Il vuoto
politico lasciato da Nicola Di Muro a seguito del suo pensionamento politico,
nessuno è riuscito a colmarlo. Sono anni, ad ogni elezione Stellato prova e riprova
ma non riesce, mancanza di statura politica. Il pensionamento del grande elettore
ha accelerato la scomposizione dei vecchi schieramenti, il tentativo di aggregazione
degli stessi è miseramente fallito, nessuna novità, nessun passo avanti, solo
ambigui personalismi e velleità inutili. Eppure con un colpo di coda
impossibile per gli altri e la sua intramontabile ascendenza politica
impregnate di altruismo sociale ha prodotto l'elezione del figlio a sindaco
della città, con l’ennesima sconfitta di Stellato. Ma stranamente come è
accaduto per i grande politici del passato, il figlio non è il padre, ma
nemmeno ascolta i suoi insegnamenti e dimostrando un attaccamento viscerale alla
poltrona subisce tutti i compromessi possibili e irrazionali. La macchina amministrativa
vive una fase caotica, il prestigio politico dato dal suo cognome lo dilapida
senza preoccupazioni , vedi la società che raccoglie i rifiuti e l’appalto dei
parcheggiatori. L'impressione è che questo sindaco con i suoi consiglieri vive
uno psicodramma collettivo perchè hanno perso la solidarietà e l'aiuto di
quella persona che ha fatto la storia della città negli ultimi cinquant’anni. Il
sindaco dovrà affrontare delle scelte durissime in fatto di alleanze politiche,
che potrebbero essere traumatiche e perdere la poltrona. Oramai in città l’amministratore
di fatto è il consigliere comunale Leone con il suo alter ego, il comandante
dei vigili urbani, suo perchè lo ha fatto ritornare, nonostante la mancanza di
una volontà politica cittadina dando in cambio un appoggio alla traballante sedia
del sindaco. Il grande elettore non è mai andato a chiedere ad un consigliere
regionale, lui li faceva eleggere e poi impartiva i compiti, mentre l’attuale
sindaco è andato a prostrarsi per avere una bandiera e il gregge lo ha seguito
con fervore.
Cambiano i
tempi perchè gli uomini non sono più tali, non rispettano gli elettori,
figuriamoci gli avversari e pretende di essere rispettato. Mai declino politico
e amministrativo è stato così veloce, appariscente, vistoso, eppure bastava
rispettare gli insegnamenti paterni e avrebbe avuto la Casilina libera fino a
Roma.
Socrate
affermava che nessuno fa del male deliberatamente, non aveva conosciuto questo
sindaco.
Michele D'Abrosca
Portavoce delle Associazioni

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