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Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

lunedì 2 giugno 2014

S.MARIA C.V. Gli imprenditori di camorra Mastrominico, con i loro palazzi di via Curri, crearono un danno irreparabile alla Principe di Piemonte. Gli standards? Nessuno li ha mai visti




S.MARIA C.V - L’attenzione della magistratura inquirente su quello che il neo pentito Antonio iovine potrà dire sull’attività dei fratelli Mastrominico, cioè gli imprenditori edili di S.Cipriano d’Aversa, appartenenti alla sua galassia criminale, non potrà prescindere dal racconto dei rapporti che i Mastrominico hanno avuto con le amministrazioni comunali e con gli uffici dirigenti nel comune di S. Maria C.V.

Molti e variegati gli interessi dei Mastrominico nella città del Foro. Cimitero ma non solo. I Mastrominico sono ricordati soprattutto per i più che controversi lavori di via Curri. Palazzi residenziali e appartamenti venduti a prezzi importanti proprio nel centro della città a un passo da corso Garibaldi. Immobili costruiti grazie a una concessione ottenuta dall’amministrazione comunale del diessino Enzo Iodice e del suo vice Giovanni Campochiaro.

Chi ha raccontato come noi le vicende di S.maria ben ricorda che quegli appartamenti, gli scavi effettuati anche su reperti archeologici molto importanti determinarono danni gravissimi alle strutture della scuola Principe di Piemonte, danni per i quali i Mastrominico furono condannati a risarcire al comune 150 mila euro, una cifra considerata dai più ben al di sotto dell’entità dei guai combinati e del danno che quei lavori provocarono ai bambini e alle famiglie di quello che è il plesso scolastico più noto e più caro all’identità cittadina a S.Maria C.V.

Ma quel rapporto tra i Mastrominico e l’amministrazione comunale va approfondito anche per un altro motivo: nella convenzione erano previsti, naturalmente a carico del costruttore, diversi standards , una strada, un parco , e altro ancora, che i Mastrominico non hanno mai messo in cantiere. Vicende oscure di cui Casertace ha scritto e di cui già scrivevamo ai tempi in cui dirigevamo il Corriere di Caserta.

Speriamo che ora la Dda, la quale ha in mano il pentito di S.Cipriano, possa intervenire in maniera più efficace di quanto è successo in passato su questi rapporti tra gli imprenditori di Antonio Iovine e la città di S.Maria C.V. mai completamente chiariti.


Gianluigi Guarino

PUBBLICATO su CasertaCE il 2 giugno 2014 ALLE ORE 18:15

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