Dopo
pochi giorni dalla liberazione di Capua dai Borboni i rappresentanti della
città decisero di realizzare un monumento in onore dei garibaldini morti
durante la gloriosa battaglia del 1° Ottobre del 1860, ma tale progetto non
vide mai la luce. Nel 1889 Santa Maria Capua Vetere e Capua si riunirono
per decidere dove realizzare tale opera ma il sostrato di reciproco rancore e
la presenza di sostenitori del vecchio regime borbonico portarono, ancora una
volta, al nulla di fatto. Ma nel 1893, il comune di Santa Maria Capua Vetere
deliberò la realizzazione di un parco urbano e quindi si decise di realizzare
il monumento nel parco stesso.
Episodi di becero vandalismo, nei mesi precedenti, si erano presentati dinanzi agli occhi increduli dei cittadini costretti ad assistere ad uno spettacolo inquietante ed un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli ideali patriottistici. Cumuli di macerie gettate all’interno dell’ossuario, dediche in bella mostra poste a deturpare il marmo monumentale, paletti divelti, sospetti passeggi o soste sulla parte posteriore delle gradinate. Il monumento versava in condizioni di assoluto degrado, vittima dello scarso senso civico cittadino.
Dalla
fine di giugno, la villa comunale è stata particolarmente interessata da
interventi specifici miranti alla valorizzazione ed alla salvaguardia di uno
dei pochi parchi urbani cittadini. In special modo sono stati attuati
interventi di rimozione delle scritte che deturpavano il monumento garibaldino. Maggiore attenzione è stata focalizzata sulla vigilanza e sulla tutela dell'
intera area mediante un'apposita ordinanza comunale che ha introdotto severe
sanzioni a carico dei trasgressori delle vigenti normative. Gli episodi di vandalismo ai
danni dei monumenti storici cittadini sono l’espressione di una sottocultura
cittadina che inficia la propria memoria storica negando, così, un
forte impulso all’economia cittadina e una determinante sensibilizzazione che conduce alla conservazione del patrimonio
storico. Ci auguriamo che la cittadinanza tutta si riinnamori della propria storia, delle proprie origini e sappia riaccendere la fiamma di un ardente e autentico senso di appartenenza al territorio.

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