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sabato 31 ottobre 2015
Notizia del giorno: ROMA, TRONCA COMMISSARIO. MARINO: "ACCOLTELLATO DA UN MANDANTE"
Ignazio Marino non è più sindaco di Roma. Ha perso la sua battaglia contro il Pd in uno scontro sanguinoso e drammatico. «Accoltellato da 26 nomi e cognomi, ma con un solo mandante» dice ormai da ex dopo avere appreso che i 19 consiglieri del Pd assieme ad altri 7 si erano dimessi decretando la sua fine. Finisce così l'agonia del governo Marino. E il Campidoglio si prepara ad accogliere il commissario Francesco Paolo Tronca, attualmente prefetto di Milano. Matteo Renzi intanto pensa già a girare pagina e assicura: «Marino non è vittima di una congiura di palazzo, ma un sindaco che ha perso il contatto con la sua città e la sua gente». Soprattutto ora per Renzi Marino è «una pagina chiusa». È finita così l'era dell'«irregolare» chirurgo alla guida della Città Eterna. Sfiduciato da parte della sua maggioranza aiutata da chi fino ad ieri è stato avversario tra gli scranni dell'Aula Giulio Cesare. Con i 19 del Pd si sono dimessi altri 7 consiglieri, di cui due della maggioranza (Centro democratico e Lista Civica Marino) e 5 dell'opposizione. Tra questi ultimi anche due della Lista Marchini, Alfio Marchini compreso, due della lista di Fitto Conservatori riformisti, uno del Pdl. M5S e Sel non hanno firmato le dimissioni. Ma il sindaco chirurgo non ci sta. Convoca nel tardo pomeriggio una conferenza a Palazzo Senatorio. Rivendica quanto fatto nel suo mandato. «Roma è tornata ad essere virtuosa. Abbiamo sbarrato le porte al malaffare, chiuso con Parentopoli» dice Marino che in questi mesi si è voluto cucire addosso il ruolo del sindaco della legalità, dell'anti-Mafia Capitale e che oggi però si scopre essere indagato nell'inchiesta sulle spese di rappresentanza - «È un atto dovuto per svolgere le indagini» taglia corto. Mandante. «Prendo atto che i consiglieri si sono sottomessi e dimessi per evitare un confronto pubblico». «Sono stato accoltellato da 26 nomi e cognomi ma da un unico mandante» il dardo avvelenato che scaglia verso il Nazareno. Il bersaglio il segretario Matteo Renzi con il quale, sottolinea l'ex primo cittadino, «nell'ultimo anno non ha avuto nessun rapporto». «Marino non è vittima di una congiura. Al Pd interessa Roma, non le ambizioni di un singolo, anche se sindaco» la replica di Renzi che invita a chiudere tutte le polemiche e a mettersi al lavoro. Inizia l'era Tronca. È Francesco Paolo Tronca, attuale prefetto di Milano, il commissario straordinario che guiderà la Capitale dopo la fine dell'amministrazione Marino. È lui l'uomo individuato per traghettare la Capitale nell'anno del Giubileo, dopo aver guidato la prefettura di Milano nel periodo dell'Expo. Un modello vincente che il governo a più riprese ha annunciato di voler esportare anche per l'organizzazione dell'Anno Santo. E la scelta di Tronca, secondo quanto di apprende da fonti del Viminale, va letta come un riconoscimento per il lavoro per Expo ed un auspicio affinchè quella esperienza positiva venga replicata in occasione del Giubileo. Non solo. Dopo le parole del presidente dell'Autorità Nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone, che nei giorni scorsi aveva segnalato come, a differenza di Roma, Milano avesse gli anticorpi necessari, il profilo del nuovo commissario appare in linea con la volontà di potenziare le difese della Capitale contro il malaffare. Palermitano di nascita, 64 anni, il commissario che si insedierà in Campidoglio dovrà far fronte a una Roma ancora colpita da Mafia Capitale. E dovrà far si che «il Giubileo funzioni come Expo», ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Tronca sarà affiancato anche dal 'dream team' per il Giubileo coordinato dal prefetto di Roma Franco Gabrielli. Con la caduta di Ignazio Marino si aprirà ora, da qui a primavera quando i romani torneranno alle urne, la fase commissariale, quella che sarà chiamata alla sfida più difficile: far