Il sottoscritto SPINA Carmine, candidato alla carica di consigliere comunale in occasione della prossima tornata elettorale amministrativa che si terrà nei prossimi giorni, appoggiante la candidatura del dr. Biagio Maria DI MURO quale futuro Sindaco della ns. città, con la presente intende sollecitare l’attenzione del proprio elettorato, come già fatto in precedenza allorquando si è discusso di lavoro quale forza sinergica per la più ampia diffusione del concetto di legalità, sul concetto di ecologia ed in particolare sull’annosa questione dei rifiuti. Giova, preliminarmente, evidenziare che la programmazione della raccolta e smaltimento rifiuti deve essere effettuata relazionando ogni decisione con l'impatto ambientale conseguente. E' fondamentale intervenire oculatamente in quest'ambito tenendo in considerazione l'effetto devastante che comportano i rifiuti sul territorio, la cultura ed il rispetto dell'ambiente e la certezza che il nostro modo di vivere ogni giorno sforna rifiuti è una base che deve essere assodata anche culturalmente.
Dall'esame certo della situazione, dai dati aggiornati sulle tipologie di rifiuto che la nostra città produce ogni giorno è necessario intervenire sia per ridurre la quantità di rifiuti sia per il successivo trattamento; suddividere le esigenze e le aspettative dei cittadini secondo i vari ambiti, dal residenziale al produttivo.
La riduzione dell'inquinamento passa dalla predisposizione di adeguate strutture al servizio del cittadino, strutture in cui si possa accedere facilmente, senza problemi ulteriori, dall'arredo urbano alla facilitazione di accesso alla piattaforma ecologica.
La trattazione comprende anche i vari livelli di inquinamento ambientale, con particolare riferimento a quello elettromagnetico: adeguandoci alle normative recentemente entrate in vigore diviene indispensabile un piano relazionato alla base urbanistica, prevedendo aree idonee al posizionamento degli impianti, in zone decentrate e lontane dai centri abitati.
Naturalmente, ovvio corollario a quanto detto in precedenza, è che ogni discussione sul tema dei rifiuti fatta da appartenenti a questa o a quella forza politica, va comunque fatta in maniera “seria e compiuta” affrontando il problema nella sua interezza, a trecentosessanta gradi utilizzando una espressione molto in voga in questi particolari scorci politici e non relazionandosi con meri problemi di campanilismo. In proposito, come noto, in Campania, appena si ipotizza la costruzione di un impianto di trattamento dei rifiuti in questo o in quel territorio, immediatamente ancor prima che si diffonda la semplice ipotesi strategica di realizzazione, nasce un comitato del dissenso. Finora, non ci si è mai preoccupati di verificare la compatibilità dell'impianto con il territorio circostante ovvero analizzati i possibili vantaggi e/o gli svantaggi derivanti alla collettività dalla sua costruzione. Spesso, poi, soprattutto in questo periodo di fervida campagna elettorale, si cerca solo di avere un facile consenso facendo leva sulla paura e sul timore che la creazione di una siffatta impiantistica possa avere su questo o quel territorio. Orbene, necessariamente il problema va affrontato. D’altro canto anche in Campania, come nel resto dell'Italia, è necessario chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti. Occorre smetterla, con la logica perversa dell’assistenzialismo, con la necessità di chiedere continuamente la solidarietà delle altre regioni (vedi esempio NAPOLI e con quanto accaduto non più tardi di un anno fa con il centro di MARUZZELLA” a San TAMMARO). Non si può chiedere solo l'aiuto degli altri e non affrontare mai il problema. La Provincia di Caserta ha la necessità di dotarsi di un'impiantistica, che la renda autosufficiente e che, soprattutto, riduca al minimo l'utilizzo delle discariche, che costituiscono un grave problema per il territorio circostante e rendono inutilizzabili, per decenni, le aree interessate dalla loro localizzazione. La Provincia di Caserta è, infatti, priva sia di impianti di compostaggio che di impianti di trattamento della frazione residua secca. La maggior parte dei rifiuti prodotti viene smaltita presso la discarica di San Tammaro, in località Maruzzella, a pochi chilometri dal centro di Santa Maria Capua Vetere. Al riguardo, il piano della provincia di Caserta prevederebbe la costruzione di un impianto di trattamento termico della frazione secca (gassificatore) con una potenzialità di solo 90.000 tonnellate all'anno (circa il 20% della produzione provinciale di rifiuti) in grado di garantire l'autosufficienza della provincia solo se, contemporaneamente, venisse avviato un efficiente sistema di raccolta differenziata. Dove localizzare detto gassificatore, ovviamente non è dato sapere. In ogni modo, dovunque ricada la scelta di localizzazione, bisognerà verificarne attentamente che sussistono tutte le condizioni tecniche, nonché pesare i vantaggi e gli svantaggi per la collettività derivanti dalla costruzione dell'impianto. Tutto ciò, però, senza alcun pregiudizio. Il termovalorizzatore o impianti similari non sono il male assoluto. Sono solo un modo per affrontare un problema non più rinviabile. Molte città italiane ed europee hanno impianti simili senza particolari problemi e garantendo, meglio di noi, la salvaguardia dell'ambiente circostante
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