Tre anni
orsono, la città del Foro è stata pervasa da un moto di rivolta e indignazione
che ha portato alla vittoria dell’attuale sindaco al ballottaggio.
Un manipolo
di “inadeguati” e di “Brancaleone” è riuscito a sconfiggere i grandi signoraggi
della politica locale, ben foraggiati dagli amici del mattone e delle prebende
facili.
Le
associazioni cd. “Dimuriane”, che in tanti ritenevano vuote sigle di facciata,
sono riuscite a stimolare la voglia del cambiamento e della rinascita nei
sammaritani, voglia, che, in realtà, già si era palesata prepotentemente in
occasione dell’elezione a sindaco di Giudicianni in un’ epoca in cui le
speranze di rinascita erano molto più fondate e possibili non essendovi ancora
la spending review e la compromissione totale di tante realtà cittadine.
Quel “
manipolo di inadeguati” , nonostante la voglia di liberarsi di tutti coloro
che, indirettamente o direttamente, erano stati fautori del tradimento della
città, con grande senso di responsabilità, ha deciso, invece di ricorrere ad
una ampia alleanza che avrebbe potuto garantire una possibilità di recupero per
la città.
Da allora,
nonostante le grandi divergenze con una parte degli alleati, quegli inadeguati
hanno, silenziosamente, mortificato la propria vittoria, che avrebbe dovuto
imporre il prevalere della loro linea programmatica, espressa in campagna
elettorale, per rispettare gli impegni con gli alleati, anche se, tale rispetto
non è stato da quegli alleati, mai né contraccambiato e né tantomeno simulato.
L’auspicata
riorganizzazione della pianta organica del Comune con la conseguente
rotazione nei vari uffici non è stata fino ad oggi possibile perché così
facendo si andavano a rompere equilibri ventennali. Il consolidarsi di
posizioni di preminenza in alcuni uffici determina una forte resistenza al
cambiamento, latu sensu inteso (possibilità di aprire spazi di partecipazione a
tutte le ditte e/o soggetti e non solo a quelle rodate e collaudate).
Gli
“inadeguati” si sono dovuti piegare ed adeguare ad accogliere soluzioni altrui
per la collocazione degli Uffici del Tribunale mentre sarebbe stato molto
meglio se avessero fatto prevalere le proprie idee rispetto alle pressanti
richieste delle istituzioni del settore.
Forse,
ancora, si sono dimostrati ingenui ed “inadeguati” quando, pensando di favorire
l’occupazione hanno votato favorevolmente un cambio di destinazione edilizia
per un edificio commerciale che, oggi, invece di ospitare una fiorente attività
commerciale e dare lavoro ai disoccupati sammaritani, ospita solo un enorme
cartello pubblicitario locativo, e , all’occorrenza, ospita comitati elettorali
(pur sempre di disoccupati in cerca di occupazione si tratta)
Gli “inadeguati”
purtroppo, oggi, hanno dimostrato di essersi invece ben adeguati alle poltrone
che occupano ed ai loro predecessori, dei quali hanno seguito pedissequamente
ogni singolo insegnamento.
Ci hanno
dimostrato che hanno ben compreso ciò che inadeguatamente avevano sostenuto in
consiglio insieme agli alleati e che il loro silenzio non era frutto dell’onta
di doversi piegare alla volontà altrui ma dell’inadeguatezza personale ad
argomentare il loro tradimento agli elettori.
Adeguandosi
hanno portato a termine il disegno speculativo delle aree industriali.
Anche l’ultimo
degli inadeguati si è adeguato e, adeguandosi alle richieste del Bisonte e del
Gelataio si è di buon grado adeguato ai metodi interpretativi del passato che
avrebbero dovuto restare un ricordo del passato e non l’alibi per nuove
speculazioni.
La zavorra
ha svolto in modo adeguato il suo compito: portare a fondo le speranze di
cambiamento per attuare il quale erano
stati eletti.
Non facciate
finta di risentirvi quando l’opposizione, in Consiglio Comunale e fuori, vi
mette di fronte alla vostra inadeguatezza!
Chiamandovi “inadeguati”
vi permette di trincerarvi, ancora,
dietro la stupidità invece di porre in evidenza il doloso tradimento degli
elettori.

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