funzionare la città nei giorni più convulsi dell'Anno Santo, che aprirà il prossimo 8 dicembre e per il quale sono attese milioni di persone. Una fiumana che per dodici lunghi mesi si dovrà spostare agevolmente da una parte all'altra della Capitale, e che si andrà ad aggiungere ai romani nel premere su una rete già in sofferenza. Per questo nella mente del governo ci sarebbe l'idea di mettere in campo come superdelegato ai Trasporti Marco Rettighieri, direttore di Expo 2015 e già manager delle ferrovie. L'atto di dimissioni dei 26 consiglieri è stato inviato in serata alla Prefettura dal segretario generale del Campidoglio. Così è partito l'iter per la nomina del commissario. Gabrielli, poi, sarà il vero protagonista della gestione cittadina per il Giubileo, sebbene davanti alla parola 'superpoterì si schermisca: «Mi limito - ha detto solo qualche giorno fa - a coordinare i vari soggetti istituzionali per presentarci all'8 dicembre al meglio». Con lui, però, nel 'dream team' sognato da Matteo Renzi, dovrebbero collaborare tecnici di esperienza, e sono circolati i nomi dell'ormai ex assessore Alfonso Sabella (che però ha di recente affermato che da lunedì «tornerà a fare il magistrato»), del sovrintendente dell'Opera di Roma Carlo Fuortes e soprattutto del presidente del Coni Giovanni Malagò. Da parte sua non manca di lasciare trapelare la sua soddisfazione lo stesso Tronca che si dice «orgoglioso della fiducia accordata». «Affronterò - ha detto all'ANSA - l'incarico con il medesimo impegno e lo spirito di servizio con cui ho affrontato in questi due anni gli eventi del Semestre europeo, l'Asem e la preparazione e gestione dell'Esposizione universale»
Almanacco di oggi 31 Ottobre 2015
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Giornata Mondiale dell'Alimentazione, OGM: azzerata la ricerca europea. In 10 anni da 127 a 8 progetti in campo sulle biotecnologie
Sono solo 8 i progetti di ricerca sulle biotecnologie in pieno campo proposti dai paesi dell’Unione Europea nel 2015, erano oltre 127 nel 2006 e circa il doppio a fine secolo scorso. Questo il dato allarmante sulla ricerca biotech in Europa che lancia ilPRRI, Public Research and Regulation Initiative, il coordinamento mondiale degli scienziati del settore pubblico che operano nella ricerca biotecnologica sulle piante, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione.
Tra il 2001 e il 2015 sono stati 19 i paesi UE che hanno presentato complessivamente 856 progetti di sperimentazione in campo. In testa la Spagna, il paese che detiene la maggioranza delle superfici coltivate a OGM nell’Unione Europea, con il 47% dei progetti. Seguono Francia, Germania, Svezia e Romania, mentre l’Italia da più di 10 anni non consente sperimentazioni in campo ma importa 4 milioni di tonellate di soia GM. A soffrirne sono i ricercatori del settore pubblico.
“Il crollo nel numero di sperimentazioni è frutto dell’opposizione di molti paesi UE alla coltivazione a cui si somma spesso una interpretazione arbitraria di una normativa già di per sé estremamente restrittiva” - ha dichiarato il Dott. Piero Morandini, ricercatore presso il Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano e membro del PRRI.
“La campagna di delegittimazione che da anni colpisce l’opinione pubblica europea con informazioni distorte, prosegue Morandini, ha dato i suoi effetti: la ricerca sulle biotecnologie vegetali è azzerata e il settore pubblico occupa un ruolo marginale. Accogliamo con grande piacere l’appello di Paolo De Castro per un dibattito scientifico di altissimo livello”.
“L’incapacità di sfruttare tutte le tecnologie disponibili per sviluppare nuove varietà vegetali ci causa la perdita di numerosi benefici, ci espone a maggiori danni ambientali e scoraggia la ricerca pubblica, proprio quella che più potrebbe contribuire a risolvere i problemi specifici dei vari paesi. Come ricercatori chiediamo che la gente giudichi solo dopo aver raccolto informazioni da sorgenti competenti” ha aggiunto Morandini.
