MERCOLEDI’ 20 FEBBRAIO
B. Amata di Assisi
QUESTA GENERAZIONE NON SARÀ DATO CHE IL SEGNO DI GIONA
Prima lettura Gio 3,1-10
In quel tempo, fu rivolta a Giona una seconda volta questa
parola del Signore:
«Àlzati, va' a Ninive, la grande città, e annuncia loro
quanto ti dico». Giona si
alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive
era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a
percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta
giorni e Ninive sarà distrutta».
I cittadini di Ninive credettero a Dio bandirono un digiuno vestirono
il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si
alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla
cenere. Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Ninive questo
decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino,
non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco, e Dio sia invocato con
tutte le forze; ognuno si converta dalla su condotta malvagia e dalla violenza
che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo
ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!». Dio vide le loro opere, che cioè
si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide
riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo
fece.
Salmo 50: Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e
affranto.
Dal Vangelo secondo Luca 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò
a dire:
Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un
segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come
Giona fu nn segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà
per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà
contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne
dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed
ecco, qui vi è uno u ú grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli
abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno,
perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno
più grande di Giona.
IL COMMENTO SPIRITUALE
Il Vangelo di oggi mostra un Gesù che in modo duro replica a
chi gli chiede un segno, un prodigio, una magia, per poter credere in lui. Per
credere in Gesù, secondo costoro, non bisogna attivare la fede, ma mettere in
moto la ragione. Siccome quanto da lui realizzato è inspiegabile
scientificamente, allora lui sarebbe portatore di una forza soprannaturale,
quindi è il Messia.
Il ragionamento fila, non serve convertire il cuore, ma
piegarsi alla logica della dimostrazione.
Gesù tratta da malvagi quanti la pensano così, perché in
questo modo annullano il suo messaggio di salvezza che procede dalla
conversione dei cuori, per portarlo alla manifestazione di una potenza
superiore.
L'unico segno che vedranno costoro, allora, sarà quello del
profeta Giona che attese tre giorni nel ventre del pesce prima di rivedere la
luce: sarà la morte di Cristo sulla Croce e la sua risurrezione dopo tre
giorni. Il Risorto opera ancora oggi, in mezzo a noi, nella fede che ravviva le
nostre opere.
IL TESTIMONE
B.Amata di Assisi
Amata da Coccorano fu una delle prime compagne dell'emula di
san Francesco, santa Chiara, di cui era nipote.
Bella, ammirata, ricca, amante della vita mondana, la prima
volta che - spinta forse anche dalla curiosità - andò a far visita alla zia nel
convento di San Damiano per consigliarsi sul suo prossimo matrimonio,
ascoltandola parlare dell'amore celeste all'unico Sposo che non delude, cambiò
totalmente idea, al punto che non rifece più la strada per Assisi: rimase
presso la santa parente che nel silenzio aveva sempre pregato
per lei, e fu clarissa esemplare di vita durissima, nel
desiderio di espiare la condotta avuta nella spensierata giovinezza.
Amata, in seguito, sopportò gravi malattie che sfigurarono
la sua bellezza e da cui fu liberata grazie all'intercessione di santa Chiara.
La quale, essendo in punto di morte, la volle accanto a sé e le mostrò in
visione la gloria che l'aspettava. Amata morì ancor giovane un anno dopo lei,
nel 1254: con la sua vita aveva dato testimonianza di ciò che il suo bel nome
significava: Amata da Dio.
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