Nuovamente sospeso il trasloco della Conservatoria da Santa Maria
Capua Vetere a Caserta, ma nella città del Foro non ci sarebbe nulla
ancora da esultare visto che alla base di questa sospensione non vi sono
nè l’interrogazione parlamentare della deputata locale Camilla
Sgambato, sostanzialmente ignorata dal Governo, né le agitazioni
sindacali, né tantomeno l’allettante proposta del Comune di Santa Maria
Capua Vetere di allocare sia la Conservatoria che l’Agenzia delle
Entrate nei locali dell’ex carcere completamente ristrutturati dalla
Facoltà di Lettere che sta lasciando libero l’edificio .
La sospensione delle attività di trasloco riguarderebbe la
particolare delicatezza di alcuni dei documenti spostati a partire dai
registri della Guardia di Finanza. La traslazione di questi documenti
deve avvenire alla presenza di uomini delle Fiamme Gialle e siccome al
momento non è stata trovata una convergenza tra la disponibilità dei
finanzieri e quella riguardante i tempi del trasloco organizzata dai
dirigenti dello Stato, l’operazione è stata fermata.
Si ha la sensazione, dunque, che ci sia una volontà di affrettare il
trasferimento, scavalcando anche i tempi canonici e le necessità legate
alla fondamentale compartecipazione a queste attività da parte dei
militari della Guardia di Finanza, che devono sorveglaire sulla
integrità di documenti importantissimi anche e soprattutto per le
indagini di Polizia Giudiziaria.
Una fretta che avvalora i dubbi sulla consapevolezza, da parte degli
stessi funzionari della Conservatoria, che questo trasferimento potrebbe
essere presto bloccato da qualche decisione dell’autorità giudiziaria.
In poche parole, si è indotti a pensare che ci sia una spinta per creare
“un fatto compiuto” che poi vanifichi di fatto ogni possibile riscontro
alle contestazioni, che per esempio il Comune di Santa Maria Capua
Vetere si appresta a mettere nero su bianco al cospetto dei giudici del
Tar.
L’ultima vera speranza per mantenere la Conservatoria a Santa Maria
Capua Vetere è quindi legata al ricorso al Tar da parte del Comune e
sembra che il Sindaco abbia finalmente, all’inizio di questa settimana,
formalizzato il mandato a ricorrere al Tar.
Intanto ci giungono voci che a Santa Maria Capua Vetere sono
conservati registri e documenti risalenti anche agli anni a partire dal
1861 il che significa che si tratterebbe di un vero e proprio archivio
storico, cosa questa che ci induce a chiederci e a chiedere a chi di
dovere se non risulti doveroso chiamare in causa anche la
Sovrintendenza.
Una valutazione non semplicemente e vagamente deduttiva, ma che
poggia sul dettato di una norma: ai sensi dell’art. 10, comma 1 lett.
b), D.Lgs. n. 42 del 2004 (Codice Urbani) non devono considerarsi ex
lege beni culturali gli archivi e i singoli documenti dello Stato, delle
regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro
ente ed istituto pubblico?
Se sono vere le voci sulla consistenza storica dei documenti
conservati a Santa Maria Capua Vetere allora non pensiamo che tali
documenti possano essere maneggiati a cuor leggero da facchini e operai
senza la vigilanza della Sovrintendenza che dovrebbe essere
interpellata alla pari della Guardia di Finanza.
G.G.
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