“Le organizzazioni agricole e i ricercatori del settore pubblico che partecipano al Farmer-Scientist Network chiedono di cambiare questa situazione di disinformazione. Una loro rappresentanza in visita oggi a Expo ha affisso all’albero del cibo nel padiglione di Slow Food messaggi a favore della ricerca scientifica sugli OGM. Un modo per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’azzeramento della ricerca biotech in agricoltura in Europa” ha concluso Morandini.
METEO
Divina Commedia: canto XV
Ora cen porta l’un de’ duri margini;
e ’l fummo del ruscel di sopra aduggia,
sì che dal foco salva l’acqua e li argini. 3
Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia,
temendo ’l fiotto che ’nver’ lor s’avventa,
fanno lo schermo perché ’l mar si fuggia; 6
e quali Padoan lungo la Brenta,
per difender lor ville e lor castelli,
anzi che Carentana il caldo senta: 9
a tale imagine eran fatti quelli,
tutto che né sì alti né sì grossi,
qual che si fosse, lo maestro félli. 12
Già eravam da la selva rimossi
tanto, ch’i’ non avrei visto dov’era,
perch’io in dietro rivolto mi fossi, 15
quando incontrammo d’anime una schiera
che venian lungo l’argine, e ciascuna
ci riguardava come suol da sera 18
guardare uno altro sotto nuova luna;
e sì ver’ noi aguzzavan le ciglia
come ’l vecchio sartor fa ne la cruna. 21
Così adocchiato da cotal famiglia,
fui conosciuto da un, che mi prese
per lo lembo e gridò: "Qual maraviglia!". 24
E io, quando ’l suo braccio a me distese,
ficcaï li occhi per lo cotto aspetto,
sì che ’l viso abbrusciato non difese 27
la conoscenza süa al mio ’ntelletto;
e chinando la mano a la sua faccia,
rispuosi: "Siete voi qui, ser Brunetto?". 30
E quelli: "O figliuol mio, non ti dispiaccia
se Brunetto Latino un poco teco
ritorna ’n dietro e lascia andar la traccia". 33
I’ dissi lui: "Quanto posso, ven preco;
e se volete che con voi m’asseggia,
faròl, se piace a costui che vo seco". 36
"O figliuol", disse, "qual di questa greggia
s’arresta punto, giace poi cent’anni
sanz’arrostarsi quando ’l foco il feggia. 39
Però va oltre: i’ ti verrò a’ panni;
e poi rigiugnerò la mia masnada,
che va piangendo i suoi etterni danni". 42
Io non osava scender de la strada
per andar par di lui; ma ’l capo chino
tenea com’uom che reverente vada. 45
El cominciò: "Qual fortuna o destino
anzi l’ultimo dì qua giù ti mena?
e chi è questi che mostra ’l cammino?". 48
"Là sù di sopra, in la vita serena",
rispuos’io lui, "mi smarri’ in una valle,
avanti che l’età mia fosse piena. 51
Pur ier mattina le volsi le spalle:
questi m’apparve, tornand’ïo in quella,
e reducemi a ca per questo calle". 54
Ed elli a me: "Se tu segui tua stella,
non puoi fallire a glorïoso porto,
se ben m’accorsi ne la vita bella; 57
e s’io non fossi sì per tempo morto,
veggendo il cielo a te così benigno,
dato t’avrei a l’opera conforto. 60
Ma quello ingrato popolo maligno
che discese di Fiesole ab antico,
e tiene ancor del monte e del macigno, 63
ti si farà, per tuo ben far, nimico;
ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi
si disconvien fruttare al dolce fico. 66
Vecchia fama nel mondo li chiama orbi;
gent’è avara, invidiosa e superba:
dai lor costumi fa che tu ti forbi. 69
La tua fortuna tanto onor ti serba,
che l’una parte e l’altra avranno fame
di te; ma lungi fia dal becco l’erba. 72
Faccian le bestie fiesolane strame
di lor medesme, e non tocchin la pianta,
s’alcuna surge ancora in lor letame, 75
in cui riviva la sementa santa
di que’ Roman che vi rimaser quando
fu fatto il nido di malizia tanta". 78
"Se fosse tutto pieno il mio dimando",
rispuos’io lui, "voi non sareste ancora
de l’umana natura posto in bando; 81
ché ’n la mente m’è fitta, e or m’accora,
la cara e buona imagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora 84
m’insegnavate come l’uom s’etterna:
e quant’io l’abbia in grado, mentr’io vivo
