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giovedì 14 febbraio 2013

PUBBLICHIAMO LA QUARTA PUNTATA DELLA STORIA DI CAPUA ANTICA, L'ATTUALE SANTA MARIA, PERCHE' NON TUTTI LA CONOSCONO


Questi ed altri fatti mostrano che la Campania era sì copiosa di abitanti, che abbondava di soldati di ventura di tanto e sì fiero animo, che temerarie ed arrischievoli imprese compirono, siccome il possesso di città popolose ed agguerrite.
b) Nell' anno di Roma 474, consoli P. Valerio Levino e T. Coruncanio Nepote, venuto Pirro in Italia, furono i Ca puani, al dir di Floro (cap. 18, lib. 4) involti nella comuni' sciagura, e non motto lungi dal Liri, trionfato quel re della romana virtù per opera degli elefanti, si volse ad assediar Capua ; ma trovatala invigorita da nuove forze, passò oltre alt' assedio di Napoli. Pausania, scrivendo questi fatti delle guerre tarentine, assicura che i Romani trassero il maggio re aiuto dai Capuani: Campanorum maxime auxiliis Romani nitebantur. (Lib. f:).
c) Ascrivesi a grande errore di Annibale l'aver stabilito i quartieri in Capua. La copia grande di vino, le delicate vivande, le donne i bagni e mille altre indicibili voluttà in­fiacchirono per modo ed effiminirono quei fieri soldati, che ai nuovi bisogni mancarono delle forze del corpo e dell animo e disertando le file ricoverarono alla seduttrice metro­poli: e questo molle soggiorno ed il fallo di non aver seguita la vittoria ed incalzato i Romani dopo la memoranda di sfatta di Canne gli fecero perdere per sempre la signoria d'Italia.
L'esempio di Annibale mise tale timore in Q. Fulvio Flacco, che presa Capua ordinò che i suoi soldati uscissero dal­le case ed alloggiassero in capannati di tavole, graticci, paglia, canne ec. eretti lungo le mura della città.
Ai dì d'oggi Napoli non presenta le voluttà capuane, ma è pur da notare che tutti i corpi prediletti dai Borboni, elio han fatto lunga dimora nella capitale, han dato pessima prova di se in battaglia e nel vivere sociale. Se taluni generali in capo non avessero deturpato la nobiltà di questi corpi, bandendone elettissimi ufficiali per incoraggiate i delatori i bravacci di mestiere gl'infingardi e gl' ignoranti, si avrebbero molte pagine vergognose di meno negli annali delle nostre sventure.
d) L'anno 543 di Roma, stretta Capua di assedio da Q.Fulvio Fiacco ed Appio Claudio, Pulcro nacque I' uso di mi schiare nel combattere i fanti ai cavalieri. Conciossiache riuscendo la cavalleria campana superiore sempre alla ro­mana, furono scelti da tutte le legioni giovani robusti, i qual­i armati di piccoli scudi e di sette acutissimi dardi, portati groppa dai cavalieri, ad un segno convenuto posto piede erra e strettisi in ordinanza, saettando uomini e cavalli all' improvviso, disordinarono con inusitata tattica la prode cavalleria nemica. Questo esempio imitato nelle guerre posteriori si è riprodotto in Egitto da Napoleone il Grande con le compagnie di Dromedarii.
9) Risolutosi da Annibale di attaccare Roma per liberare Capua dallo strettissimo assedio, tragittò con l'intero eserci­to Volturno in una sola notte, imperciocchè avea avuta la previdenza di raccogliere quante più barche avea potuto in castello da lui fabbricato per custodia del fiume. Pel con-rio il suo avversario Q. Fulvio, dovendo recarsi pronta­mente a soccorrere Roma con 15,000 fanti e 1000 cavalli trattenuto diversi giorni sulle rive del Volturno, avendo Annibale bruciate tutte le barche e non avendo d'altronde ornano materia da fabbricarne.
Annibale seguì la Via Latina; Fulvio l'Appia; ad amendue finsero quasi ad un punto in Roma. Ma non ancora era suonato l' ultimo dì della regina del Lazio; due volte 'gli av­versi eserciti venuti a conflitto, due volte furono divisi da orribile tempesta, che cessava col posar delle armi. Parve esca volontà degli Dei, Annibale partissi di Roma, ed essa ­fu salva.

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