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mercoledì 23 gennaio 2013

VANGELO DEL GIORNO


MERCOLEDI’ 23 Gennaio
S. Emerenziana
È LECITO IN GIORNO DI SABATO SALVARE  UNA VITA
O UCCIDERLA?
Prima lettura   Eb 7,1-3.15-17

Fratelli, Melchìsedek infatti, re di Salem, sacerdote del Dio altissimo, and incontro ad Abramo mentre ritornava dall'avere sconfitto i re e lo bene-` disse; a lui Abramo diede la decima di ogni cosa.
Anzitutto il suo nome significa «re di giustizia»; poi è anche re di Salem, cioè' «re di pace». Egli, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio, rimane sacerdote per sempre. (Ora) sorge, a somiglianza di Melchìsedek, un sacerdote differente, il quale non è diventato tale secondo una legge prescritta dagli uomini, ma per la potenza di una vita indistruttibile. Gli è resa infatti questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote per sempre secondo l'ordine di Melchìsedek».
Salmo 109: Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

IL VANGELO
Dal Vangelo secondo Marco  3,1-6
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano
paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
gli disse all'uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, vieni qui in mez­zo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'in­torno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uo­mo: «Tendila mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
IL COMMENTO SPIRITUALE

Silenzio nella sinagoga, tutti i presenti sono fissi sulla persona di Gesù e su qu pover'uomo con la mano paralizzata.
Gli sguardi s'incrociano curiosi e intriganti, vogliono avere una prova per accusarlo. Se, mosso da amore, guarirà l'uomo dalla mano indurita, allora potranno aggiungere quell'opera compiuta di sabato alle altre, che stanno raccogliendo minuziosamente.
Un dossier da snocciolare nel tempio davanti ai sacerdoti, per accusare finalmen­te quell'uomo troppo inquietante e scomodo. E mandarlo a morire.
E Gesù, mosso da quell'amore che lo porterà sulla croce, guarisce, non senza pri­ma aver provocato la coscienza dei presenti: il rispetto delle regole può fare del male? Può ignorare il bisogno degli uomini di salvezza? Quante mani secche che invocano la vita ci portiamo nel cuore? E quanti sabati possono e devono essere violati, per amore?

Mancano suicidio
Prestavo servizio in un incrocio molto trafficato quando vidi più volte sfrecciare un giovane con una moto ad altissima Velocità. Correva il rischio di schiantarsi contro i mezzi che circolavano. Gli inti­mai di fermarsi. Quando arrivò davanti a me notai il suo volto turbato: «Voglio farla finita!», dichiarò. Lo ascoltai a lun­go raccontarmi le sue difficoltà, i suoi problemi. Gli offrii la mia disponibilità per aiutarlo e dimenticai di fargli la mul­ta. Se ne andò via rasserenato.
Passarono alcuni anni, ero di servizio in piazza. Si avvicinò un giovanottone sorridente che mi abbracciò commos­so. Gli feci notare che forse mi aveva scambiato per un'altra persona. «No,sono il ragazzo della moto ad alta velo­cità all'incrocio. Ricorda? Ora sono feli­cemente sposato e contento di vivere. Sono venuto qui da Foggia, dove ora abito con la mia famiglia, perché volevo ringraziarla».
                                                                               B.A. - Italia

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