convien che ne la mia lingua si scerna. 87
Ciò che narrate di mio corso scrivo,
e serbolo a chiosar con altro testo
a donna che saprà, s’a lei arrivo. 90
Tanto vogl’io che vi sia manifesto,
pur che mia coscïenza non mi garra,
ch’a la Fortuna, come vuol, son presto. 93
Non è nuova a li orecchi miei tal arra:
però giri Fortuna la sua rota
come le piace, e ’l villan la sua marra". 96
Lo mio maestro allora in su la gota
destra si volse in dietro e riguardommi;
poi disse: "Bene ascolta chi la nota". 99
Né per tanto di men parlando vommi
con ser Brunetto, e dimando chi sono
li suoi compagni più noti e più sommi. 102
Ed elli a me: "Saper d’alcuno è buono;
de li altri fia laudabile tacerci,
ché ’l tempo saria corto a tanto suono. 105
In somma sappi che tutti fur cherci
e litterati grandi e di gran fama,
d’un peccato medesmo al mondo lerci. 108
Priscian sen va con quella turba grama,
e Francesco d’Accorso anche; e vedervi,
s’avessi avuto di tal tigna brama, 111
colui potei che dal servo de’ servi
fu trasmutato d’Arno in Bacchiglione,
dove lasciò li mal protesi nervi. 114
Di più direi; ma ’l venire e ’l sermone
più lungo esser non può, però ch’i’ veggio
là surger nuovo fummo del sabbione. 117
Gente vien con la quale esser non deggio.
Sieti raccomandato il mio Tesoro,
nel qual io vivo ancora, e più non cheggio". 120
Poi si rivolse, e parve di coloro
che corrono a Verona il drappo verde
per la campagna; e parve di costoro 123
quelli che vince, non colui che perde.
San Wolfgang di Ratisbona Vescovo Patrono dei boscaioli
Parola del giorno: 31 Ottobre 2015
Io domando dunque: Dio avrebbe forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino.
Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. O non sapete forse ciò che dice la Scrittura, nel passo in cui Elia ricorre a Dio contro Israele?
Ora io domando: Forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta ai pagani, per suscitare la loro gelosia.
Se pertanto la loro caduta è stata ricchezza del mondo e il loro fallimento ricchezza dei pagani, che cosa non sarà la loro partecipazione totale!
Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l'indurimento di una parte di Israele è in atto fino a che saranno entrate tutte le genti.
Allora tutto Israele sarà salvato come sta scritto: Da Sion uscirà il liberatore, egli toglierà le empietà da Giacobbe.
Sarà questa la mia alleanza con loro quando distruggerò i loro peccati.
Quanto al vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla elezione, sono amati, a causa dei padri,
perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
Salmi 94(93),12-13a.14-15.17-18.
Beato l'uomo che tu istruisci, Signore,
e che ammaestri nella tua legge,
per dargli riposo nei giorni di sventura.
Perché il Signore non respinge il suo popolo,
la sua eredità non la può abbandonare,
ma il giudizio si volgerà a giustizia,
la seguiranno tutti i retti di cuore.
Se il Signore non fosse il mio aiuto, in breve io abiterei nel regno del silenzio.
Quando dicevo: "Il mio piede vacilla",
la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 14,1.7-11.
Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:
«Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te
e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
venerdì 30 ottobre 2015
RILEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA INTERNO18
PERDONA LORO......
FINALMENTE - SOLDI SPESI BENE - CHIFAECHIDICE
Notizia del giorno: Roma, Marino ritira le dimissioni Il Pd unito: "Una situazione penosa"
- Ignazio Marino ritira le sue dimissioni da sindaco di Roma: "Pronto a confrontarmi con la mia maggioranza in Consiglio comunale, luogo sacro per la democrazia", ha detto. Slitta però la mossa delle dimissioni in massa. Riunione fiume del Pd e a quanto pare i 25 consiglieri necessari per far cadere la giunta non ci sono. Cinque assessori restano fedeli al sindaco.
