Pagine

Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

lunedì 4 marzo 2013

VANGELO DEL GIORNO


LUNEDI’ 4 MARZO
GESÙ COME ELIA ED ELISEO MANDATO NON PERI SOLI GIUDEI.
S. Casimiro re
Prima lettura 2 Re 5,1-1Sa
In quei giorni, Naamàn, comandante dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramei. Ma quest'uomo prode era lebbroso. Ora bande aramee avevano condotto via prigioniera dalla terra d'Israele una ragaz­za, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samaria, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d'Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va' pure, io stesso invierò una lettera al re d'Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d'Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Rico­noscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re d'Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va', bagnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn sì sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: "Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e to­glierà la lebbra': Forse l'Abanà e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le ac­que d'Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato. (,li si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato. l'ornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, uri so che non c'è Dio su tutta la terra se non in Israele.
Salmo 41 e 42: L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

LE LETTURE E IL VANGELO   
Come la cerva anèla/ai corsi d'acqua,/ così l'anima mia anèla/a te, o Dio. L'anima mia...
L'anima mia ha sete di Dio,/ del Dio vivente:/ quando verrò e vedrò/il volto di Dio? L'a­nima mia...
Manda la tua luce e la tua verità:/ siano esse a guidarmi,/ mi conducano alla tua santa montagna,/ alla tua dimora. L'anima mia...
Verrò all'altare di Dio,/ a Dio, mia gioiosa esultanza./ A te canterò sulla cetra,/ Dio, Dio mio. L'anima mia...
 
Dal Vangelo secondo Luca 4,24-30

In quel tempo Gesù (cominciò a dire nella sinagoga di Nazaret): «In verità io vi dico: nes­sun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo caccia­rono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

IL COMMENTO SPIRITUALE
È l'acqua la protagonista della liturgia di oggi. L'acqua de/Giordano che guarisce dalla lebbra, ricordata anche da Gesù nel Vangelo e la mancanza di pioggia, che genera la carestia. L'acqua che lava, che purifica, simbolo dei sacramenti e del battesimo in particolare; l'acqua che genera vita. Ma senza una vera conversione del cuore non c'è nessuna purificazione e nessuna vita nuova. Non basta appar­tenere alla Chiesa, a un popolo; osservare delle pratiche religiose, partecipare a dei riti, ecc. Senza escludere tutto questo, tuttavia è importante che ogni cosa sia orientata alla crescita nell'amore per ogni persona che ci passa accanto. Al­trimenti corriamo il rischio di mettere da parte Gesù, di tenerlo fuori dalla nostra vita, dalle nostre comunità. «Nessun profeta è bene accetto nella sua patria». Es­sere attenti; vigilanti, perché non capiti anche a noi di amare Gesù a parole e di escluderlo poi concretamente da quella che invece dovrebbe essere la sua patria, la comunità dei credenti capace di generarlo con l'amore in tutti quelli che la avvicinano.

Nessun commento:

Posta un commento