Darwin affermava che nella lotta tra le specie, non vince il più forte, ma chi si adatta prima. L’asino è tra gli animali più antichi fin dal tempo dei sumeri. Si è adattato ed evoluto, l’esercito fino alla prima guerra mondiale lo usava per portare le armi sulle Alpi. La sua evoluzione lo ha portato anche nella politica, con degli effetti collaterali, alcuni così hanno prodotto l’asino con i baffi. Non so se i baffi sono utili all’asino, ma lui è certamente utile alla politica. E’ utile per chi lo utilizza mettendolo in posizione per le mani in pasta, o gli zoccoli se preferite, tanto quelli che hanno edificato ponti per farlo evolvere in politica sono da tutt’altra parte e tengono le redini, così non si sporcano le mani. Però da solo l’asino spesso, agisce senza le redini di chi lo governa danneggiandosi. All’asino interessa solo il foraggio, basta foraggiarlo e lui continua a ridere dietro i baffi. Evidentemente coloro che hanno consentito l’evoluzione dell’asino fino a consentirgli di interessarsi di politica, loro quelli delle redini, riempiono la scatola vuota della condotta cronica dell’asino, così ottengono tutto senza apparire. Per tutti vale l’esempio del Tabacchificio e della Siemens, mentre l’asino senza sapere quello che afferma né guarda perché ha la testa nel foraggio, si prodiga per costruire alloggi nella Siemens e nel Tabacchificio, loro quelli delle redini stanno fermi, anzi criticano l’asino tanto la colpa è sua. Però, anche l’asino ha il suo punto debole perché il vecchio detto napoletano afferma “A lavare la testa all’asino si perde tempo e sapone” così potrebbe capitare che l’asino parli e dica al controllore che lui riceve il foraggio, ma una parte del foraggio va a quelli delle redini. Perché, in un castello con il sasso lo avete fatto cenare e ubriacare e dato i voti per portarlo nella politica e poi siete spariti? Perché non ritornate sui vostri passi a riprendere l’asino? Perché in questa amministrazione la giunta non è formata dal sindaco e dagli altri due capi coalizione? Forse non vogliono che gli elettori comprendano le loro malefatte politiche, i loro errori, il loro disinteresse per la città. L’asino si è evoluto arrivando in politica, ha comprato la laurea, si foraggia continuamente, ma voi che una sera in un castello con il sasso gli avete offerto la prima cena, voi avete tradito il pensiero di Giorgo Amendola e Enrico Berlinguer.
Michele D’Abrosca
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