Ignazio Marino ammette gli errori fatti ma vuole andare avanti e rivendica con orgoglio anche i risultati raggiunti, dal "risanamento dei debiti miliardari nel Comune e nelle aziende municipalizzate" al "ripristino della legalità". E lo fa nella lettera con cui ritira le proprie dimissioni: un appello alla sua maggioranza. Chiede di non "eludere il dibattito pubblico, con un confronto chiaro per spiegare alla città cosa sta accadendo e come vorremo andare avanti". L'atteso confronto nell'Aula consiliare.
"Sono stato eletto con il voto favorevole del 64 per cento delle romane e dei romani. Con un programma che ha fermato il consociativismo, ha fortemente voluto il risanamento dei debiti miliardari nel Comune e nelle aziende municipalizzate. Oggi la città può riprendere ad investire - rivendica Marino -. Mentre sono certo che il nostro operato abbia con fatica raggiunto l'obiettivo di ripristinare legalità e trasparenza dell'agire amministrativo, mi è chiaro che questo sforzo non è stato da solo sufficiente a garantire i necessari risultati di buon governo della città - la sua ammissione -. Pur rivendicando ogni atto e ogni scelta fatta in questi due anni e mezzo per cambiare Roma, non ho difficoltà ad ammettere alcuni errori. Costretto dalle difficoltà e dalla resistenza dei poteri che stavamo sfidando a lavorare giorno e notte per portare a risultato ognuna delle nostre scelte, ho dato l'impressione di non voler dialogare e di non voler condividere queste scelte con la città, che talvolta ha così ha percepito di subirle".
"Per il sacrale rispetto che si deve alla stessa Assemblea ed alle sue prerogative, espressioni della sovrana volontà popolare, ritengo di dover sospendere (nelle more della convocazione richiesta) le riunioni dell'organo di governo capitolino - spiega il sindaco - e di conseguenza di inibire momentaneamente gli effetti degli atti di conferimento delle deleghe assessorili, in attesa di verificare la sussistenza delle condizioni politico-amministrative che permettano la prosecuzione del mandato".
Sette consiglieri si dimettono - Dopo l'annuncio di voler restare in campo, sono sette i componenti della giunta che hanno già detto di volersi dimettere. Il chirurgo dem per ora può contare ancora su cinque assessori: la fedelissima Alessandra Cattoi, Giovanni Caudo, Estella Marino, Francesca Danese, Marta Leonori. In ogni caso in giunta erano presenti quasi tutti. L'esecutivo di Roma ha dato il via libera a numerosi provvedimenti di rilievo: dalla sperimentazione della pedonalizzazione totale su via dei Fori Imperiali fino al "superamento definitivo dei residence" passando per una variazione di bilancio con circa 5 milioni per il sociale nei municipi.
Orfini: "Pd unito, da domani nuovo inizio" - "Con senso di responsabilità nei confronti dei romani e di Roma che non merita il protrarsi di questa penosa attesa siamo uniti e determinati a dare alla Capitale da domani un nuovo inizio". Lo dichiarano Matteo Orfini e Fabrizio Panecaldo al termine della riunione convocata al Nazareno dopo il ritiro delle dimissioni di Marino.
"Inspiegabile Marino, è scorretto verso la città" - "Spiace che Ignazio Marino abbia vanificato uno sforzo comune per individuare soluzioni che avessero al centro la città e non i destini personali". Lo dichiarano il commissario Pd Matteo Orfini e il capogruppo in Campidoglio Fabrizio Panecaldo. "Così - aggiungono - non è stato, con un inspiegabile arbitrio e un'idea di Roma come di una proprietà privata, che non è giusta e corretta nei confronti dei cittadini".
Almanacco di oggi 30 Ottobre 2015
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Storie e leggende del Tè
Nell’antica Cina, si parla di circa 5mila anni fa, quando l’imperatore Chen Nung, detto il mietitore, per l’azione di grande stimolo data all’agricoltura, era solito bere dell’acqua bollita, come usanza di buona igiene. Fiscali fino al punto di indicare anche l’anno dell’evento, i cinesi ci dicono che era il 2737 a.C. quando il grande capo, risposando all’ombra di una pianta di te selvatico, quando una foglia cadde nella sua acqua, ne scoprì in maniera fortuita il gradevole sapore e in seguito anche le salubri proprietà.
