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domenica 16 agosto 2015

Anita Papa: così scrisse il critico greco Hostis Griparis


Ritornare a parlare di una Poetessa attraverso una sua va opera dopo averne illustrato i precedenti lavori è come riassaporare il vino di una botte già centellinato qualche o prima per verificarne il mantenimento, lo sviluppo o il deterioramento dei valori nel corso dell'invecchiamento.
Ed è stato con questo intento che ho letto con particolare resse le nuove liriche di Anita Papa. Il risultato è stato confortante e piacevole: il nettare ha guadagnato ancora invecchiando nella delicatezza della forza, nel piacere dell' a­roma e del bouquet, nel gusto netto e fresco, nella limpidezza della veste.
La Poetessa continua così a riflettersi nel nostro esistenziale universo in riverberi di luce che hanno acquistato nel rapo ancora più lucentezza e calore, in un anelito di bene che è amore e saggezza, dedizione e fede.
La definimmo già poetessa della natura e... dell'umano, aggiungiamo oggi, perchè il suo lirismo reca in sè il respiro dell'essere e di quest'ultimo le angosce e gli squarci di sereno, i tormenti e le gioie in un'essenza che è carne, spirito e pen­siero insieme.
Potrei continuare oltre la mia dissertazione sulla poesia di Anita Papa; potrei dire della sua forza espressiva e dell'u­miltà di eloquio che la nobilita; della delicatezza di immagini 1 della sensibilità rievocatrice di ricordi e di affetti; delle gra­devoli pennellate incisive, potrei... ma a che servirebbe? Anche se "bis repetita placent" noi preferiamo fermarci qui perchè proprio in quest'ultima espressione, "carne, spirito e pensiero insieme", si compendia la figura della nostra Poet­essa e si realizza nel suo ardente lirismo, semplice e puro come acqua di fonte.

                                             HOSTÌS GRIPARIS - PSICHICO (Grecia)
                                                (Traduzione di IVANO BERRINI)

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