Pagine

Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

lunedì 14 gennaio 2013

Intelligenti pauca !




FIAT IUSTITIA ET PEREAT MUNDUS
<< si faccia giustizia e crolli ( pure) il mondo >>. Questo sostiene chi afferma che non si deve esitare a punire l'iniquità in qualunque luogo essa si annidi. E con tanta maggiore severità, se essa si nasconde fra persone che detengono il potere; colpendo le quali potrebbero crollare i pilastri su cui si regge la vita di uno Stato.

Dopo la cacciata dell'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, è stata proclamata la Repubblica e subentrarono a capo dello stato romano due CONSOLI, il cui strumento di potere era l'imperium, cioè il diritto di comandare l'esercito, di punire, anche con la morte, l'indisciplina dei soldati, di convoncare il Senato e far rispettare le leggi (potere esecutivo), di presiedere le assemblee del popolo ("comizi") e avevano il supremo controllo delle attività pubbliche, a esclusione di quelle religiose.

Rimanevano in carica appena un anno e dovevano rendere conto del loro operato al Senato.

Oltre ai consoli, vi erano anche altri magistrati che assunsero competenze abbastanza precise e distinte. Vi erano per esempio i QUESTORI, la magistratura più antica che aveva il compito di amministrare le finanze, cioè incassavano i tributi, pagavano gli stipendi ai soldati e ai dipendenti dello stato; gli EDILI svolgevano compiti di polizia nei luoghi pubblici, nelle strade, negli edifici, nei mercati, durante le cerimonie religiose, si occupavano degli spettacoli, della manutenzione delle strade e degli edifici; vi erano poi i PRETORI preposti all' amministrazione della giustizia. Tutte queste cariche duravano un anno.

Un ruolo particolare avevano i CENSORI che venivano nominati ogni cinque anni e avevano il compito di fare un censimento della popolazione, che avveniva ogni cinque anni, cioè di aggiornare le liste dei cittadini e dei loro patrimoni e quindi la tassazione di ciascun cittadino.



Se...

Se riuscirai a non perdere la testa

quando tutti la perdono intorno a te, facendone a te

colpa; se riuscirai ad aver fede in te quando

tutti dubitano, e mettendo in conto anche il loro

dubitare; se riuscirai ad attendere senza stancarti

nell'attesa; se, calunniato, non perderai il tempo

con le calunnie, o se, odiato, non ti farai prendere

dall'odio, e senza apparir però troppo buono o

troppo saggio;

se riuscirai a sognare senza che il

sogno sia il tuo padrone; se riuscirai a pensare senza che pensare

sia il tuo scopo, se riuscirai ad affrontare il successo e

l'insuccesso

trattando quei due impostori allo stesso

modo;

se riuscirai a riascoltare la verità da te

espressa

distorta da furfanti per intrappolarvi gli

ingenui,

o a veder infrante le cose per cui dai la

tua vita

e a chinarti per rimetterle insieme con

poveri strumenti;

se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue

vincite ed a giocartele in un sol colpo a testa-o

croce, e a perdere ed a ricominciar tutto

daccapo, senza mai fiatare e dir nulla delle

perdite; se riuscirai a costringere cuore, nervi e

muscoli, benché sfiniti da un pezzo, a servire ai

tuoi scopi, e a tener duro quando niente più resta

in te tranne la volontà che ingiunge di tener

duro;

se riuscirai a parlare alle folle conservando le tue virtù,

o a passeggiare coi re e non perdere il tuo fare ordinario;

se né i nemici né i cari amici riescono a colpirti,

se tutti contano per te , ma nessuno mai troppo;

se riuscirai a riempire ogni volta l’attimo inesorabile

e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,

il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,

e- quel che è più, tu sarai Uomo,

ragazzo mio!



Da Rudyard Kipling a Biagio Maria Di Muro.

Nessun commento:

Posta un commento