prova


Non lasciare mai, che il successo ti nasconda la sua vacuità, un' impresa la sua vanità, la fatica la sua desolazione. Mantieni vivo dentro di te l' incentivo ad andare ancora più avanti, quell' inquietudine dell' anima che ci spinge al di là di noi stessi. Non guardare indietro, e non accarezzare sogni per il futuro. Ciò non verrebbe nè a restituirti il passato nè a soddisfare gli altri tuoi sogni ad occhi aperti. Il tuo dovere, la tua ricompensa, il tuo destino sono qui ora.
(Dag Hammaarskjold, Markings)
Dobbiamo accettare le delusioni che sono limitate, ma non dobbiamo mai perdere l'infinita speranza.
(Martin Luther King)
Noi non dimentichiamo e non demordiamo.
Quanno 'a furmicola vò murì, mètte è scèlle. Si dice di chi, raggiunta la ricchezza, perde ogni senso della misura e finisce per far cose illogiche e per danneggiare se stesso.
Quanno ò perucchio saglie in gloria perde à scienza e à memoria. Il villano che sale nella scala sociale dimentica subito la sua origine e coloro che lo hanno agevolato nella ascesa.

domenica 1 gennaio 2017

 
« Signore, da chi andremo ? Tu hai parole di vita eterna » Gv 6,68











 
                    

Domenica 01 Gennaio 2017

S. Zygmunt Gorazdowski, sac. e fondatore (1845-1920)

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San Zygmunt Gorazdowski
Padre dei poveri e Sacerdote dei senzatetto
Fondatore di diverse opere e delle 
"Suore Józefitki (di S. Giuseppe)"

Z
ygmunt Gorazdowski,secondo di sette figli, nasce il 1° novembre 1845 a Sanok (la città più importante del sud-est della Polonia quasi al confine con l'Ucraina) in una famiglia nella quale i principi della religione cattolica erano rispettati e tenuti in alta considerazione.

Sin dalla prima infanzia, pur essendo gravemente ammalato (tubercolosi, allora incurabile), sempre desiderò aiutare le persone che vivevano situazioni di sofferenza e di dolore. Dopo aver terminato il ginnasio, intraprese gli studi di giurisprudenza all’Università di Lviv (Leopoli, Ucraina). Avvertendo tuttavia la vocazione al sacerdozio, interruppe gli studi al secondo anno ed entrò nel seminario superiore di Leopoli. Qui la malattia si aggravò al punto che dopo gli studi di teologia, dovette fermarsi per due anni per intraprendere un’energica cura, con la rassegnata fiducia in Dio. Inaspettatamente egli migliorò, tanto quanto bastò affinché potesse ricevere l’ordinazione sacerdotale il 21 luglio 1871.

Per i primi 6 anni svolse il suo ministero sacerdotale come vicario o amministratore a Tartakow, Wojnilow, Bukaczowce, Grod Jagelonski e Zydaczow. Fin da allora si fece conoscere per il particolare carisma nella donazione pastorale e caritativa. E così, durante l’imperversare di un'epidemia di colera a Wojnilow, dimentico di sé, si prodigò per gli ammalati, mettendo, ad esempio, di sua mano i morti nella bara, nonostante il grande pericolo di contagio. Sempre nei primi anni di sacerdozio, nella cura per la crescita spirituale dei fedeli a lui affidati, scrisse e pubblicò il "Catechismo per il popolo" e i "Consigli per i giovani". Pubblicò, in merito, diversi altri articoli ed organizzò tutta una serie di iniziative apostoliche per i poveri ed i sofferenti. 

A partire dal 1877 diede vita, a Leopoli, ad una meravigliosa attività spirituale e caritativa, lavorando per lunghissimo tempo, circa 40 anni, nella parrocchia di S. Nicola. In questo periodo, accanto all'attività pastorale svolse, in molte scuole, anche quella catechistica e si impegnò anche come editore e redattore. Pubblicò diverse edizioni del "Catechismo", preparò e pubblicò i "Principi e norme di educazione" per genitori ed educatori, insieme a svariati altri testi a contenuto religioso e sociale. 

