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domenica 29 settembre 2013

Teatro Garibaldi, il piccolo San Carlo


Il Teatro Garibaldi, inaugurato nel lontano 1896, è un attestato straordinario di un'epoca incantata per Santa Maria Capua Vetere, testimonianza preziosa della cultura tardo ottocentesca dell’ Altera Roma che si evidenzia in un’architettura, di stile tardo-neoclassico, realizzata in modo armonico e gradualmente differente. Un teatro lirico talmente bello da guadagnarsi la definizione di  “Piccolo San Carlo”.
Risulta impensabile l’attuale fallace gestione del teatro cittadino. Concedere la struttura ad Associazioni e/o a compagnie teatrali locali non è sufficiente a ridare il suo antico splendore al fiore all’ occhiello della città. Risulta necessaria una gestione seria e responsabile, di alto profilo, con requisiti professionali degni nota e una programmazione di alto livello artistico e culturale, in grado di riportarlo alle perdute stagioni liriche. Occorre farlo cornice della grande prosa, del teatro di ricerca, dei monologhi d’autore, degli spettacoli di danza e musica, classica e contemporanea, ma soprattutto cornice di regie importanti, di interpreti di consolidate esperienze teatrali e giovani talenti della nuova drammaturgia, per un calendario ricco in grado di riappassionare gli spettatori.   
             

Quest’ anno il Comune di Santa Maria Capua Vetere riconoscerà un contributo economico pari a 40.000 euro erogato, previa dettagliata rendicontazione delle spese sostenute, attingendo due somme pari a 20.000 dal bilancio 2013 e dal capitolo del bilancio di previsione 2014. Dopo questo notevole contributo, ci auguriamo che spese varie ed eventuali, servizi di botteghino e hostess siano a carico del Teatro Pubblico Campano affinché si ridia un nuovo slancio alla vita teatrale sammaritana mantenendo, realmente, bassi i costi dei biglietti d’ingresso e quindi facilmente accessibili per l’utenza,

Le istituzioni devono avvicinarsi di più al mondo del teatro, credere nella sua forza espressiva, educativa e culturale, investendo in questo straordinario mondo. La gestualità corporea in uno spazio con fini artistici ed illustrativi unitamente all’ immensa opportunità di ritrovare nel ruolo, nel personaggio sé stessi e scoprire le proprie risorse, in una continua esplorazione dell’ io, dei propri  limiti, rendono il teatro stesso un momento di incredibile ed insostituibile crescita culturale, individuale e sociale.


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