In India si narra invece che Bodhidarma, figlio del re, giungendo in Cina in visita al Regno Wei del Nord, predicava il buddismo e la meditazione. Fu durante questo periodo di intensa vita spirituale che il principe indiano scoprì, sempre per caso, i benefici della pianta del tè: masticando alcune foglie riuscì a vincere il sonno e la stanchezza e a concentrarsi sulle sue pratiche meditative. Il viaggio del principe indiano è riportato dalle cronache e secondo le annotazioni storiche avvenne nel 543 d.C.
Quando si comincia a parlare di “consuetudine” di bere il tè, siamo ormai nella nostra era. Tre i principali modi di consumare la pianta e le sue foglie: bollito, sbattuto, infuso. Questo tre modi di preparazione del tè corrispondono a tre diverse epoche e a tre diverse dinastie: Tang, Sung e Ming. Nel IV secolo il tè si faceva essiccare e si formava dei panetti, per prepararlo se ne prendeva una parte dal panetto e si faceva bollire in acqua con sale, zenzero, buccia d’arancia e latte. Ancora oggi in Tibet c’è chi lo consuma secondo questa ricetta antichissima. Ma già nei secoli successivi scomparvero tutti gli ingredienti, rimase il sale. Il tè è entrato a far parte delle consuetudini dei dignitari di corte e viene pubblicata il primo trattato scientifico sulla pianta: siamo nell’VIII secolo, lo scritto s’intitola “Il Canone del Tè” e l’autore è Lu Wu.
Durante la dinastia Sung il tè assume un’importanza enorme: è parte del tesoro imperiale, viene usato come moneta di scambio e mezzo di pagamento per l’acquisto di cavalli, viene regolamentato come monopolio di Stato. L’invasione Mongola e poi la dinastia Ming nel secolo XIII faranno scomparire il rituale di preparare il te secondo l’antica usanza, che però ritroviamo in Giappone dove sopravvive nella “Cerimonia del tè”.
In Europa il tè arriva nel 1632 e nel 1657 viene servito per la prima volta nei caffè di Londra. Gli inglesi con il passare del tempo hanno trasformato la consuetudine in una vera e propria tradizione e hanno fatto del tè la bevanda nazionale. Dal Regno Unito il tè si diffuse poi in tutta Europa e anche negli Stati Uniti d’America, dove proprio un carico di tè fu all’origine della Rivoluzione Americana (1775-1783) chiamata anche Guerra d’Indipendenza, che comincia a Boston con la Rivolta del Tè.
METEO
Santa Maria Capua Vetere CE
venerdì 30 Ottobre 2015
Precipitazioni sparse
19°C
Precipitazioni: 40%
Umidità: 76%
Vento: 21 km/h
Fioretti di San Francesco: capitolo venti
Parola del giorno: 30 Ottobre 2015
Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo:
ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
Essi sono Israeliti e possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse,
i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.
Salmi 147,12-13.14-15.19-20.
Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda, Sion, il tuo Dio.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.
Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri i suoi precetti.
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 14,1-6.
Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
Davanti a lui stava un idropico.
Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?».
Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?».
E non potevano rispondere nulla a queste parole.
San Marciano di Siracusa Vescovo e martire
Secondo esse Marciano fu discepolo di S. Pietro ad Antiochia (I sec.) e fu da lui inviato nel 39in Sicilia a predicare il Vangelo.
giovedì 29 ottobre 2015
Notizia del giorno: Tangenti su appalti, arrestato Dario Lo Bosco, presidente di Rfi
La polizia di Palermo ha arrestato tre funzionari pubblici accusati di concussione: in cella è finito anche il presidente di Rfi (Rete ferroviaria italiana), Dario Lo Bosco. Tutti sono accusati di aver intascato mazzette in relazione ad appalti pubblici. Due di loro avrebbero preteso tangenti da un imprenditore agrigentino per evitare intoppi nello svolgimento dei lavori su un appalto da 26 milioni bandito dal Corpo forestale della Regione Sicilia.
