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mercoledì 30 maggio 2012

I problemi della collocazione degli uffici giudiziari. Incompetenza o mala fede????


Le diverse eccezioni fatte in merito alla stipula dei contratti con le società LIAN e GEPRON per il fitto di uno stabile e degli ex capannoni industriali per l’allocazione di uffici giudiziari, non hanno trovato ascolto tra i tecnici e gli amministratori del comune di santa Maria Capua Vetere.
Oggi che ci troviamo di fronte a problemi gravissimi che riguardano gli aspetti  urbanistici e della sicurezza, ci si domanda di chi sono le responsabilità???
Più volte ho detto che il fabbricato, sito in Santa Maria Capua Vetere alla via Mario Fiore, di proprietà della soc. LIAN srl, concesso in fitto al comune di Santa Maria Capua Vetere  per consentirvi l’allocazione di uffici Giudiziari, è stato ristrutturato in  difformità alle norme del Regolamento edilizio in vigore nella città di Santa Maria Capua Vetere. il vecchio fabbricato di via Mario Fiore,infatti, è stato aumentato irregolarmente in volume ed  in altezza, contravvenendo a quanto stabilito dal Regolamento edilizio vigente che non consente che in quella zona  i fabbricati possano avere un’altezza superiore ad una volta e mezza la misura della sede stradale. Inoltre per quello stesso fabbricato  è stato rilasciato un permesso per il  cambio di destinazione d’uso, senza far pagare  alla proprietà oneri di urbanizzazione e senza tener conto che per ottenere un cambio di destinazione d’uso si deve riconsiderare il calcolo degli standards urbanistici ex D.L.1444/68.
Per quanto riguarda i capannoni siti in Santa Maria Capua Vetere alla loc. Grattapulci, in ristrutturazione da parte della soc. GEPROM srl,  rilevata dal dott. Fossataro,i lavori  sono stati realizzati nel 2006, in seguito a rilascio di licenza edilizia con allegato atto d’obbligo ma senza la prevista convenzione e senza tener conto delle delibera del Consiglio Comunale del 2001  che autorizzava un lottizzazione per la costruzione di capannoni  per uso industriale. La realizzazione di detti capannoni è stata effettuata in difformità con la normativa edilizia, in quanto per ogni capannone  è stata realizzata un’annessa palazzina di tre piani e non sono stati rispettati gli standards di cui al D.M. 1444/68. Ultimo problema e non di minore importanza, per consentire la trasformazione dei capannoni dall’uso industriale all’uso ufficio, in Consiglio Comunale è stata approvata  la variante di destinazione d’uso per allocarvi gli uffici giudiziari, dopo che erano già stati fatti i lavori di trasformazione con una semplice D.I.A.
Tutto ciò appare estremamente grave in quanto la localizzazione di uffici Giudiziari in fabbricati, non regolarmente realizzati è veramente assurdo, specialemnte oggi che per i capannoni industriali della GEPROM è evidente che non sono rispettati gli indici di protezione sismica, gli standards urbanistici e, udite,udite!!!, l’impianto antincendio del piano interrato, da destinare ad archivi, è stato realizzato con spegnimento ad acqua mentre per preservare i documenti, in caso di incendio, la normativa richiede un impianto a gas.
Oggi che il Presidente del Tribunale, operando in buona fede e con zelo, aveva creduto di aver risolto il problema della collocazione degli uffici del Giudice di Pace e di Sorveglianza; oggi che è stata esaudita ogni richiesta della proprietà, ci si trova di fronte ad altre richieste di danaro pari a circa 700.000 mila Euro . La proprietà , però,  non considera che il già esoso canone di fitto concordato e  dovrebbe contemplare l’idoneità completa dei locali ad ospitare gli uffici in parola. Ma con chi ce la dobbiamo prendere????  Innanzitutto va considerata l’incompetenza dei dirigenti che hanno espletato i procedimenti che hanno portato a considerare la possibilità di fittare quei locali e, successivamente, a stipulare i contratti di fitto, senza verificarne la compatibilità urbanistica, l’idoneità statica ed il possesso degli standards previsti dalla normativa vigente; senza tralasciare la leggerezza dell’Amministrazione che, al posto di pensare a risolvere i problemi seri della città, andando appresso a degli incompetenti sconsiderati, rischia di far perdere il Tribunale a Santa Maria e di far spendere fior di milioni alla comunità, inutilmente.
Con tutti i soldi impegnati per il fitto delle proprietà LIAN e GEPRON si sarebbe potuto realizzare, nei tempi già impiegati per i lavori realizzati e quelli necessari per gli impossibili adeguamenti alle norme sismiche,un complesso idoneo nella ex Caserma M. Fiore, come da me  richiesto da anni.
Infatti il problema della localizzazione degli Uffici Giudiziari è, da tempo, all’ordine del giorno ed oggi, in presenza di questi gravissimi problemi, non si potrà che ricorrere alle solite “carte false
Ma è consentito farlo??? Specialmente per uffici che dovranno ospitare strutture giudiziarie????
L’approssimazione ed il pressapochismo generano sempre guai ed spese superiori a quelle necessarie; spese che ricadranno, inevitabilmente, sulle spalle dei cittadini di Santa Maria che, tra poco, con la congiuntura che vive l’Italia saranno costretti a pagare le conseguenze di scelleratezze  perpetrate dalle Amministrazioni che si sono succedute e che non hanno voluto mai affrontare con serietà e coscienza il problema che oggi rimane irrisolto nella sostanza.
Per troppo tempo la si è fatta franca; speriamo che si capisca la gravità della situazione e si receda dall’atteggiamento borioso e prevaricatorio verso chi vuole solo il bene della Città.
 Gaetano Rauso

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