Anche le pietre sanno che a Santa Maria C.V. si vogliono costruire nuovi appartamenti in ex aree industriali, oggi dismesse nonostante vi sia una delibera di consiglio comunale che all’unanimità di maggioranza e opposizione sancisce un indirizzo contrario. Nuove colate di cemento e nuove strade che taglieranno e feriranno quel poco di territorio che ancora ci circonda. Dobbiamo, tutti insieme, sforzarci per fare in modo che le nostre RISORSE vengono usate in modo efficiente, affinché i nostri figli ne traggano un vantaggio reale: cosa resterà quando avremo “consumato” quel poco di territorio che ancora resta alla città? Avremo solo raggiunto l’ obiettivo di realizzare agglomerati urbani che assomigliano sempre’ più a quei “paesoni” del napoletano, che hanno acquisito tutti i difetti delle città, senza esserlo, e hanno perso tutti i pregi della vivibilità che avrebbe potuto garantire un paese in cui si fosse adottato un accettabile sviluppo urbanistico. Dobbiamo impegnarci, sollecitando questa Amministrazione, che opponendosi all’insediamento del digestore anaerobico, ha dato dimostrazione, nonostante pressioni di carattere politico a livelli superiori, (la cosiddetta “filiera” che a detta di alcuni, avrebbe dovuto salvaguardare la ns città) di operare nell’interesse e nella salvaguardia del territorio.
Oggi purtroppo non e’ più come negli anni 70 , quando i cittadini di S. Maria anche grazie ad interventi politici mirati e sollecitati, potevano godere di un benessere derivato anche dall’insediamento in città di aziende come ITALTEL e ATI TABACCHIFICIO. Grazie a quegli interventi la città e’ cresciuta, mantenendo un ruolo di egemonia, non solo politica, ma anche economica, nei confronti dei comuni vicini, basta solo ricordare l’alta percentuale di sammaritani che vantava una seconda casa al mare nelle vicine Castelvolturno, Baia Domitia, Scauri, Formia etc.
Questa Amministrazione, che si accinge ad una revisione del PUC, deve garantire il diritto allo SVILUPPO, al BENESSERE e alla SALUTE, calpestato nella nostra regione da una classe politica che negli anni non ha dimostrato di essere all’altezza del compito che avrebbe dovuto svolgere. Emergenze ambientali di ogni tipo, distacco sempre più ampio negli standard di qualità della vita da regioni dove l’operato di chi amministrava e’ stato più accorto, x finire con il problema lavoro che assume nell’intero meridione toni davvero drammatici, sono i risultati di questa “malapolitica”.
In un paese dove la crescita demografica è bassa e dove è presente un gran numero di appartamenti vuoti è giusto costruire ex novo e sottrarre terreno alle generazioni future?
Potrebbe essere lungimirante, da parte dell’Amministrazione, intraprendere iniziative che prevedano agevolazioni nella ristrutturazione e nella valorizzazione di quei palazzi fatiscenti, magari anche stipulando forme di convenzioni bancarie, che facilitino accessi a mutui finalizzati al riadattamento degli immobili suddetti da parte dei proprietari, salvaguardando gli interessi della collettività e proponendo nello stesso tempo iniziative per una ripresa economica.
L’altra idea di più semplice applicazione e’ una iniziativa intrapresa dal vicino comune di Camigliano (CE) nota con il nome “Il Bancomat dell’alluminio”, una nuova iniziativa di educazione ambientale promossa dall’amministrazione comunale di Camigliano che, nasce con il duplice obiettivo di implementare il piano di programmazione Ambientale , e allo stesso tempo, di portare benefici ai cittadini che dimostreranno senso civico con il loro contributo.
“Il Bancomat dell’alluminio” è un’iniziativa nata con lo scopo di attivare un circuito virtuoso all’interno del quale le buone abitudini, utili per la salvaguardia dell’ambiente e per la politica eco-sostenibile della città, possano essere ricompensate da premi in denaro da riutilizzare e restituire alla comunità.
Protagonista del progetto di educazione ambientale e’ l’alluminio e alcuni imballaggi: Lattine per bibite e conserve ;
• Bombolette spray per deodoranti , lacca, panna, ecc…
• Scatolette per alimenti.
• Bombolette spray per deodoranti , lacca, panna, ecc…
• Scatolette per alimenti.
Il Comune, con la collaborazione di partner privati nel settore del riciclaggio, che sponsorizzano parte dell’investimento, provvederà all’installazione di macchinari a lettura ottica adibito allo schiacciamento delle lattine di alluminio e al rilascio di uno scontrino con punteggio variabile a seconda del numero di lattine depositate.
L’azione virtuosa permetterà ai cittadini di conquistare punti che saranno poi trasformati in buoni sconto spendibili presso le attività commerciali del territorio che aderiranno all’iniziativa.
Considerando il valore del materiale, il ricavo per ogni tonnellata di alluminio consegnata alle aziende di recupero e’ di circa € 800,00. Dividendo il peso medio delle lattine attualmente in commercio, si ottiene che l’ente riesce a ricavare €0,015 per ogni lattina recuperata.
Impostando il macchinario a rilasciare 1 punto ogni 4 lattine, ed assegnando ad ogni il punto un valore convenzionale di €0.10 quale sconto presso gli esercizi commerciali del territorio che aderiscono all’iniziativa , ne deriva che il comune, fermo restando l’apporto esterno di uno sponsor che sosterrà l’investimento iniziale, finanzierà il progetto aggiungendo €0.01 per ogni lattina “smaltita”.
Sindaco solleciti gli assessori e i consiglieri e li metta a “studiare”, abbiamo solo altri quattro anni.
Angelo Bonavolonta’

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