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lunedì 18 marzo 2013

PUBBLICHIAMO LA SESTA PUNTATA DELLA STORIA DI CAPUA ANTICA, L'ATTUALE SANTA MARIA, PERCHE' NON TUTTI LA CONOSCONO

Nell'invasione de'Longobardi cadde Capua ,sotto i Duchi e Principi Benevento , che per mezzo di Gastaldi la governarono sino a che Landulfo Matico non assunse il titolo di primo conte di Capua, della qualle ebbe la signoria nell'anno 840 dell'era volgare, cominciando a reggere con indipendenza i suoi soggetti. Dopo la sua morte, dal Principato Beneventano sursero tre dinastie, quella di Benevento di Salerno e di Capua.
Landone suo primogenito assunse il titolo di secondo con­te di Capua: ma nell'anno 856, bruciata la forte Sicopoli per caso o per vendetta, Landone e i suoi fratelli rimasti senza sicuro rifugio, volsero in mente d'edificare un' altra città, ed allora ebbe vita la nuova Capua, come di sopra si è lar­gamente discorso.
S. Maria di Capua, è indu.~tre città, venuta da pochi anni. a questa parte in grande accrescimento e ricchezza, Lo spi­rito concorde e desto de'suoi abitatori l'ha saputo arricchire di pubbliche strade, d'edifizi, di ridenti giardini, ed era in corso d' attuazione il progetto d' un pubblico teatro, quando la guerra le impose durissimi ed inanerrabili sacrifici, che se da una parte renderanno onorata memoria dei suoi citta­dini dall' altra ne hanno sì manomessa la fortuna che non pochi anni saranno mestieri a ristorarla. Patria gloriosa del celebre Alessio Simmaco Mazzocchi, vero prodigio di erudi­zione, non manca di solerti e culti ingegni, onde non rare sono le private biblioteche, e le collezioni archeologiche,cbe s'arricchiscono dai monumenti che dal fecondo e venerando suolo tuttodì vengon fuori a testimoniare la grandezza ed il lusso dei popolo Campano.
Dista S. Maria Maggiore 45 miglia da Napoli, dalla Piaz­za di Capua, Q dal Volturno, 44 dal mare, e 9 000 passi in­circa dal monte Tifata. In essa vi ha una stazione della fer­rovia e numerosi quartieri per cavalleria ed uno per artiglie­ria. Presso le carceri di S. Francesco vi è una piccola riser­ba di polvere per conto delle finanze, che in S. Maria ha fon­daco di privative, e più in là presso il camposanto, è un edi­fizio di proprietà del signor Masucci, che il Comune di Ca­pua, censi per sgombrare la Piazza dell' eccesso di polvere da guerra accumulata nelle sue mura. Questo deposito pote­va contenere oltre le 400 cantaia di polvere, ed è stato ora orribilmente danneggiato dal vandalismo civilizzato d' og­gidì.
La principale industria di S. Maria è la concia delle pel­li, per le quali adoperano il sommacco, il mirto del Tifata e vani sali. A dir vero le acque di scolo dovrebbersi meglio in­canalare onde migliorasse la nettezza delle strade e la pub­blica salute. Ciononostante in molti siti della città è una gioventù florida,che non manca d'attrattive e d' avvenenza . Sono oltre di ciò parecchie fabbriche di tegole e di mattoni ,magazzini di legname da costruzione , in ispecialità olmo, gelso , pioppo e castagno , ed il suo mercato è ricco emporio dei luoghi vicini . Il tufo , il travertino e le pozzolane di trasporto vanno adoperate nei suoi crescenti edifizi . L'agricoltura è bene  intessa nei contorni ed i terreni coltivati ad orto sono locati ad altissimo prezzo.

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