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Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

venerdì 7 ottobre 2011

A BARLETTA IL VIAGGIO PER L’INFERNO COSTA 4 EURO ALL’ORA.

Le hanno trovate abbracciate le quattro donne morte Lunedì sera nel crollo della palazzina causato dall’ennesima speculazione edilizia (bisognava costruire due appartamenti in più di quanto consentito). Lavoravano senza contratto di lavoro per dieci ore al giorno ( forse per pagare il mutuo alle Banche) insieme ad altre superstiti, in un edificio pieno di crepe, uno scantinato mal illuminato, mal aerato, senza uscite di sicurezza percependo una retribuzione ( si fa per dire) di quattro euro all’ora. Di laboratori del genere ce ne sono decine solo a Barletta , migliaia nel Mezzogiorno e decine di migliaia al Centro e a Nord. Ne è piena tutta l’Italia , lo era prima della crisi e lo è ancora di più adesso che la crisi morde tutti e dovunque. Non tutti hanno sulla testa mura che si sgretolano. Però le condizioni di lavoro crudeli, il lavoro nero e le paghe da miseria sono uguali per centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici e costituiscono l’esperienza quotidiana, la schiavitù. Le vittime sapevano e tacevano per paura di perdere quel poco di sussistenza che ricevevano.( liberamente tratto da un articolo del giornale “la Repubblica” del 05/10/11° firma di Luciano Gallina).
A morire sono ancora una volta, nelle catastrofi naturali, negli “incidenti sul lavoro”, come nelle guerre, i senza nome,  le «vite di uomini infami»: esistenze in sé prive di significato dal punto di vista della società ufficiale
Sarà celebrata, quindi, un’altra messa solenne con l’intervento di alte cariche dello Stato e della politica tutta. Ascolteremo , ancora una volta, parole sdegnate del Presidente della Repubblica, ed altre ancor più banali di commemorazione che suoneranno come una beffa, salvo , poi, essere informati  di  ulteriori indagini, a carico del proprietario dell’impresa che si concluderà con l’ennesima “insufficienza di prove” e/o degli Ispettori dell’ASL, ( ricordate quella eseguita a S.Maria C.V.?) o ancora del Direttore dei lavori che ha omesso di controllare la conformità del nuovo palazzo in costruzione.
Il trionfo della retorica , in cui la politica è maestra, prenderà verosimilmente il sopravvento sulle pagine dei giornali, delle TV e di certa informazione prezzolata che si sviluppa via etere.
Tanti  intellettuali ( il termine sta ormai trasformandosi in metafora di “coniglio”) ci faranno qualche lezione , al riguardo, ponendosi un po’ più avanti degli altri e un po’ più al lato per poter rappresentare la verità muta di tutti,  dimenticando, però, colpevolmente, di “prendere posizione” , di lottare contro la faccia assassina del potere.
Il Sindaco PD di Barletta non trova niente di meglio da fare che invitare a non “criminalizzare chi in un momento come questo viola la legge assicurando, però, lavoro”
Allorché gli interessi dei costruttori, della finanza, delle imprese, divengono preponderanti gerarchicamente rispetto a quelli dei cittadini , dei risparmiatori, dei consumatori ,sorge il problema di giustificarli agli occhi di tutti. E’ allora che la politica  sostituisce alla  realtà dei fatti (contingenza)  la coerenza logica delle sue teorie . Non ha più bisogno dei fatti né di alcuna informazione perché si trasforma in una disciplina autosufficiente, in possesso, cioè, di una teoria dalla quale espellere tutti i dati che non vi si adattano. Fa appello all’arroganza della mente che rende superflua la realtà e con essa le singolarità che la popolano, in nome di un’idea, di un interesse.
            La notizia delle morti di Barletta è soffocata sui quotidiani nazionali ( anche quelli cosiddetti illuminati, vere e proprie fogne) dall’accusa di corruzione e utilizzo della prostituzione da parte del Presidente del Consiglio contro il quale “scandalizzati” si invoca la legalità. C’è poco spazio per indignarsi  per i morti sul lavoro.
In un paese dove si passa da un’emergenza all’altra non si parla di quella più grave dei morti sul lavoro che sono quasi il doppio della Francia e il 30% in più rispetto a Germania e Spagna. Cifre che dovrebbero far arrossire la nostra classe dirigente a proposito di sicurezza invocata , invece, solamente contro la presenza dei migranti.
Tutto il mondo politico è impegnato sul terreno della riforma della Giustizia , ma le critiche al Berlusconismo si limitano a mettere in evidenza l’incostituzionalità delle Leggi ad personam.
Proponiamola davvero cari giudici e forze  del centro sinistra la riforma della giustizia a cominciare dalla tutela del lavoro.
Quando muore un operaio su un cantiere imponiamo l’inversione dell’onere della prova. Dovrà essere l’imprenditore a dover dimostrare di aver adottato tutte le misure idonee alla sicurezza e non la famiglia del morto a dover provare la colpevolezza del datore di lavoro. Cominciamo, cioè a considerare l’imprenditore “colpevole” fino a prova in contrario e smettiamola con questa solfa di Ruby che ha stancato tutti e non ci porta da nessuna parte. Se proprio vogliamo condannare la prostituzione facciamolo in ogni suo aspetto a partire da quella intellettuale per finire a quella dei “ coraggiosi capitani d’impresa”.
RESTIAMO UMANI

Gerardo D’Amore

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