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giovedì 24 gennaio 2013

VANGELO DEL GIORNO


Giovedì 24 gennaio
S. Francesco di Sales
GLI SPIRITI IMPURI GRIDAVANO: «TU SEI IL  FIGLIO DI DIO!. MA EGLI IMPONEVA LORO            SEVERAMENTE DI NON SVELARE CHI EGLI FOSSE
Prima lettura 1 Eb 7,25-8,6

Fratelli, Cristo può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, sen­za macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri pec­cati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.
Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, mi­nistro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito. Ogni sommo sacerdote, infatti, viene costituito per offrire doni e sacrifici: di qui la necessità che anche Gesù abbia qualcosa da offrire. Se egli fosse sulla terra,
non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono quelli che offrono i doni. Second que­sti offrono un culto che è immagine e ombra delle realtà celesti, secondo quanto fu dichiarato da Dio a Mosè, quando stava per costruire la tenda: «Guarda — disse — di aire ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte». Ora invece egli ha avuto un ministero tanto più eccellente quanto migliore è l'alleanza di cui è mediatore, perché è fondata su migliori promesse.
LA LETTURA E IL VANGELO

Salmo 39: Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Dal Vangelo secondo Marco 3,7-12
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì mol­ta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall' Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicchè quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: -Tu sei il Figlio di Dio!-. Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

LA NOTA ESEGETICA

Finora, Marco testimonia la risposta positiva, anzi entusiastica della folla(3,7-12) che converge su Gesù da molte zone. Il verbo adoperato anechòresen (si ritirò) non implica necessariamente una fuga da parte di Gesù, nonostante la cospirazione di farisei ed erodiani (3,6), ma che si è allontanato. Tra la folla fiduciosa c’erano quelli guariti da noi: molti (pollus in Mc 3,10) invece di tutti (pantas in Mt 12,15).

IL COMMENTO SPIRITUALE
Doveva essere una vera scossa tellurica la presenza di Gesù in Palestina. Tutti ne parlavano e le notizie di guarigioni e di fatti straordinari rimbalzavano di villaggio in villaggio.
Per questo Gesù era assediato letteralmente dalla folla, tanto che in Galilea fu costretto a cercare una barca per sottrarsi alla ressa.
Una promessa che diventa realtà: Cristo è sempre con noi, accanto alle nostre miserie si è offerto per me, senza risparmiarsi e fa fede la prima lettera di Paolo agli Ebrei: «Cristo può salvare perfettamente quelli che per lui si avvicinano a Dio. Egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore
In un tempo così lontano dalla speranza, soggiogato dall'autosufficienza e
dall'angoscia, alzare lo sguardo e percepire la realtà del Dio che s'immola, che risorge, ci difende, ci consola e ci educa.
L’ESPERIENZA
E se fosse tuo padre?
Una gelida mattina di dicembre a Buda­pest. Alla stazione attendevo qualcuno da Monaco di Baviera che sarebbe arri­vato con l'Orient Express. C'era un cer­to ritardo e guardavo in giro cercando dove comprare una bevanda calda. Da destra vidi avvicinarsi un barbone. Fu automatico cercare di ritrarmi immagi­nando la scia di fetore che gli aleggia­va attorno. Poi una domanda da chissà quale angolo della mente: «E se fosse tuo padre?». Se fosse stato mio padre gli sarei andato incontro, certamente non mi sarei allontanato. Rimasi fermo al mio posto e seguii il faticoso trascinarsi di quell'uomo. Non so quale età! avrei potuto dargli. Malvestito, le labbra screpolate. Nella mano destra un grosso sacchetto di plastica pieno di bottiglie vuote. Con l'altra cercava di tenere in­sieme i brandelli neri di un ombrello.
Le pupille degli occhi erano azzurre come due perle in un mare rosso di tempesta. Gli sorrisi. Rispose consapevolmente con un elegante segno di gratitudine. Quell'uomo passò. Mi sorpresi di non aver sentito nessun fetore, anzi quel passag­gio lasciò in me qualcosa di gradevole. Fui grato che il treno avesse avuto ritardo.
                                                                                                        G. M. – Ungheria
IL TESTIMONE
S. Francesco di Sales
Nacque nel 1567 in una delle più an­tiche e nobili famiglie savoiarde. Ri­nunciò ad una brillante carriera per la vocazione sacerdotale, dandosi subito all'apostolato nei Paesi protestanti col far circolare fra la popolazione fogli vo­lanti: di qui l'essere considerato il santo protettore dei giornalisti e degli scrittori cattolici. Divenuto vescovo di Ginevra, città quasi totalmente calvinista, difese valorosamente la dottrina cattolica. Fu scrittore affascinante. Opere come l'in­troduzione alla vita devota e il Trattato
dell'amore di Dio, composte per la for­mazione dei laici, gli valsero il titolo di dottore della Chiesa. Direttore spirituale ineguagliabile, fece dell'amore di Dio il fulcro di un insegnamento condito di amabilità col quale convinse perfino i suoi avversari e persecutori. Con san­ta Giovanna di Chantal fondò nel 1610 l'ordine della Visitazione. Una delle sue tante frasi celebri: «Pensiamo solo a fare bene oggi, e quando il giorno di domani sarà venuto, si chiamerà anch'esso oggi, e allora ci penseremo».

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