Negli scorsi giorni è stato avviato un sondaggio telefonico tra gli abitanti di S. Maria C.V. sulle intenzioni di voto per le prossime amministrative di primavera.
Il sondaggio è stato commissionato ad una importante agenzia di ricerche di mercato nazionale, la IPR Marketing.
Una ricerca di mercato è costosa e sembra che nessun partito locale lo abbia promosso.
Eppure qualcuno ha pagato per farlo fare.
Le domande poste dimostrano che la ricerca ha come fine non già conoscere l'intenzione di voto degli elettori, ma quale coalizione e con quale candidato sindaco il voto si esprimerebbe favorevolmente.
Nella fase attuale in cui tutte le carte sono ancora aperte, così come tutte le possibili alleanze, la ricerca mira a delimitare il campo di azione verso cui i finanziatori del sondaggio debbano rivolgere la loro attenzione per favorire economicamente la nascita della coalizione vincente.
E' ben chiaro, quindi che potenti interessi economici sono interessati alle vicende amministrative della città con l'intento di portare a compimento quanto non completato nelle precedenti consiliature.
Questa ingerenza rischia di determinare una involuzione democratica della gestione della politica della città, non rivolta alla soddisfazione del bene comune ma al puro mercimonio affaristico tra i futuri amministratori ed i loro finanziatori.
La scommessa che i cittadini elettori non possono perdere, ora che sono tornati in possesso dello scettro sovrano, e quella di consegnare definitivamente la città agli interessi del malaffare.
Questo è il vero obiettivo del sondaggio e non altro.
di Vincenzo Di Giacomo

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