Rivisto al ribasso in Mali il bilancio dell'attacco contro l'hotel Radisson Blue di Bamako ad opera del gruppo Al Morabitoum legato ad al Qaeda nel Maghreb Islamico. Il presidente Ibrahim Boubacar Keita ha chiarito che le vittime sono 21, inclusi due terroristi, e 7 i feriti. In precedenza le cifre fornite erano di 27 ostaggi uccisi e 13 terroristi eliminati dalle forze di sicurezza.
Una settimana dopo gli attentati a Parigi a essere preso di mira e' il Radisson Blu nel centro di Bamako, hotel della catena internazionale molto frequentato da diplomatici e uomini d'affari stranieri cosi' come dagli equipaggi di alcune compagnie aeree che fanno scalo nella capitale del Mali.
In precedenza le fonti locali avevano parlato di un commando armato islamista, 13 componenti, ha tenuto in ostaggio per tutta la giornata 170 persone, di cui 130 clienti e un quarantina di dipendenti. A sera, i civili sono stati tutti liberati
L'incursione e' stata rivendicata da al-Mourabitoun, gruppo salafita affiliato ad al-Qaeda e composto principalmente da tuareg e arabi del nord del Paese, ma non da solo. In una nota, infatti, il gruppo salafita ha precisato di esserne corresponsabile insieme alla ben piu' nota al-Qaeda nel Maghreb Islamico, diramazione regionale dell'organizzazione fondata da Osama bin Laden. Nel maggio scorso il gruppo aveva giurato fedelta' ai rivali dello Stato Islamico, una mossa sconfessata poco dopo dallo stesso leader di al-Mourabitoun, l'algerino Mokhtar Belmokhtar. Proprio lui, piu' volte dato per morto, e' stato tra l'altro protagonista nel gennaio 2013 di una grave crisi degli ostaggi, con il sequestro di oltre ottocento persone nell'impianto di estrazione del gas di Amenas, nel deserto dell'Algeria meridionale. "Dietro l'assalto al Radisson c'e' lui, senza dubbio", afferma il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian.
L'attacco jihadista all'albergo, situato nella zona residenziale della citta, e' cominciato intorno alle 07:00 di mattina. Gli assalitori sono arrivati a bordo di un'auto con targa diplomatica: sparano colpi di arma da fuoco e urlano Allah Akbar, ha raccontato un testimone, lo stesso grido udito una settimana fa nel teatro parigino Bataclan. Fin dalle prime fasi dell'incursione, i terroristi hanno comunque rilasciato coloro che si erano dimostrati in grado di recitare versetti del Corano. Sekouba Bambino Diabate, un cantante guineiano rimasto intrappolato nell'albergo e che e' riuscito a liberarsi, ha raccontato di aver sentito i terroristi parlare tra di loro in inglese. Le forze speciali maliane si mobilitano, al contrattacco partecipano anche unita' scelte americane e francesi, queste ultime provenienti dal vicino Burkina Faso, oltre ai caschi blu della Minusma, la Missione delle Nazioni Unite.
Drammatiche le immagini dell'hotel circondato da soldati, poliziotti e 'teste di cuoio', mentre all'esterno risuonano l'eco di spari e di esplosioni. Ai cittadini francesi residenti a Bamako, cosi' come agli americani, viene chiesto di non uscire dalle proprie case. Parigi chiude anche la scuola e il liceo francese nella capitale maliana. Dopo ore di assedio, le forze speciali maliane hanno sferrato prima un blitz, poi un secondo assalto e hanno liberato un'ottantina di ostaggi. Tra questi, oltre ai maliani, ci sono stranieri di almeno 14 nazionalita', Algeria, Germania, Belgio, Canada, Cina, Costa d'Avorio, Francia, India, Marocco, Russia, Senegal, Spagna, Stati Uniti e Turchia. Gli estremisti, asserragliati al settimo piano, continuano a fare fuoco. Nel tardo pomeriggio, la crisi degli ostaggi viene dichiarata finita.
Il Mali non e' nuovo a questi attacchi, che si sono intensificati negli ultimi mesi. Lo scorso agosto, a Secare, nella zona centrale del Paese, un commando islamista aveva assaltato l'Hotel Byblos, una struttura frequentata dai caschi blu della missione Onu, uccidendo 3 persone. Dopo 24 ore di assedio, il bilancio finale delle vittime contava anche 5 soldati, oltre ai 4 terroristi. "Al Qaeda", spiega a Cbs Ali Soufan, ex super agente del Fbi che lavoro' a diverse inchieste sull'organizzazione di Bin Laden, "non ci sta a esere relegata sullo sfondo". Tutta la regione settentrionale del Mali fu occupata da milizie jihadiste, alcune con legami ad al-Qaeda, per gran parte del 2012. Molti gruppi jihadisti furono snidati grazie a un'operazione militare internazionale su iniziativa francese, lanciata nel gennaio 2013 e che e' ancora in corso. Ma alcune zone del Paese rimangono ancora fuori dal controllo delle forze maliane straniere. E se fino a qualche tempo fa gli attacchi jihadisti erano rimasti concentrati nel nord, dall'inizio del 2015 si sono estesi al centro e, da giugno, al sud del Paese.
Nessun commento:
Posta un commento