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lunedì 30 marzo 2020


 Coronavirus: …Buoni pasto agli indigenti


L’emergenza del Coronavirus ha trovati tutti impreparati. Si sono avuti disagi su tutti i fronti: carenza delle strutture sanitarie adeguate, la  riduzione delle  sale di terapia intensiva, personale sanitario insufficiente, ecc..ecc.  
Il governo ha subito attivato le misure per prevenire il contagio. Infatti, ha chiuso le scuole, ha invitato i cittadini a stare a casa, ha chiuso i parchi, quasi tutti i luoghi pubblici per evitare gli  assembramenti.
Infine,  ha limitato  gli acquisti per la sopravvivenza, principalmente quelli alimentari e farmaceutici.
Inoltre, come è noto, ha fermato tutte le attività commerciali, sportive ecc. ecc.
L’emergenza del Coronavirus è stata così violenta e preoccupante che per coloro che hanno preso subito le contromisure di difesa per un eventuale contagio, con provvedimenti normativi, hanno agito nell’esclusivo interesse per salvaguardare la salute pubblica.
Questa giusta e corretta azione di difesa  ha dato, però, delle conseguenze negative sull’economia del paese. Infatti  una parte del popolo è fermo e non lavora.  Questo fatto ha colpito le fasce di popolazione più debole. Coloro che non hanno mai avuto una stabilità di lavoro. Coloro che hanno sempre sopravvissuto. Coloro che si sono rassegnati nel tirare a campare ed accontentandosi sempre  nell’arte di arrangiare. Ma questo Coronavirus gli ha tolto anche questo a queste persone indigenti.
Infatti sui social, sui giornali si sono notate le prime ribellioni e proclami di questa parte della società poco fortunata.
Il governo subito si è reso conto della situazione ed ha emanato provvedimenti normativi necessari per far fronte a questa emergenza  di sussidio alle persone più indigenti assegnando un buono pasto tramite i comuni di cui appartengono.
Infatti gli enti preposti già si sono attivati nel predisporre ogni utile adempimento per una celere assegnazione dei buoni pasto a chi ne ha diritto.
Qualcuno ha detto che,  per una corretta assegnazione trasparente e commisurata alle vere esigenze e necessità di ogni soggetto, potrebbe esserci la possibilità di stilare un regolamento ad hoc e di istituire una commissione di verifica nell’assegnazione dei buoni  con la predisposizione anche  di un modello autocertificato per la successiva veridicità da parte degli organi competenti.
E’ certo che gli enti comunali dovranno procedere con celerità per venire incontro a questa parte di cittadini che hanno l’esigenza immediata di procedere agli acquisti per la sopravvivenza. 


Santa Maria capua Vetere, lì 30 marzo 2020


Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco


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