Coronavirus: …Buoni pasto agli indigenti
L’emergenza del Coronavirus
ha trovati tutti impreparati. Si sono avuti disagi su tutti i fronti: carenza
delle strutture sanitarie adeguate, la riduzione delle sale di terapia intensiva, personale sanitario
insufficiente, ecc..ecc.
Il governo ha subito attivato le misure per prevenire il
contagio. Infatti, ha chiuso le scuole, ha invitato i cittadini a stare a casa,
ha chiuso i parchi, quasi tutti i luoghi pubblici per evitare gli assembramenti.
Infine, ha limitato gli acquisti per la sopravvivenza, principalmente
quelli alimentari e farmaceutici.
Inoltre, come è noto, ha fermato tutte le attività commerciali,
sportive ecc. ecc.
L’emergenza del Coronavirus è stata così violenta e
preoccupante che per coloro che hanno preso subito le contromisure di difesa
per un eventuale contagio, con provvedimenti normativi, hanno agito nell’esclusivo
interesse per salvaguardare la salute pubblica.
Questa giusta e
corretta azione di difesa ha dato, però,
delle conseguenze negative sull’economia del paese. Infatti una parte del popolo è fermo e non lavora. Questo fatto ha colpito le fasce di
popolazione più debole. Coloro che non hanno mai avuto una stabilità di lavoro.
Coloro che hanno sempre sopravvissuto. Coloro che si sono rassegnati nel tirare a campare ed accontentandosi
sempre nell’arte di arrangiare. Ma questo Coronavirus gli ha tolto anche questo a queste persone indigenti.
Infatti sui social, sui giornali si sono notate le prime ribellioni e proclami di questa parte della società poco fortunata.
Il governo subito si è reso conto della situazione ed ha
emanato provvedimenti normativi necessari per far fronte a questa
emergenza di sussidio alle persone più indigenti
assegnando un buono pasto tramite i comuni di cui appartengono.
Infatti gli enti preposti già si sono attivati nel predisporre
ogni utile adempimento per una celere assegnazione dei buoni pasto a chi ne ha
diritto.
Qualcuno ha detto che,
per una corretta assegnazione trasparente e commisurata alle vere
esigenze e necessità di ogni soggetto, potrebbe esserci la possibilità di
stilare un regolamento ad hoc e di
istituire una commissione di verifica nell’assegnazione dei buoni con la predisposizione anche di un modello autocertificato per la
successiva veridicità da parte degli organi competenti.
E’ certo che gli enti comunali dovranno procedere con
celerità per venire incontro a questa parte di cittadini che hanno l’esigenza
immediata di procedere agli acquisti per la sopravvivenza.
Santa Maria capua Vetere, lì 30 marzo 2020
Portavoce La Freccia nel Fianco
Ferdinando Fusco

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