Il tracciato decisamente poetico di Anita Papa, che in minima parte, e non certo, a mio avviso, della produzione sua più matura, appare in questo testo, non è altro che una presa di contatto, una appena vaga indicazione, un presentarsi semplice che certo non rimarrà silenzioso ed inascoltato. P un lungo discorso quest'opera, sofferta immagine, necessario travaglio, lacerante ricerca alle radici. E trascorre per ricorrenti vicende e richiami, per tematiche assidue, e vigorose. C'è in Anita Papa una pungente, freddamente pietosa capacità di riflessione, vibrante tuttavia di luminosi umori. E annota e descrive il piccolo, grande mondo dell'esistere, piccoli e grandi cose d'ogni giorno, che vanno oltre l'abbozzo ed il quadretto. Si determina così la sua voce, rapida ed attenta, in una, tutta sua, originalità lirica che prescinde da scuole e tendenze. E riesce ad esprimersi libera per forza di una naturale, istintiva necessità di linguaggio e di comunicazione. Si contempera in uno stato di contemplazione ampia ed assorta, ove si spiega la presenza assidua e severa del suo orgoglio di pietà.
La poesia di Anita Papa esige qualità di ascolto. Nella lettura occorre assecondare e seguire le accelerazioni dei movimenti, abbandonarsi alla rapidità del ritmo. L'inclusione di materiali diversi e la loro assimilazione al ritmo possono dettare l'ipotesi di una tendenza alla poesia di tutto ciò che si è. Ma quando "si è"? La risposta più semplice potrebbe essere questa: nell'ordine della parola, si è nel pensiero. La dimensione intima, smarrita e ritrovata di continuo, è un mobilissimo passaggio, porta disordine, svolte, erranza. Ma, saperla osservare; quella è la sincerità di ciò che si è. Vi si ritrova di tutto. Non quello che noi scegliamo per illusoria purezza dell'essere. Se mai, i sentimenti, è necessario riscoprirli (e "educarli") nei conflitti di quella dimensione esistenziale.
Questo, mi pare, il genere di sincerità che, per reagire a menzogne e confusioni ideologiche, porta il poeta all'io. Non come ad un approdo privato, ma come ad un atto di "conoscenza" e di intervento attraverso la parola.
Per concludere, quello che nell'esperienza di quest'opera appare convincente è un modo di fare poesia istituito, sulla libera dimensione del pensiero, dai contenuti stessi che vi
penetrano. Fra questi, nella condizione tormentata del valore c'è un motivo, un tema che dal poeta ci riconduce alla generosità dell'uomo. È l'ipotesi di' una perenne educazione dei sentimenti, educazione in ciò che esiste e s'incontra.
Ogni occasione, la più dura ed estrema, è occasione di poesia.
THOMAS KOUWENAAR - IRLANDA
Traduzione di Sàndor Kassa
Traduzione di Sàndor Kassa
Nessun commento:
Posta un commento