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Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

mercoledì 21 marzo 2012

L’eterna querelle della costruzione di case inutili nell’ex tabacchificio.

Ancora una volta siamo costretti a denunciare il tentativo di professionisti del cemento di perseguire i propri interessi cercando di svilire a semplice ed insignificante opinione denunce documentate dei Consiglieri Comunali e provvedimenti di valutazione e di indirizzo urbanistico resi con formali provvedimenti dal supremo consesso comunale.
La vicenda è ben nota ma merita qualche ulteriore riflessione anche ricordando, ai più distratti ed ai meno informati, i principi fissati dal Consiglio Comunale.
Nella seduta del 19 gennaio 2012 il Consiglio Comunale, con il provvedimento n. 7 ha deliberato di approvare l’ordine del giorno presentato da alcuni Consiglieri e, pertanto, dopo aver preso atto anche del parere pro veritate reso dall’avv. Prof. Antonio Romano, autorevole amministrativista,  facendolo  proprio, ha espresso sul piano politico piena e totale contrarietà alla realizzazione di un progetto di insediamento residenziale di 430 appartamenti nell’Area ex Tabacchificio e la volontà di preservare la vigente destinazione urbanistica della stessa Area.
Pertanto, ha invitato il Dirigente dell’U.T.C., Settore Urbanistica, ad avere attenzione alla propria decisione e di concludere il procedimento concessorio contestato tenendo conto del contenuto di tale parere pro veritate e dell’articolato e documentato esposto a firma del Consigliere Rauso.
Onerando, inoltre, il Sindaco a riferire sull’iter procedurale in atto e sulle determinazioni conclusive dello stesso.
A distanza di circa due mesi, verificato l’immotivato silenzio da parte del Responsabile dell’U.T.C., Settore Urbanistica, e la mancanza di comunicazioni da parte del Sindaco in merito alla vicenda, sono stati costretti ancora  una volta a dover sollecitare la riunione del Consiglio Comunale per poter avere qualche informazione sullo stato del procedimento e sugli eventuali provvedimenti assunti dal Responsabile Dirigente. E, con l’occasione, di poter verificare la corretta osservanza dei principi e delle determinazioni deliberate nella precedente seduta del 19 gennaio 2012.
Il 6 marzo 2012 il Presidente del Consiglio ha riferito al consesso di aver ricevuto qualche ora prima una nota di pari data a firma del Dirigente Responsabile del servizio competente di cui ha dato lettura disponendone l’allegazione al provvedimento finale.
La nota, così come correttamente rilevato in qualche intervento, non recava alcuna informazione sull’attività procedimentale che doveva essere attivata dal Dirigente ma consisteva in una cronologia degli eventi intervenuti concludendo con una richiesta di assistenza legale.
In pratica, il Dirigente Responsabile ha confermato di non avere assunto alcun provvedimento in merito dichiarando, inoltre, di rinviare la decisione finale sul procedimento e chiedendo di essere coadiuvato da un esperto amministrativista; in tal modo ha, implicitamente, comunicato di non avere capacità ad assumere i doverosi provvedimenti relativamente al procedimento in oggetto rinviandolo “sine die”, in un futuro incerto, quasi sottoponendolo alla condizione della nomina di un “esperto”.
Lascia perplessi soprattutto che non sia stato chiesto ausilio all’ufficio legale del Comune, abilitato professionalmente non solo per la difesa dell’Ente in sede giudiziaria ma anche per sostenere con appositi pareri eventuali dubbi interpretativi e/o applicativi di normativa su richiesta di altri uffici comunali.
Ora, in questo caso, è ben chiaro che, facendo riferimento anche al regolamento organico comunale e al contratto di incarico sottoscritto dall’Ing. Francesco Biondi, questi ha assunto piena ed esclusiva responsabilità in merito. E, pertanto, è unico responsabile del procedimento che è obbligato, per legge, a portare a termine con assunzione di apposito provvedimento finale;  assumendo, quindi, piena ed esclusiva responsabilità, per ogni decisione presa e per il silenzio immotivato che sta caratterizzando il suo comportamento in questa vicenda dove è stato fornito ogni elemento utile per formalizzare il rigetto della richiesta della società visto il parere pro veritate a firma dell’avv. Antonio Romano, fatto proprio dal Consiglio Comunale che, conseguentemente, ha deliberato in conformità comunicando tali principi ed indirizzi per l’adozione di tale atto.
In pratica il Dirigente ha chiesto al Sindaco l’assunzione, se pure limitatamente a questo procedimento, di un “super esperto” amministrativista il quale dovrebbe, nei fatti, sostituirlo nell’onere della decisione sul provvedimento finale da assumere.
Il tutto non solo in chiara violazione delle regole contrattuali stipulate dal Dirigente con il Comune ma anche in violazione della normativa generale e comunale vigente che impedisce la nomina, se pure per un solo procedimento, di un “super consulente” esterno che in pratica andrebbe a qualificarsi come “dirigente aggiuntivo”; senza considerare, inoltre, che una eventuale quanto illegittima adesione alla richiesta dell’Ing. Biondi avrebbero conseguenze anche gravi sia per l’assetto organico comunale sia per le casse dell’Ente considerando il notevole costo di una professionalità così elevata messa a disposizione personale del Dirigente.
Viene il fondato dubbio che il parere pro veritate di cui il Consiglio Comunale ha preso atto facendolo proprio non sia stato gradito.
E risulta ancora più inspiegabile questa decisione del Dirigente di non assumere alcuna decisione e di richiedere una autorevole assistenza professionale amministrativa esterna, laddove la stessa proprietà dell'area dell'Ex Tabacchificio ha richiesto, alla luce di quanto affermato in quello stesso parere, di poter tornare al progetto originario se il Consiglio avesse aderito alle tesi esaurientemente esposte da chi scrive e dall’Avv. Antonio Romano; quelle tesi che sostenevano chiaramente che nell'Ex Tabacchificio non si possono costruire appartamenti .
Le Associazioni  comprendono, ormai, alla luce dell’assenza totale di volontà di contrastare questi disegni, che non vi è alcuna speranza di evitare lo scempio della città.
I cementificatori, nonostante il continuo e incessante impegno delle associazioni e di chi le rappresenta o dice di rappresentarle, stanno cercando, ancora una volta, di escogitare nuovi modi per non tener conto della volontà del Consiglio Comunale e di screditare con minacce o lettere anonime chi si erge a difensore degli interessi della città.
Non si fermeranno di certo all'Ex Tabacchificio, si continuerà col Mulino Parisi, con l'Ex ITALTEL, per non parlare dei vari terreni acquistati dai costruttori in aree agricole che, se non intervenisse un delibera, così come richiesto dalla commissione urbanistica, sarebbero anch’esse cementificate.
L'ultima speranza la si può riporre nella Procura perchè intervenga prima che la cementificazione abbia inizio, così come è intervenuta nella vicina Casapulla proprio, pare, sulla scorta di quello stesso parere dell'avv. Romano che l'ing. Biondi, posto a dirigere l’Ufficio Tecnico, nonostante il suo impiego a part time non lo permetta, vuole sconfessare con un nuovo parere (non si capisce altrimenti il perchè della richiesta di una specifica assistenza di un “esperto amministrativista” se non per contrastare quanto già deliberato dal Consiglio Comunale all'unanimità). 
Alla faccia della trasparenza !!!

Gaetano Rauso

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