Giovedì 24 gennaio
S. Francesco di Sales
GLI SPIRITI IMPURI GRIDAVANO: «TU SEI IL FIGLIO DI DIO!. MA EGLI IMPONEVA LORO SEVERAMENTE DI NON SVELARE CHI EGLI FOSSE
Prima lettura 1 Eb 7,25-8,6
Fratelli, Cristo può salvare perfettamente quelli che per
mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a
loro favore.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo,
innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli.
Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno,
prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta
per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti
uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla
Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.
Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo:
noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del
trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che
il Signore, e non un uomo, ha costruito. Ogni sommo sacerdote, infatti, viene
costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che anche Gesù
abbia qualcosa da offrire. Se egli fosse sulla terra,
non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che
offrono i doni. Second questi offrono un culto che è immagine e ombra delle
realtà celesti, secondo quanto fu dichiarato da Dio a Mosè, quando stava per
costruire la tenda: «Guarda — disse — di aire ogni cosa secondo il modello che
ti è stato mostrato sul monte». Ora invece egli ha avuto un ministero tanto più
eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, perché è fondata
su migliori promesse.
LA LETTURA E IL VANGELO
Salmo 39: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.
Dal Vangelo secondo Marco 3,7-12
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso
il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme,
dall' Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande
folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca,
a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti,
cosicchè quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi
piedi e gridavano: -Tu sei il Figlio di Dio!-. Ma egli imponeva loro
severamente di non svelare chi egli fosse.
LA NOTA ESEGETICA
Finora, Marco testimonia la risposta positiva, anzi
entusiastica della folla(3,7-12) che converge su Gesù da molte zone. Il verbo
adoperato anechòresen (si ritirò) non implica necessariamente una fuga da parte
di Gesù, nonostante la cospirazione di farisei ed erodiani (3,6), ma che si è
allontanato. Tra la folla fiduciosa c’erano quelli guariti da noi: molti (pollus
in Mc 3,10) invece di tutti (pantas in Mt 12,15).
IL COMMENTO SPIRITUALE
Doveva essere una vera scossa tellurica la presenza di Gesù
in Palestina. Tutti ne parlavano e le notizie di guarigioni e di fatti
straordinari rimbalzavano di villaggio in villaggio.
Per questo Gesù era assediato letteralmente dalla folla,
tanto che in Galilea fu costretto a cercare una barca per sottrarsi alla ressa.
Una promessa che diventa realtà: Cristo è sempre con noi,
accanto alle nostre miserie si è offerto per me, senza risparmiarsi e fa fede
la prima lettera di Paolo agli Ebrei: «Cristo può salvare perfettamente quelli
che per lui si avvicinano a Dio. Egli infatti è sempre vivo per intercedere a
loro favore
In un tempo così lontano dalla speranza, soggiogato
dall'autosufficienza e
dall'angoscia, alzare lo sguardo e percepire la realtà del
Dio che s'immola, che risorge, ci difende, ci consola e ci educa.
L’ESPERIENZA
E se fosse tuo padre?
Una gelida mattina di dicembre a Budapest. Alla stazione
attendevo qualcuno da Monaco di Baviera che sarebbe arrivato con l'Orient
Express. C'era un certo ritardo e guardavo in giro cercando dove comprare una
bevanda calda. Da destra vidi avvicinarsi un barbone. Fu automatico cercare di
ritrarmi immaginando la scia di fetore che gli aleggiava attorno. Poi una
domanda da chissà quale angolo della mente: «E se fosse tuo padre?». Se fosse
stato mio padre gli sarei andato incontro, certamente non mi sarei allontanato.
Rimasi fermo al mio posto e seguii il faticoso trascinarsi di quell'uomo. Non
so quale età! avrei potuto dargli. Malvestito, le labbra screpolate. Nella mano
destra un grosso sacchetto di plastica pieno di bottiglie vuote. Con l'altra
cercava di tenere insieme i brandelli neri di un ombrello.
Le pupille degli occhi erano azzurre come due perle in un
mare rosso di tempesta. Gli sorrisi. Rispose consapevolmente con un elegante
segno di gratitudine. Quell'uomo passò. Mi sorpresi di non aver sentito nessun
fetore, anzi quel passaggio lasciò in me qualcosa di gradevole. Fui grato che
il treno avesse avuto ritardo.
G. M. – Ungheria
IL TESTIMONE
S. Francesco di Sales
Nacque nel 1567 in una delle più antiche e nobili famiglie
savoiarde. Rinunciò ad una brillante carriera per la vocazione sacerdotale,
dandosi subito all'apostolato nei Paesi protestanti col far circolare fra la
popolazione fogli volanti: di qui l'essere considerato il santo protettore dei
giornalisti e degli scrittori cattolici. Divenuto vescovo di Ginevra, città
quasi totalmente calvinista, difese valorosamente la dottrina cattolica. Fu
scrittore affascinante. Opere come l'introduzione alla vita devota e il
Trattato
dell'amore di Dio, composte per la formazione dei laici,
gli valsero il titolo di dottore della Chiesa. Direttore spirituale
ineguagliabile, fece dell'amore di Dio il fulcro di un insegnamento condito di
amabilità col quale convinse perfino i suoi avversari e persecutori. Con santa
Giovanna di Chantal fondò nel 1610 l'ordine della Visitazione. Una delle sue
tante frasi celebri: «Pensiamo solo a fare bene oggi, e quando il giorno di
domani sarà venuto, si chiamerà anch'esso oggi, e allora ci penseremo».
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