Lunedì 28 gennaio
S. Tommaso d'Aquino
SATANA È FINITO.
Prima lettura Eb 9,
15.24-28
Per questo egli è mediatore di un'alleanza nuova, perché,
essendo intervenuta la sua morte in riscatto delle trasgressioni commesse
sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità
eterna che era stata promessa.
Cristo infatti non è entrato in un santuario fatto da mani
d'uomo, figura di quello vero, ma nel cielo stesso, per comparire ora al
cospetto di Dio in nostro favore. E non deve offrire se stesso più volte, come
il sommo sacerdote che entra nel santuario ogni anno con sangue altrui: in
questo caso egli, fin dalla fondazione del mondo, avrebbe dovuto soffrire molte
volte. Invece ora, una volta sola, nella pienezza dei tempi, egli è apparso
per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. E come per gli
uomini è stabilito che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio,
così Cristo, dopo essersi offerto una sola volta per togliere il peccato di
molti, apparirà una seconda volta, senza alcuna relazione con il peccato, a
coloro che l'aspettano per la loro salvezza.
IL VANGELO
Salmo 97: Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha
compiuto meraviglie.
Dal Vangelo secondo Marco 3,22-30
In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme,
dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del
capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può
Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non
potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non
potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è
diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i
suoi beni, se prima non lo lega.
Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli
uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà
bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di
colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
IL COMMENTO SPIRITUALE
E gli scribi sono sempre lì, a cercare il modo di far cadere
in contraddizione Gesù. Credo che per lui sia stato tanto doloroso il cammino
su questa terra, proprio a causa di tutti questi uomini per cui era pronto a
dare la vita, ma che invece gli respiravano accanto determinati a fargli
opposizione, con malanimo e violenza, pronti a metterlo crudelmente a morte.
«Tutto sarà perdonato... ma chi avrà bestemmiato contro lo
Spirito Santo non sarà perdonato... ».
Erano costoro uomini che non sapevano accettare un Dio
misericordioso, che si opponevano alla grandezza dello Spirito.
Sono anche coloro che oggi non credono di poter essere
perdonati e compresi, sono gli uomini e le donne che hanno perso la fiducia
negli altri, in Dio, nella vita. Siamo noi quando rifiutiamo la mano divina
nella nostra esistenza, quando restiamo chiusi su noi stessi e non volgiamo lo
sguardo purificato dal dolore verso Gesù, che è in grado di scacciare i demoni
della nostra sofferenza
IL TESTIMONE
SAN TOMMASO D'AQUINO
Figlio dei conti d'Aquino, signori di Roccasecca, dove
nacque nel 1225, Tommaso entrò a far parte dell'ordine mendicante dei
domenicani vincendo ogni opposizione familiare. Innamorato della verità, si
appassionò per Io studio della teologia al punto da estraniarsi completamente
da tutto il resto. Insegnò a Parigi e in Italia, stimatissimo dovunque,
specialmente dai pontefici. Il frutto dei suoi studi e delle sue meditazioni:
la monumentale Summa Theologiae, il suo capolavoro, che insieme a numerose
altre opere filosofiche e teologiche gli valse di venire
proclamato dottore della Chiesa. Tuttavia verso la fine della vita (morì nel
1274 a Fossanova) non volle più scrivere, in seguito ad una visione in
confronto della quale gli sembrò "paglia" tutto quanto aveva scritto
in precedenza. Fu canonizzato da papa Giovanni XXII, che dichiarò: «Tommaso ha
illuminato la Chiesa più di tutti gli altri dottori, e un uomo fa più profitto
sui libri suoi in un solo anno, che non sulle dottrine degli altri per tutto il
tempo della sua vita».
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