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mercoledì 30 gennaio 2013

LE POESIE DI ANITA PAPA



Sempre dal volume " Elisi mai attinti" della nostra  Anita Papa
                                       pubblichiamo



ARALIACEE
Con il sorriso sulle labbra
indugeremo a vivere,
stupiti
che gemme di alabastro
la cattedrale ceselli
per l'ora vespertina.
Veli cadono per albe chiare,
imperlate di tristezza.
Io che pregare non so
indugio a credere in avemaria,
proferite a fior di labbra,
che immutate
si udranno nuove
dall'ansia di prati spogli.
... tu che ben sai
come sia impossibile conoscere
l'altro volto della luna,
come me mirerai
quelle araliacee
che guardano
salde,
al di là del muro,
un aggrapparsi tenace
sulla fragilissima via del vuoto.


TEMPO
Alta e bassa marea questo tempo.
Effimero come il fiore dell'ibisco,
illimitato come il firmamento,
eppure suo solo nome: tempo.
Il tempo non ha spiragli, nè usci
proprio come una monade di Leíbniz.
II tempo è sogno, chimera:
e ciò che ti è stato dato
e tu hai smarrito.
II tempo è fata morgana
ancora tanto lontana dalle tue pupille.

Di Anita così scrisse il critico greco Hostis Griparis 

Ritornare a parlare di una Poetessa attraverso una sua va opera dopo averne illustrato i precedenti lavori è come riassaporare il vino di una botte già centellinato qualche o prima per verificarne il mantenimento, lo sviluppo o il deterioramento dei valori nel corso dell'invecchiamento.
Ed è stato con questo intento che ho letto con particolare resse le nuove liriche di Anita Papa. Il risultato è stato confortante e piacevole: il nettare ha guadagnato ancora invecchiando nella delicatezza della forza, nel piacere dell' a­roma e del bouquet, nel gusto netto e fresco, nella limpidezza della veste.
La Poetessa continua così a riflettersi nel nostro esistenziale universo in riverberi di luce che hanno acquistato nel rapo ancora più lucentezza e calore, in un anelito di bene che è amore e saggezza, dedizione e fede.
La definimmo già poetessa della natura e... dell'umano, aggiungiamo oggi, perchè il suo lirismo reca in sè il respiro dell'essere e di quest'ultimo le angosce e gli squarci di sereno, i tormenti e le gioie in un'essenza che è carne, spirito e pen­siero insieme.
Potrei continuare oltre la mia dissertazione sulla poesia di Anita Papa; potrei dire della sua forza espressiva e dell'u­miltà di eloquio che la nobilita; della delicatezza di immagini 1 della sensibilità rievocatrice di ricordi e di affetti; delle gra­devoli pennellate incisive, potrei... ma a che servirebbe? Anche se "bis repetita placent" noi preferiamo fermarci qui perchè proprio in quest'ultima espressione, "carne, spirito e pensiero insieme", si compendia la figura della nostra Poet­essa e si realizza nel suo ardente lirismo, semplice e puro come acqua di fonte.

                                             HOSTÌS GRIPARIS - PSICHICO (Grecia)
                                                (Traduzione di IVANO BERRINI)





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