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venerdì 13 agosto 2010

Aspettando la Processione

Ferragosto festa civile e religiosa. Tradizioni, memorie, rituali, abitudini che anno dopo anno tendono a disancorarsi da quella visione religiosa mistica, caratteristica dei rituali meridionali e assume, strada facendo, una visione meno folkloristica, più spirituale e più partecipata; sebbene certi anacronismi siano spettacolari, (mi riferisco alle congreghe) la gente comincia ad apprezzare sempre di più la semplicità e la sacralità di queste liturgie specialmente quando , come con le processioni, l’area di culto non è ristretta alla sola chiesa, ma si espande all’intera città.

Portare la Madonna in processione, fuori dalla cattedrale è un evento molto sentito dai Sammaritani che hanno sempre onorato questo rituale, ancor’oggi, con rispetto e devozione. La cosa che a qualcuno lascia molto perplesso è la presenza del “politico” o dei “politici” nelle processioni. Altro è il gonfalone cittadino che rappresenta la città e quindi tutti noi e che testimonia che la festa è anche civile oltre che religiosa, ma assistere alla sceneggiata del sindaco, o di chi ne fa le veci, che si pavoneggia su questo Altare itinerante che è la processione, come se fosse su di un palcoscenico, confligge con la Sacralità e la Spiritualità. La visione immaginaria del sindaco, in molti di noi è una visione romantica, ideale, il “primo cittadino” inteso come il migliore di tutti, quello che dovrebbe rappresentarci e di cui non abbiamo motivo di vergognarcene, quello che aiuta i bisognosi, con gli strumenti del potere, quello che personifica la legalità e la trasparenza e trasforma le provvidenze dello stato in atti di umana solidarietà. Ho qualche difficoltà a immaginare la figura del nostro sindaco adattarsi a questo identikit e non credo di essere il solo. Immaginate la processione nelle strade affollate per onorare la Vergine Assunta in Cielo e la faccia del sindaco che compare alla vista della gente e provate, in un atto di estrema empatia, ad indovinarne i pensieri.

“Madonna mia Santissima, chisto sta pure ccà!” “che faccia’e cuorno, s’appresenta pur’a prucessione n’unporta ca c’a ntussecato Austo isso e i bullette d’acqua mannate all’urdemo mumento. Puozz….” “ Tè tè nce vuleva pure chisto, s’e scetato pure ‘o dulor’a sacca, Ja passà nu……..”

Converrete che chi procura queste reazioni emotive non può partecipare a manifestazioni religiose che privilegiano la preghiera e la spiritualità.

Monsignor Perrelli

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