Sempre dal volume " Elisi mai attinti" della nostra Anita Papa
pubblichiamo
ARALIACEE
Con il sorriso sulle labbra
indugeremo a vivere,
stupiti
che gemme di alabastro
la cattedrale ceselli
per l'ora vespertina.
Veli cadono per albe chiare,
imperlate di tristezza.
Io che pregare non so
indugio a credere in avemaria,
proferite a fior di labbra,
che immutate
si udranno nuove
dall'ansia di prati spogli.
... tu che ben sai
come sia impossibile conoscere
l'altro volto della luna,
come me mirerai
quelle araliacee
che guardano
salde,
al di là del muro,
un aggrapparsi tenace
sulla fragilissima via del vuoto.
TEMPO
Alta e bassa marea questo tempo.
Effimero come il fiore dell'ibisco,
illimitato come il firmamento,
eppure suo solo nome: tempo.
Il tempo non ha spiragli, nè usci
proprio come una monade di Leíbniz.
II tempo è sogno, chimera:
e ciò che ti è stato dato
e tu hai smarrito.
II tempo è fata morgana
ancora tanto lontana dalle tue pupille.
Di Anita così scrisse il critico greco Hostis Griparis
Ritornare a parlare di una Poetessa attraverso una sua va opera
dopo averne illustrato i precedenti lavori è come riassaporare il vino di una
botte già centellinato qualche o prima per verificarne il mantenimento, lo
sviluppo o il deterioramento dei valori nel corso dell'invecchiamento.
Ed è stato con questo intento che ho letto con particolare
resse le nuove liriche di Anita Papa. Il risultato è stato confortante e
piacevole: il nettare ha guadagnato ancora invecchiando nella delicatezza della
forza, nel piacere dell' aroma e del bouquet, nel gusto netto e fresco, nella
limpidezza della veste.
La Poetessa continua così a riflettersi nel nostro esistenziale
universo in riverberi di luce che hanno acquistato nel rapo ancora più
lucentezza e calore, in un anelito di bene che è amore e saggezza, dedizione e
fede.
La definimmo già poetessa della natura e... dell'umano, aggiungiamo
oggi, perchè il suo lirismo reca in sè il respiro dell'essere e di quest'ultimo
le angosce e gli squarci di sereno, i tormenti e le gioie in un'essenza che è
carne, spirito e pensiero insieme.
Potrei continuare oltre la mia dissertazione sulla poesia di
Anita Papa; potrei dire della sua forza espressiva e dell'umiltà di eloquio
che la nobilita; della delicatezza di immagini 1 della sensibilità rievocatrice
di ricordi e di affetti; delle gradevoli pennellate incisive, potrei... ma a
che servirebbe? Anche se "bis repetita placent" noi preferiamo
fermarci qui perchè proprio in quest'ultima espressione, "carne, spirito e
pensiero insieme", si compendia la figura della nostra Poetessa e si
realizza nel suo ardente lirismo, semplice e puro come acqua di fonte.
HOSTÌS GRIPARIS - PSICHICO (Grecia)
(Traduzione di IVANO BERRINI)
(Traduzione di IVANO BERRINI)
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