SANTA MARIA CAPUA VETERE. Uno degli imprenditori più citati
nei primi racconti, fatti da Antonio Iovine ai magistrati della Dda, da neo
pentito di camorra, è sicuramente il suo concittadino, di San Cipriano,
Pasquale Mastrominico.
Distinguere il suono emesso dalle orecchie dei politici e
dei colletti bianchi che, giustamente, se la fanno sotto da quando Iovine ha
cominciato a parlare, è difficile riconoscere i suoni provenienti da S.Maria.
Se la questione della imposizione dei servizi di mensa scolastica all’impresa
direttamente nelle mani di O’ Ninn risale agli anni novanta ed eventualmente
saremo pronti a riportare se la facilità con ci Iovine otteneva appalti a Santa
Maria era legata a rapporti con i livelli politici o burocratici del Comune, la
trama di Mastrominico, anzi dei Mastrominico, considerando anche i fratelli di
Pasquale, si incrocia con quella politica della città del foro in anni molto
più recenti che riportano direttamente alle amministrazioni comunali targate
Enzo Iodice- Giovanni Campochiaro.
I Mastrominico hanno dettato legge negli
appalti del cimitero di S.Maria ma anche molti altri business hanno realizzato
nella città.
Da domani in poi ricostruiamo questa trama non limitandoci
alla enunciazione di fatti, tutto sommato noti, ma entrando nel dettaglio di
quegli appalti e dei rapporti tra gli imprenditori di Antonio Iovine e le
pubbliche amministrazioni di origine politica o burocratica di S.Maria C.V.
G.G.
PUBBLICATO su CasertaCE il 1 giugno 2014 ALLE ORE 19:25

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