Fondò l'"Associazione Bonus Pastor" per i sacerdoti. Quello che destava soprattutto meraviglia era la sua attività caritativa. Il suo ardore sacerdotale e l’eroico amore verso il prossimo, specie se povero e sofferente, fecero si che Gorazdowski, con non comune zelo pastorale ed apostolico, assumesse, continuamente, nuove iniziative a favore dei bisognosi. 

In qualità di segretario dell'"Istituto dei cristiani poveri" fondò a Leopoli una serie di opere di cristiana misericordia, quali: la "Casa del volontariato" per i bisognosi, una "Cucina popolare" a carattere economico, un "Ricovero" per ammalati incurabili e convalescenti,  il "Convitto di San Giosafat" per studenti poveri del Seminario pedagogico, una “Casa del Bambino Gesù”, per ragazze madri e neonati abbandonati (salvò circa 3.000 bambini e moltissime madri), la "Scuola Cattolica di San Giuseppe" polacco - tedesca. 

Don Zygmunt operò inoltre nell’"Associazione di Santa Salomea", volta ad aiutare le vedove povere ed i loro bambini e nell’"Associazione delle Sarte Povere". Fu anche uno dei fondatori della "Lega delle Associazioni" e degli "Istituti di Beneficenza della Galizia" che riuniva e dirigeva le attività delle varie opere della misericordia cristiana. 

Per gestire la maggior parte delle opere di beneficenza da lui istituite, il 17 febbraio 1884, diede vita alla Congregazione delle "Suore Józefitki (di S. Giuseppe)".
Congregazione che, seguendo fedelmente, fino ad oggi, la linea del carisma del suo Fondatore, dirige una serie di istituzioni educative nel campo catechistico ed educativo, prestando altresì servizio ad ammalati, sofferenti e poveri in otto paesi del mondo.

Don Zygmunt muore a Leopoli, in concetto di santità, il 1° gennaio 1920, rimanendo nel ricordo dei fedeli di Leopoli come apostolo della divina misericordia. Allora si disse di lui che: era l’occhio del cieco, la gamba dell’infermo, il padre dei poveri, il Sacerdote dei senzatetto”.

Don Zygmunt Gorazdowski è stato beatificato il 26 giugno 2001, nella stessa Leopoli, durante la visita apostolica in Ucraina di San Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) e canonizzato da Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 2005-2013), nella sua prima cerimonia di canonizzazione, il 23 ottobre 2005 in Piazza San Pietro.

Per approfondimenti:


Fonte principale: vatican.va (“RIV./gpm”).

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Caino e Abele

Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"

Dioscuro...

Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)

Caino e Abele

Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!

Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!

Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!

Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?

Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!

Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!

Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!

Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!

Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!

Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!

Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!

Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!

Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!

Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!

Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!

Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!

C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal

Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....

Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.

Intelligenti Pauca

CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES

PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA

“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.

QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.

CITAZIONE DEL GIORNO

MA COME CALZA BENE PER QUESTA CITTA'!
PROBABILMENTE AVEVA SOGGIORNATO PER UN PERIODO DI TEMPO A S MARIA…


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BIAGIO MARIA DI MURO

RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.

BIAGIO MARIA DI MURO

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TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE

BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.

SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73

E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.

HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.

E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.

E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.

HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.

BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.

PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.

DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.

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PERDONA LORO......

Padre perdona loro! Perché li hai accecati? Perché hai tolto loro la memoria? Forse perché non credono più in Te? Padre perdonali! Tu sei un Dio buono: essi non sanno quello che fanno.... Non ricordano quando Tu mandasti loro la manna dal cielo e tutti sopravvissero e trovarono la terra promessa. Oggi li vuoi punire perché hanno troppo peccato? È per questo che la nuova manna tarda ad arrivare? Se sono ancora scettici e sono ancora cristiani se lo facessero spiegare dal loro parroco. Se poi sono degli assatanati, arrabbiati, solo perché credono di essere degli unti dal Signore, e solo perché sono stati abituati a credere di essere dei privilegiati, dimenticando i comandamenti che Dio diede a Mosè, allora fanno bene a pregare il vitello d'oro. E fanno bene a servire il vitello casalese sempre presente e che è stato causa del saccheggio sammaritamo e della chiusura delle industrie e la conseguente fine del lavoro, del commercio e delle possibilità di dare da bere agli assetati. Ma Tu Signore, nella Tua Infinita Bontà, Perdonali.....

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE

NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE