Non
stupisce che il consigliere Valiante si riconfermi figlio dei più vecchi schemi
della becera politica nostrana. Un atteggiamento di ostilità e scarsa onestà
intellettuale che ha sempre contrassegnato taluni consiglieri. I
quali continuano a contrapporre alla penuria di argomenti
seri e concreti assurde ed inconsistenti illazioni,
intraprendendo velenose, quanto incessanti, campagne di delegittimazione. Riprovevoli
le accuse rivolte alla prof.ssa Angelina Cuccaro, non soltanto per
l’inconsistenza delle stesse ma, anche e soprattutto, per il profilo basso, il
senso di profondo rispetto e l’atteggiamento di collaborazione che ella ha dimostrato nei
confronti dei suoi antagonisti politici. Un forte senso di riguardo degli equilibri
in seno alla maggioranza ha sempre caratterizzato il comportamento della
stessa, impedendole di prendere posizioni forti, ed oppositive, che avrebbero
potuto inficiare il rapporto con gli alleati. Ma quando sono gli alleati stessi
a rompere gli equilibri interni non c’è rispetto che tenga, una risposta va
data.
L’accusa mossa dal consigliere Valiante si basa sulle
dichiarazioni di un pentito che rivela la sua nomina, nel c.d.a. del Consorzio
CE4, come indicazione specifica di Nicola Cosentino. Vorremmo, pertanto,
ricordare al consigliere Valiante che all’epoca dei fatti Nicola Cosentino era
il referente politico di Forza Italia. Quindi,
che nomine di natura squisitamente politica venissero fatte da lui ci sembra
più che legittimo. Ciò che il suddetto consigliere definisce come imbarazzante,
non è altro che
la testimonianza di una militanza politica reale, fatta di costante impegno
personale sul territorio, comprovata qualificazione ed esperienza politica. La
quale altro non può
essere che un valore aggiunto per il profilo della dott.ssa Cuccaro. L’unica cosa,
realmente, imbarazzante è vedere l’ opposizione utilizzare, in maniera
strumentale, simili vicende nel vano tentativo di infangare l’immagine di una
collega senza farsi tanti scrupoli e proprio da parte di uno di quegli elementi
noti per numerosi cambi di casacca, nel tentativo di inseguire la nomina più
congeniale alle sue aspirazioni, e più remunerativa. L’ accusa a dir poco ridicola,
peraltro, ci appare come il grido di sdegno di un fariseo che beneficia, egli
in primis, di una nomina politica di una certa rilevanza. Vorremmo ricordare al consigliere
Valiante la natura della sua nomina nel collegio dei revisori dell'Asl. Pertanto,
non ci è sembrato che nella sua situazione il consigliere sdegnasse poi tanto
le nomine di carattere politico.
Appare chiaro dunque, che a meno di 15 mesi dalla fine di
questo mandato, considerate la penuria e l’inconsistenza delle idee e dei
progetti proposti, i consiglieri sentano veramente sfuggire il terreno sotto i loro
piedi, oltre ad ogni possibilità di dimostrare ai cittadini ed ai propri
referenti politici di aver avuto una funzione tangibile, concreta. Dunque, essi
tendono a ripetere, pedissequamente, scelte politiche che palesano un tatticismo
estremo. Simili viltà, meccanismi da burattinai e millantatori della politica
nostrana, restano sterili strumenti nelle mani dei manipolatori dell’opinione
pubblica. I quali, con le loro dichiarazioni sui social network, spesso e
volentieri, si spingono ben oltre i corretti binari di un dibattito politico
civile ed intellettualmente onesto. Dimenticando che il ruolo che rivestono
comporta responsabilità irrinunciabili, tra tutte, il rispetto delle forze politiche
che compongono la maggioranza, e che amministrano la città, ed un confronto dialettico
scevro da deleterie strumentalizzazioni.
Dott.ssa Anna Pepe
Componente del
direttivo delle Associazioni

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