Con la definitiva approvazione del decreto legge sulle liberalizzazioni cambiano radicalmente le regole per l'apertura di nuove farmacie, ogni comune potrà avere una farmacia ogni 3.300 abitanti. Il sogno degli andreolani che da anni richiedono l'apertura di una farmacia nel rione per non essere più costretti, soprattutto gli anziani, a doversi recare in centro ad acquistare medicinali, può diventare realtà. Ora è fondamentale che i comuni individuino entro il 23 aprile la collocazione delle nuove sedi farmaceutiche sul territorio cittadino, dopo aver consultato l'Ordine dei farmacisti e l'azienda sanitaria competente. Se non si provvede entro tale termine, la potestà di insediare nuove farmacie passerà alla Regione, alla quale è comunque demandato il compito di bandire, entro sessanta giorni dall'invio dei dati da parte dei comuni, il concorso per la copertura delle nuove sedi farmaceutiche. Tema scottante di ogni campagna elettorale, promessa ripetuta e mai mantenuta dai tanti che hanno beneficiato dei voti del rione, finalmente si può credere che sia possibile fornire un utile servizio alla collettività, e i meriti vanno riconosciuti solo al Governo nazionale e all'amministrazione che saprà cogliere al volo l'occasione ed attivarsi tempestivamente. Meglio mettere per un po' da parte velleità costruttive, anzi, distruttive dello scenario urbanistico della città; meglio abbandonare per un po' l'idea di consentire scempi con la costruzione di centinaia di appartamenti dai quali i cittadini, a differenza degli imprenditori, non potranno trarre alcun beneficio, e dimostrare di voler amministrare la città nel solo ed esclusivo interesse del popolo elettore. Sarebbe una grande dimostrazione di voler portare a termine quel programma che ha consentito la miracolosa vittoria delle associazioni e del sindaco Di Muro.
Angela Cipullo
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