Tangenti su appalti, arrestato
Dario Lo Bosco, presidente di Rfi
Oltre a Lo Bosco, che è stato posto agli arresti domiciliari, sono stati arrestati (e anch'essi posti ai domiciliari) i funzionari del Corpo forestale Giuseppe Marranca e Giuseppe Quattrocchi.
Al centro dell'inchiesta due distinte vicende: quella che coinvolge i due forestali è relativa a un appalto per l'ammodernamento della rete di comunicazione via radio (Marranca avrebbe ricevuto una mazzetta di 149.500 euro e Quattrocchi da 90mila) ; l'altra, che riguarda Lo Bosco (che è anche presidente dell'Azienda siciliana trasporti e che avrebbe intascato una tangente di 58.650 euro), ha per oggetto l'acquisto di un sensore per il monitoraggio delle corse dei treni.
Nell'inchiesta è coinvolto anche un grosso imprenditore agrigentino, Massimo Campione, titolare di una società di costruzioni: fermato recentemente dalla polizia, è stato trovato in possesso di una lista di nomi, con accanto delle cifre: una sorta di libro mastro delle tangenti. L'imprenditore starebbe ora collaborando con gli inquirenti.
Almanacco di oggi 29 Ottobre 2015
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Salute: Wasabi: la radice che disinfetta e depura
Era già conosciuto nel decimo secolo all’epoca degli “shogun”, i governatori delle varie province del Giappone, che la consideravano una pianta dalle proprietà favolose, in particolare era utilizzata per proteggere i capi dal veleno.
Per sottolineare il valore di questa pianta, basta pensare che viene citata nel più antico libro di leggi del Giappone come moneta per pagare le tasse!
Il Wasabi è una pianta molto pregiata, di essa si utilizza il rizoma, che si forma solo negli esemplari adulti, dopo 3-5 anni; inoltre è delicata e difficile da coltivare.
Esistono due varietà di Wasabia japonica: la daruma, più pregiata e dal colore più intenso e la mazuma, più chiara e piccante.
In Asia l’uso alimentare del rizoma fa parte della tradizione. Esso viene grattugiato con pettini finissimi per ricavare una polvere che può essere aggiunta a biscotti o snack. Mescolata con l'acqua crea la famosa pasta verde, dal caratteristico sapore piccante e dall’odore pungente e balsamico. Non a caso è soprannominato “namida” ovvero lacrime, perché stimolando il setto nasale, può favorire la lacrimazione.
La pasta di Wasabi viene aggiunta talvolta alla salsa di soia ed è proposta sempre come accompagnamento ai piatti tipici della cucina giapponese, come sushi e sashimi. Questi piatti tradizionali sono a base di pesce crudo, per cui l’abbinamento con questa potente salsa risulta indispensabile, non solo per il gusto ma in particolare, per disinfettare e prevenire eventuali intossicazioni alimentari.
Come tutte le Brassicacee, il Wasabi contiene dei principi attivi, utili al nostro organismo, chiamati glucosinati. Questi, durante la masticazione, entrano in contatto con un enzima, la mirosina, presente nella stessa pianta, che in presenza di acqua, li elabora trasformandoli in isotiocinati, il vero principio attivo, quello responsabile dell’odore pungente. La cosa interessante è che il Wasabi è particolarmente ricco di isotiocinati rispetto ai suoi fratelli broccoli e cavoli!
Queste molecole hanno una marcata azione detossificante per il nostro organismo in quanto sono ricche di zolfo, minerale indispensabile per il buon funzionamento del fegato.
Gli isotiocinati favoriscono la rimozione delle tossine accumulate nel fegato, stimolando gli enzimi della fase 2.
Le tossine sono prodotte giornalmente dall'organismo come scarto dell'attività metabolica, derivando dall'alimentazione e dal catabolismo del rinnovamento delle strutture organiche. Finché il corpo riesce ad eliminare tutte le tossine che produce, nessun problema. Se però gli organi emuntori rallentano la loro attività, o aumenta la produzione tossinica a causa di stress, stile di vita, carenza di sonno, cattiva o eccessiva alimentazione, contatto con fonti esterne, come inquinanti, farmaci, conservanti e coloranti alimentari, allora predisponiamo il corpo alla malattia, compromettendo lo stato di benessere.
