Non sono
solito impiccare qualcuno alle parole dette e/o scritte da qualche parte, però,
sono anche sensibile al punto da percepire alcune di esse come strumenti così
affilati da non aver nulla da invidiare a lame da barba.
Quelle usate
dal Sindaco nell’articolo pubblicato il 19/09/12 dal giornale web “interno
18” sulle ragioni della sostituzione dell’Assessore Tudisco mi hanno fatto
sobbalzare: “….ricordo all’ex assessore Tudisco che le sue condizioni
fisiche gli hanno permesso di partecipare a pochissime sedute di giunta e
che il suo contributo all’intera azione di governo cittadino…..”
Più volte ho
pensato al loro significato , ma ho dovuto abbandonare questo terreno
interpretativo perché senza sbocco e avventurarmi , invece, su quello non meno
impervio della carica pubblica da cui le stesse provenivano. Evidentemente
alcune persone dominano tanto bene, le discipline idonee ad amministrare la
città quanto quelle necessarie a gestire i corpi.
In questo
caso, però, reputo giusto metterli sull’avviso che si comincia distinguendo i
corpi in base all’utilità che possono rendere alle strutture nelle quali sono
inseriti separando, isolando la rimanente parte dei corpi che non si ritiene
possano svolgere alcun ruolo produttivo e si finisce con il considerare alcuni
corpi “sottoprodotti della società” , con il sentirsi minacciati da “estranei”
, o da “devianti” .
La malattia
non può essere inquadrata come disordine, pericolosa alterità entro
il corpo umano e persino entro il cuore della vita.
Questa idea
di negatività connaturata allo stato di malattia l’ho incontrata spesso nel
corso della mia storia personale soprattutto in quelle persone che credono
nella trascendenza ( o ereditarietà) del potere , in coloro che hanno
trasformato città in merce, che hanno progressivamente asservito le nostre vite
al lavoro e/o alla ricerca disperata di esso.
«Si potrebbe
dire che al vecchio diritto di far morire o di lasciar vivere si è sostituito
un potere di far vivere o di respingere nella morte». La citazione da Foucault
(La volontà di sapere, Feltrinelli, 1978, cap. V, "Diritto di morte
e potere sulla vita").
La
sostituzione dell’Assessore è, pertanto, una punizione quasi al
comportamento scorretto tenuto dallo stesso che non ha fatto abbastanza per non
ammalarsi, abbastanza sport, abbastanza resistenza allo stress,
abbastanza diete, abbastanza prevenzione.
In sintesi ,
se ti ammali è in gran parte colpa tua: te la sei voluta.
Nel
proseguire la trattazione dell’argomento il Sindaco , poi, afferma; “….Tudisco
(ma temo che possa essere stato condizionato da chi, al suo posto,
avrebbe quasi assunto la veste di assessore-ombra approfittando dello
stato di salute del formale incaricato)…”
In questo
passo il primo cittadino ci comunica la convinzione che l’operato di Tudisco
sia stato suggerito , per il periodo in cui ha ricoperto la carica, da una
sorte di assessore-ombra di cui, però, non riporta le generalità.
Si può
replicare che tante sono le ombre in giro che ormai non si distinguono
più quelle degli assessori, da quelle dei parlamentari, dei sindaci, delle
persone comuni. E’ difficile dirigerne il traffico e non credo sia capace di
farlo nemmeno il capo dei vigili urbani “reintegrato per meriti industriali”.
Gli apprendisti stregoni che ricoprono il ruolo di “ombre” si moltiplicano,
essi sono in grado di fornire ai potenti gli strumenti di persuasione più
raffinati.
Speriamo
solo che l’ombra di un assessore non si metta in testa di pretendere la
promozione per mettersi a fare l’ombra di un parlamentare o di un Sindaco
, porterebbe scompiglio, e la gente si accorgerebbe subito della sostituzione.
O no?
Personalmente
so che Mario Tudisco si accompagna solitamente all’ombra proiettata dal suo
corpo , lo consiglierei , allora, di farsi vedere in giro all’ora
dell’ombra più corta ( mezzogiorno) per evitare chiacchiere al riguardo.
Le ombre più
pericolose si accompagnano a personalità più complesse perché non sono quelle
prodotte dal sole che illumina i corpi , ma sono di materiale solido e
soprattutto “specializzate in compiti difficili, spiegare, ad esempio,
perché solo la strada sbagliata conduce alla ragione e perché solo la guerra
può portare finalmente la pace, solo una fase di tirannia è in grado di
portare giustizia per tutti .
Perfino dal
mancato rispetto di programmi politici sono capaci di distillare quella forza
purificatrice che fa risplendere e predominare serenamente la virtù.
Spesso le ombre,
gli apprendisti stregoni rimangono vittime del loro stesso zelo
intellettuale. la massa condotta e sedotta accumula tacitamente un odio che di
tanto in tanto si rivolta contro di essi. C'è poco da scherzare con la gente
comune, lo sa bene il povero Robespierre!
Nonostante
ciò sono tanti quelli che sopravvivono. E molti con spiro indomito. Un attimo
dopo essere scampati alla ghigliottina, essere sopravissuti alla dittatura
del proletariato, essersi scrollati di dosso il fascismo, riesce loro - senza
che per il senso comune siano degli opportunisti - di mettersi al servizio
dell'ideologia opposta, di un'altra idea”. (Gunter Grass).
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