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mercoledì 23 marzo 2016
Santa Rafqa (Rebecca) Pietra Choboq Ar-Rayès
Rafqa nasce a Himlaya, villaggio del Metn settentrionale, il 29 giugno 1832. Era figlia unica di Mourad Saber al-Choboq al-Rayès e di Rafqa Gemayel; fu battezzata il 7 luglio 1832 e ricevette il nome di Boutroussyeh (Pierina). I suoi genitori le insegnarono ad amare Dio e a pregare quotidianamente.
Nel 1839, quando aveva sette anni, perse sua madre, alla quale era molto attaccata.
Suo padre cadde, allora, in povertà e, nel 1843, la mandò a Damasco, a servizio nella casa di Asaad al-Badawi, che era di origine libanese, dove restò quattro anni.
Tornata in patria decise di entrare come religiosa nella congregazione delle Figlie di Maria (Mariamât). All'inizio del 1864, fu trasferita da Jbeil a Maad, su richiesta del grande benefattore Antoun Issa. Vi rimase sette anni, durante i quali fondò una scuola per istruire le ragazze; fu aiutata, in questo, da un'altra religiosa.
Durante il suo soggiorno a Maad, nel corso di una crisi che aveva scosso la Congregazione delle Mariamât, intorno al 1871, Rafqa entrò nella chiesa di San Giorgio e domandò a Dio di aiutarla a prendere una decisione secondo la sua volontà. In quei momenti sentì una voce che le diceva: “Tu sarai monaca”.
Dopo aver pregato fervidamente, vide in sogno San Giorgio, San Simeone lo Stilita, e Sant'Antonio il Grande, Padre dei monaci, che le disse: “Entra nell'Ordine delle Monache Libanesi Maronite”. Antoun Issa l’aiutò a trasferirsi da Maad al monastero di San Simeone al-Qarn a Aïtou, dove fu subito ricevuta, e vestì l'abito di novizia il 12 luglio 1871.
Il 25 agosto 1872, fece la professione religiosa solenne e prese il nome di suor Rafqa, in ricordo di sua madre, che si era chiamata Rafqa.
Trascorrerà 26 anni nel monastero di Mar Semaan al-Qarn, Aïtou (1871-1897), essendo un esempio vivente, per le religiose sue consorelle, nell'obbedienza alle Regole, l'assiduità nelle preghiere, l'ascesi, l'abnegazione, ed il lavoro compiuto in silenzio.
Gli ultimi anni della sua esistenza furono segnati da una malattia che la portarono alla cecità e poi alla paralisi.
Rafqa si addormentò nel Signore in odore di santità il 23 marzo 1914, dopo una vita passata nella preghiera, nel servizio e nel portare la Croce, affidandosi all'intercessione di Maria, Madre di Dio, e di San Giuseppe. Fu sepolta nel cimitero del monastero.
Il 10 luglio 1927 la sua spoglia mortale venne trasferita in una tomba nuova, in un angolo della chiesa del monastero, e questo in seguito all'introduzione della sua causa di beatificazione, il 23 dicembre 1925, ed all'inizio dell'inchiesta sulla fama di santità, il 16 maggio 1926.
Decretatane l'eroicità delle virtù, San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) la dichiarò venerabile l'11 febbraio del 1982; lo stesso pontefice la beatificò il 17 novembre 1985 ed infine la proclamò santa il 10 giugno 2001, nel corso di una solenne cerimonia in piazza San Pietro a Roma.
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