Pagine

Vendesi villino Baia Domizia, vendesi appartanento via De Gasperi Smcv

venerdì 27 luglio 2012

IL PATTO DI FERRO



A che serve la stesura di un programma politico e la sua sottoscrizione? I cittadini stanno vivendo una delle fasi più buie e catastrofiche della vita pubblica amministrativa, paragonabile solo al sacco di Capua da parte del “Valentino”, in città viviamo un deserto di democrazia. Provate a pensare perché il sindaco ha messo da parte il programma politico, e perché oggi la maggioranza è composta da ventinove consiglieri su trenta. Perché il PD nella nostra città non si preoccupa di attenuare la spesa pubblica con idee di sinistra. Non è una novità ma in questo momento si sta continuando quell’amministrazione iniziata con Iodice-Stellato e mai interrotta, tanto da spingere l’attuale sindaco a sposare quella linea politica. Perché tutti i 23 consiglieri comunali hanno sposato la stessa linea politica, linea da accomunare il sindaco, il capogruppo della vecchia maggioranza e il capogruppo del PDL. La spiegazione la possiamo trovare solo in un patto di ferro che accomuna interessi variegati e dobbiamo dare la colpa di tutto questo agli elettori che continuano a votare uomini che lavorano per il particolare e non per la collettività. L’idea di avere tutti i consiglieri comunali concordi per non avere contrasti e opposizione per non affrontare i problemi reali della città e dei cittadini ma di certo sollevare questioni evanescenti per andare ad occuparsi del proprio orticello. Spiegatemi perché in città le imprese edili quasi il 90% passano per lo studio dell’arch.Nardiello nel quale lavora l’architetto Scirocco, figlio del vicesindaco. Quale trasparenza degli atti amministrativi possono attuarsi in queste condizioni? E quale legalità dovremmo ottenere se altri giovani architetti sono penalizzati, così le imprese che non si rivolgono allo studio Nardiello. Oramai in città vige un gigantesco disordine politico, una pessima gestione della cosa pubblica, una cultura morale e politica scadente in chi comanda e i cittadini non si riconoscono in questo ritratto e a ragione. Bisogna che i cittadini siano vigili e capiscano che non possono continuare a votare quelle persone che oggi hanno creato un disordine politico con la creazione del patto di ferro.  Noi non conosciamo gli accordi che regolano il patto, però sappiamo che attraverso il patto si porterà il numero degli abitanti a centomila persone, questo è stato sempre il sogno di Stellato. L’altro è di creare le condizioni per ottenere i voti da tutti per occupare un posto al senato, oppure alla camera, altro desiderio di Stellato. Per ottenere tutto questo occorre dare un vantaggio anche alle altri parti del patto. Allora tutto spiega perché De Rosa è tornato, perché Sorà, Di Tommaso,Biondi non sono stati mandati via, essi rappresentano le altre parti del patto, per non figurare in prima persona. Allo stesso tempo i cittadini pagano un milione di euro all’anno per pagare i contratti extra a questi signori. E’ necessario osservare che per il funzionamento della macchina politica occorrono quantità enormi di soldi e questi possono venire solo da tre operazioni precise: la prima l’ex tabacchificio che dove avverà la costruzione di 480 alloggi, la seconda è la ex Italtel dove saranno costruiti altri tremila alloggi, la terza è il rione Sant’Andrea dove saranno lottizzati tutti i terreni appartenenti o comunque rientranti nella sfera di qualche consigliere comunale. Allora otteniamo anche la spiegazione del perché Biondi è ancora al suo posto perché dietro di lui è pronta tutta l’organizzazione per sviluppare gli alloggi nell’ex fabbrica e nel rione Sant’Andrea. Nel patto sono certamente rientrati i capannoni in località Grattapulci dove si spenderà un milione di euro all’anno per arricchire un imprenditore chiacchierato. Tutto questo poteva essere evitato, bastava sistemare la caserma Mario Fiore, l’istituto Carissimi, l’ex commissariato, l’ex carcere Angiulli, l’ex mulino Buffolano, l’ex cinema Politeama, avremmo potuto costruire altri dieci tribunali. Si potevano valorizzare i dirigenti già esistenti e spendere i soldi per illuminare le strada, costruire fogne, creare strutture ricettive per il turismo. Tutto questo non è stato fatto e non si è voluto fare, perché bisogna sacrificare la trasparenza e la legalità per ottenere un posto a Roma, senza capire che in questo modo il comune si avvia alla bancarotta e non ci sono più soldi per il sociale, per i dipendenti, per le strutture pubbliche. I cittadini dovranno capire di non votare quelli del patto e le istituzioni devono controllare all’interno del patto che altro c’è.
                                                        Il portavoce della Associazioni

Nessun commento:

Posta un commento