A proposito della querelle di questi ultimi giorni sulla posizione
del Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, interviene il suo difensore,
l’avvocato Raffaele Gaetano Crisileo, il quale in un lungo comunicato
dichiara : “Il Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, l’arch. Biagio Maria
Di Muro, mi ha conferito l’incarico professionale di assisterlo e
di difenderlo nel recente procedimento penale per il quale gli è stato
notificata informazione di garanzia, in occasione dell’esecuzione di un
decreto di sequestro probatorio, a firma di alcuni Pubblici Ministeri
della Procura della Repubblica- D.D.A. di Napoli.
Siccome in quest’ultimo periodo c’è stato un accavallarsi di notizie,
peraltro confuse ed imprecise in ordine a siffatta vicenda, per
espresso volere del sindaco Di Muro e quale suo legale di fiducia, ho
avuto l’incarico di chiarire la sua attuale posizione processuale; di
chiarire, altresì, lo stato delle indagini ( almeno quello che ci è
noto, per quanto il codice ci consente) ed infine di spiegare anche il
perché il sindaco Di Muro non ha inteso rimettere il proprio mandato
sindacale e far commissariare la Città.
In primo luogo, come ritengo che ben sappiano gli addetti ai lavori
nel campo del diritto, un decreto di sequestro probatorio altro non è
che un semplice mezzo di ricerca della prova attraverso la mera
acquisizione di atti e di documenti. Dunque tale istituto è
volto, appunto, alla ricerca della prova, ma essa non è in se stessa una
prova almeno allo stato degli atti ; prova che, in tutta scienza e
coscienza, riteniamo che non ci sia perché siffatta prova si acquisisce
in un eventuale processo ( se ci sarà ?! ).
Viceversa ove mai una prova del genere fosse esistita già in questa
fase, quantomeno nella forma indiziaria e gli indizi avessero avuto le
connotazioni previste dal codice, quali la gravità, la precisione e
la concordanza, sicuramente la Procura di Napoli avrebbe chiesto ed
ottenuto dal Giudice competente, un’ordinanza di custodia cautelare,
oppure gli stessi Pubblici Ministeri avrebbero emesso un provvedimento
cautelare di fermo (ed il Sindaco sarebbe stato arrestato), come è
avvenuto in moltissimi casi che professionalmente ho trattato
da avvocato.
Tutto ciò, in tutta onestà intellettuale, non riguarda la posizione
processuale del Sindaco di Santa Maria Capua Vetere, l’arch. Biagio
Maria Di Muro !
Ma, a questo punto, ci dobbiamo doverosamente chiedere : perché al
sindaco Biagio Di Muro è stata notificata anche un’informazione di
garanzia ? La risposta è semplice e sfidiamo chiunque operi nel campo
del diritto a dimostrare ed a provare il contrario !
E’ ben noto che la Corte di Cassazione, in un orientamento costante e
consolidato, ritiene che un decreto di sequestro probatorio che non sia
accompagnato da una conseguente informazione di garanzia è sicuramente
un atto nullo, affetto da una patologia insanabile. Ecco perché la
difesa del primo cittadino di Santa Maria Capua Vetere, nell’ulteriore
considerazione che l’arch. Di Muro ha sempre gridato la sua innocenza (e
siamo convinti che la sua voce non resterà quella di uno che grida in
un deserto), ha rinunziato ad impugnare, dinanzi al competente Tribunale
del Riesame, l’anzidetto decreto di sequestro probatorio.
Noi non intendiamo sposare la causa del nostro assistito, ma
realisticamente ci dobbiamo attenere ai fatti storici ed a
quelli processuali, né possiamo non considerare il grido di innocenza
del sindaco Biagio Di Muro che ci ha sempre manifestato la sua
tranquillità e la sua fiducia nella Giustizia, di fronte a questa
vicenda giudiziaria che, sul finire del proprio mandato lo mettono a
dura prova, ma la sua dignità prevale per cui la parola “dimissioni” mal
si concilia con una persona che grida con forza la sua innocenza,
sicura di poterla dimostrare ove ne ricorra la necessità, in un’aula di
tribunale, lui da un punto umano e noi da un punto di vista tecnico a
sostegno.
In buona sostanza gli abbiamo consigliato in un quadro del genere, di
rimanere al suo posto, non per amore di attaccamento alla poltrona, ma
perché eventuali dimissioni nessun apporto concreto porterebbe e
gioverebbe alla sua posizione processuale di persona indagata e non
imputata ovvero di soggetto nei confronti del quale non è stata
assolutamente esercitata alcun tipo di azione penale da parte
della Procura Partenopea procedente. Ma di contro le sue dimissioni
porterebbero solo ad un commissariamento della Città. ”.
Avv. Raffaele Gaetano Crisileo
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