Strana città
la mia città. Quando, infatti, pensi che è stata fatta un po’ di chiarezza,
ecco che devi prendere atto che- come in un gioco dell’oca impazzito- si deve
ritornare un’altra volta alla casella iniziale. Per mesi e mesi, molto tempo
prima della caduta della giunta guidata dal ferroviere/commercialista, mi ero
preso la briga di segnalare ai visitatori di questo blog quali erano le mele
marce che hanno infettato Santa Maria Capua Vetere: ho fatto nomi e cognomi, ho
raccontato circostanze specifiche, ho cercato di mettere sul chi vive la
pubblica opinione. E da tutto ciò ho ricevuto umiliazioni e mortificazioni,
quasi come se il problema sammaritano fossi stato io e non i soliti noti, lupi
famelici ed amici degli amici. Ma non fa nulla. Certe cose- anche se fanno male
come coltelli affilati nella schiena- un giornalista deve saperle mettere in
conto.
Quello che,
invece, non riesco a digerire sono i sepolcri imbiancati; coloro i quali si
battono il petto e, alla fine, si rivelano peggiori finanche delle mele marce.
E tra costoro ci metterei, in primis, chi critica, pubblicamente e
privatamente, le mele marce e poi le accoglie in seno come se nulla
fosse. E così facendo si macchiano di gravissimi reati politici. E, allo stesso
tempo, si assumono grandissime responsabilità nei confronti dei nostri
concittadini e di chi verrà dopo di noi. Costoro fanno più male alla nostra
città delle mele marce? Sì, la mia amara risposta non può essere che
affermativa.
Detto
questo, cari lettori, mi sento un cittadino onesto che non ha mai cedute alle
lusinghe del potere. E che- non avevo mai voluto scriverlo in precedenza per
eccesso di riservatezza- non si è fatto mettere un cartellino con il prezzo
nemmeno quando gli fu chiesto la cifra del silenzio e dell’omertà a quanto
ammontasse. Ma non per questo- per carità- mi reputo un eroe. Sono solo
concorde con Raffaele Cantone quando dice che, oggi come oggi, fare con onestà
il proprio lavoro è già di per se rivoluzionario.
Comunque
sia, sappiate che anche se dovessi rimanere isolato in questo grande marasma,
non ho, ancora una volta, la minima intenzione di tirarmi indietro. Anche a
costo di correre da solo. Ma forse solo non lo sono se voi siete con me e,
soprattutto, siete dalla parte della città e contro speculatori e farisei,
faccendieri e politicanti, mele marce e ceste marce già prima di contenerle. So
che ogni giorno mi seguite in tanti e che in qualche modo cercate di comunicarmi
il vostro affetto e la vostra vicinanza. Ma per vincere questa battaglia
campale, per ridare dignità e speranza a Santa Maria Capua Vetere è necessario
che ognuno di voi si trasformi in un blog itinerante, che parli con familiari,
amici e conoscenti del grave rischio che noi tutti corriamo nel veder
riconsegnata la città a chi della città non gli importa assolutamente nulla.
Statemi vicini
Mario Tudisco

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