FARINA E.....FORCA

                                

Negli anni 50,quando era annunziato un comizio nella nostra città del partito monarchico,nel primo pomeriggio arrivava un camion carico di pasta e di scarpe. La pasta veniva distribuita in pacchi(2 a persona),mentre per le scarpe si procedeva diversamente.

Ad ogni persona veniva distribuita una sola scarpa ed un buono ,valido per ritirare l'altra in caso di vittoria del partito nella città. Era la forma più becera per ottenere voti,ma in quei tempi una delle più sicure,se si tiene conto che in quella occasione il partito monarchico insieme al movimento sociale prese da noi una marea di voti e governò per 5 anni con Adinolfi sindaco . E' una storia antica come il cucco. Si è sempre tentato, da parte dei più disonesti e quando se ne sono presentate le occasioni, di barattare il voto con vettovaglie e (ahimè) talvolta anche con danaro. Magari oggi se si fa,si usano cautele che ai tempi di Lauro nessuno si sognava di prendere in considerazione. Eppure in questo campo non vi sono cautele che tengano.RELATA REFERO (T.Livio) Qualche settimana fa,sono circolate strane voci su ipotetiche elargizioni di danaro che sarebbe avvenute nella nostra città con uno strano ed insospettabile tramite.

Antonio Petito faceva dire a PULCINELLA:"quanno siente 'nu cazzo,si nunn'è 'nu quanto pò essere 'nu tanto!"Personalmente non solo non do peso alla cosa,anzi ne gioisco. Chi nel terzo millennio,al posto della parola o dei fatti,penza ancora al mezzuccio della"regalia" elettorale,è già un fallito in partenza.In questo confronto elettorale,che pur si presenta non poco complesso,

conteranno soltanto i fatti. Chi ha disamministrato dovrà dare conto all'elettorato degli scempi compiuti a palazzo Lucarelli. Se ora dovessi fare l'elenco mi occorrerebbe l'intero giornale. Chi ha disamministrato (e sono in tanti) faccia una cosa. Per qualche mese segua l''esempio di Marrazzo.

Se ne vada in convento a meditare e ad espiare. Poi, ad elezioni avvenute, magari con la bava alla bocca ritorni in città e si rimetta a lavorare.

(OSSERVATORE SAMM.)