Leggende di Napoli e della Campania.
Una donna, che viveva poco lontano dalla chiesa dei Santi Apostoli aveva la casa piena di formiche; si recò perciò da un prete della chiesa di Santa Caterina a Formello perchè le scacciasse di casa i fastidiosi animali con un sortilegio, ma il prete, pur facendosi credere un grande mago, non era nemmeno capace di fare una magia così semplice. Le rispose, per cavarsi dell'impaccio, che le formiche erano una punizione divina inflittale per le sue cattiverie e che, perciò, se le tenesse.
Non contenta la donna andò allora da un altro monaco, questa volta della chiesa dei Santi Apostoli. Questa era, invece, un serio stregone, un vero professionista; informato della faccenda, spedì tutte le formiche della zona nella casa del prete di Santa Caterina a Formello. Questi, disperato, dovette umiliarsi di fronte al rivale per potere essere liberato dagli insetti.
Venuto il vescovo a conoscenza di queste attività stregonesche, impose al monaco dei Santi Apostoli di bruciare tutti i suoi libri magici; quando si fece il rogo sullo spiazzo antistante la chiesa, si videro i libri saltare, dimenarsi e lamentarsi finchè non furono del tutto ridotti in cenere.
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