Tutte le volte che ci sono differenze di opinioni,
dovremmo apprezzarle e rallegrarci di non essere la copia carbone gli uni degli
altri. Propongo di considerare gli altri come portatori di un frammento di
verità che ci manca. Nessuno è depositario della verità assoluta, completa; ma
insieme possiamo concorrere a scoprirla. Purtroppo a Santa Maria Capua Vetere
c’è che si ritiene depositario della verità assoluta e crede di poter imporre
le proprie idee agli altri. Nonostante la
stima che nutro, come validissimo professionista, per l’avv. Stellato, così
devo interpretare le parole pronunciate nell’ultimo consiglio comunale. Infatti
l’avvocato, in un intervento che mirava a censurare le discutibili
argomentazioni del consigliere Monaco in merito alla necessità di chiedere il
Prefetto invia una Commissione d’Accesso presso il nostro comune, affermò, tra
l’altro, che i reati che la Magistratura vorrebbe perseguire, non sarebbero
stati commessi durante questo mandato amministrativo. Dimentica, però,
l’avvocato che delle amministrazioni in cui sarebbero stati commessi i reati di
cui si ha notizia, lui stesso ed il suo partito e tutto il centro sinistra
facevano parte integrante e sostanziale. Ma ciò che più mi ha meravigliato è
stata la presunzione con la quale ha fatto intendere che, se lui fosse stato presente in Consiglio,
la delibera con la quale, all’unanimità, fu deciso di esprimere contrarietà
alla costruzione dei 430 alloggi nell’area dell’ex Tabacchificio, non sarebbe
passata. Dato che, appena fini quel discorso, l’ineffabile avvocato abbandonò
l’aula, non gli potei rispondere, dato che io sono abituato a parlare in
faccia. E, quindi, dopo aver espresso il mio dissenso nei confronti del’operato
dell’Amministrazione ed aver rifiutato ogni ipotesi di nomina nelle Commissioni
Consiliari,abbandonai l’aula. Perciò oggi, attraverso queste umili parole,
voglio esprimere tutto il mio rammarico per la poca considerazione che
l’avvocato Stellato nutre verso il Consiglio Comunale. Se ricorda bene, lui
stesso, prima del Consiglio, in una riunione di maggioranza, cercò in tutti i
modi di far ritirare la proposta di delibera che io avevo preparato, insieme
agli altri consiglieri del gruppo delle associazioni, perché si sventasse il
disegno criminale di cementificare anche quell’area, già interessata da un
permesso a costruire illegittimo, per la costruzione di nove capannoni
commerciali. La decisione fu votata lo stesso , perché le argomentazioni
portate a suo sostegno furono ritenute e tuttora si ritengono inconfutabili.
Quindi la decisione del Consiglio fu
quella e, per adesso, quella rimane, nonostante il rammarico dei noti fautori
della cementificazione dell’ex Tabacchificio. La mia coerenza è indiscutibile e
mi ha portato, viste le intenzioni di voler continuare a saccheggiare il
territorio, attraverso la complicità di tecnici compiacenti, e costruire,
ugualmente nel tabacchificio ed in altre aree della città ove non sarebbe
possibile farlo, ad uscire da questa maggioranza che ha contraddetto tutte le
promesse fatte all’elettorato e sta ricalcando, pedissequamente, le strade
contorte tracciate da chi l’ha preceduta
e chi oggi decide in essa. Prima che si arrivi all’irreparabile; prima che la città
piombi, definitivamente, in un baratro senza fondo, si faccia un bagno di
umiltà. Nessuno è depositario della verità e, soprattutto, nessuno è immune dal
giusto castigo per il male che compie. Qualunque siano le protezioni di cui può
godere.
Gaetano Rauso

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