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lunedì 1 ottobre 2012

IL PD SAMMARITANO



Quello che risalta dalla storia politica amministrativa della città è la presenza del PD. E’ del tutto inutile chiarire a tutti che il PD è il vecchio PCI, tutti ne hanno conoscenza. Quello che stupisce è la presenza di soggetti che provengono da esperienze politiche  e ideali politici completamente diversi, i quali non sono riusciti  ad apportare nessun contributo ma hanno subito l’asservimento politico delle loro esperienze e si sono adattati  alle regole comuniste per sopravvivere. Nella nostra città tutto iniziò con il sindaco De Pasquale , fu il primo ad aprire la città agli imprenditori casalesi. Su questa strada hanno continuato Iodice, Giudicianni e oggi persino Biagio Di Muro. Tutte queste amministrazioni avevano un loro programmatore politico, il segretario cittadino. In tutti questi anni il PD è riuscito a trasformarsi, mentre prima era il paladino dei lavoratori, dei poveri, degli emarginati e si preoccupava di consentire a tutte le fasce sociali deboli di ottenere una vita sociale gradevole, oggi è diventato il paladino degli imprenditori ed in provincia di Caserta sappiamo chi sono gli imprenditori e da quale area geografica provengono. Oggi  il PD cittadino , in controtendenza con il resto della nazione ,cerca in tutti i modi di trasformare le arre agricole in edificabili, cerca di violentare questa città portandola da trentamila abitanti a sessantamila e invece di costruire parchi e spazi verdi,e  incentivare l’agricoltura, Il PD pensa a soddisfare gli appetiti di Casal di Principe. Se il PD volesse davvero scongiurare tutto questo dovrebbe fare proprio il programma dell’attuale sindaco e proporsi esso stesso come propugnatore delle riforme di civiltà paesaggistiche. Il resto spetta ai cittadini che ancora non comprendono che il riscatto della città e la mancata attuazione del programma è dato dalla quantità di voti dati al PD e sarebbe più logico dare prova di saper votare smettendola di votare il PD.
                                                                                          Il portavoce delle associazioni
                                                                                                     Michele D’Abrosca

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