sociale che, peraltro, pretende di scegliersi anche il Sindacato che deve rappresentare i suoi dipendenti.

Sembra essere ritornati indietro agli anni ’20 quando le problematiche di una gestione aziendale fallimentare venivano fatte ricadere sulle spalle di chi voleva tutelare le condizioni lavorative.

A S.Maria C.V. tutto, ormai, è diventato possibile anche che “ sedicenti socialisti” abbraccino la causa del datore di lavoro per quanto “sociale” possa essere e si schierino contro chi rivendica un posto di lavoro purchessia .

E’ questo purtroppo ciò che è rimasto del “popolo della sinistra”, partiti che volgono  le spalle al mondo del lavoro , pronti ad allestire un bel dibattito pubblico sul “ sesso degli angeli al tempo della rivolta di Lucifero”  .

Non parliamo, poi, di un’Amministrazione , impegnata a patrocinare un bel convegno sulla “trasparenza” evitando accuratamente di utilizzare, nella querelle, il potere proprio di “stazione appaltante” dei servizi dati in gestione al Consorzio “Icaro”  ,  forse perché  non può fare a meno dell’appoggio determinante di chi  rappresenta politicamente l’impresa fino a poco tempo fa dileggiato dalle pagine di un giornale pubblicato dalla maggioranza .

Quando si cerca di costruire  ad ogni costo 430 appartamenti in una ex area industriale dismessa contro il parere unanime di un Consiglio Comunale, l’unica “trasparenza” che si è disponibili a subìre è quella praticata in un centro di radiologia . 

Viviamo in un mondo di maschere.

    La classe che doveva andare in paradiso pare che affascini meno dei costruttori e faccendieri e soprattutto non interessa  certa “sinistra immobiliare” in tutt’altre faccende affaccendata. 

Quel che accomuna questa massa grande di “individui”  facenti ancora parte della schiera operaia e li lega materialmente ad un destino collettivo, sono una serie di situazioni che  basterebbero a riempire l’agenda politica di qualsiasi forza riuscisse ancora a vederli.

    Il Sindacato di base, ritenuto “minoritario” da  “padroncini sociali”  allergici , evidentemente, a forme di tutela dei diritti, ( siamo alle comiche), è attualmente l’unica forma organizzata disponibile all’ascolto delle ragioni dei lavoratori della coop. “parcheggiatori sammaritani”. L’ascolto presuppone una narrazione e la narrazione un narrante. Ed è un esercizio nel corso del quale pian piano i due soggetti si scambiano le parti, prendono coscienza della propria condizione, cominciano a trovare insieme modi per uscirne.

   Gerardo D’Amore   

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