L’intossinazione dell’organismo può essere causa di mal di testa, stanchezza, nervosismo, ritenzione idrica, oltre che responsabile di digestione difficile, acne, dermatiti.
In questo contesto, il buon funzionamento del fegato è indispensabile. Esso è un organo filtro che, controllando continuamente il sangue, elabora le sostanze che ingeriamo, come cibo e farmaci, e quelle che produciamo, come ormoni e neurotrasmettitori.
La sua azione purificatrice si divide in due fasi controllate da enzimi, vitamine e minerali.
La prima fase è un processo che modifica le sostanze trasformandole in composti reattivi e tossici. In questo modo, il corpo le riconosce come prodotti da eliminare e possono entrare nella seconda fase, dove vengono rese idrosolubili, ovvero facili da allontanare tramite le urine.
Se il primo processo è di attivazione, questo secondo momento viene detto di detossificazione. È indispensabile che le due fasi siano precise e coordinate. Se la fase 1 è troppo veloce e la fase 2 lenta, non avviene il corretto stoccaggio delle tossine, che vengono messe in circolo e si possono accumulare in tessuti ed organi. Rendere questi momenti più efficaci e rapidi è importante.
È proprio qui che entra in gioco il Wasabi, la spezia degli imperatori, attivando in particolare la fase di detossificazione!
Il Wasabi è fonte, oltre che di isotiocinati, anche di Vitamina C, B6, proteine, calcio, magnesio, potassio e manganese.
Tutto ciò gli conferisce proprietà:
Detossinanti
Antisettiche e antibatteriche (indebolisce anche i batteri responsabili della carie ai denti)
Digestive
Antiossidanti e antinfiammatorie
Anticancerogene (in particolare gli isotiocinati sono importanti per prevenire tumori causati dagli ormoni, come quello al seno o alla prostata, grazie alla loro capacità di stimolare l’organismo ad eliminare l’eccesso ormonale. Inoltre sembrano capaci di bloccare la riproduzione delle cellule cancerogene e di indurle alla morte).
Fluidificanti (agisce come antiaggregante piastrinico, favorendo una buona circolazione)
Inoltre innalza la soglia del dolore grazie ai principi attivi responsabili del gusto piccante.
Per la sinergia dei suoi principi attivi il Wasabi diventa un super alleato per aiutare il nostro corpo a liberarsi dalle tossine e sentirci così più leggeri e pieni di energia!
Caino e Abele
Da Baudelaire "I fiori del male" la poesia "Caino e Abele"
Dioscuro...
Abbiamo parlato più volte dei "Fiori del Male" di Baudelaire, ma ci sono dei versi che hanno sempre attirato la mia attenzione, sono le razze di Caino e Abele.
Sono metafore delle tipologie di umanità che adottano rispettivamente modi di esistere opposti.
Chi vive nella religione e nella prosperità, appagato dall'appoggio della divinità e della sua coscienza, contro chi vive l'umanità nella sua essenza più carnale, asseconda i suoi istinti e ne è condannato. Contadini contro cacciatori, santità contro umanità, ricchezza contro povertà, beatitudine contro dannazione.
Si parla di razze, quindi non c'è scelta. Voi siete più Caino o Abele? :)
Caino e Abele
Razza d'Abele, dormi, bevi e mangia:
con che compiacimento ti sorride Dio!
Razza di Caino, striscia
nel fango e muori miserabile!
Razza d'Abele, il tuo sacrificio
accarezza il naso ai Serafini!
Razza di Caino, il tuo supplizio
potra mai avere fine?
Razza d'Abele, guarda prosperare
II tuo bestiame e le tue semine!
Razza di Caino, le tue viscere
urlano di fame come un vecchio cane!
Razza d'Abele, scaldati il ventre
al focolare patriarcale!
Razza di Caino, trema di freddo
nel tuo antro, povero sciacallo!
Razza d'Abele, ama e prolifica!
Anche il tuo oro si moltiplica!
Razza di Caino, guardati
dalle grandi brame, cuore ardito!
Razza d’Abele, tu cresci e ti pasci
come le cimici dei boschi!
Razza di Caino, trascina per le strade
la tua famiglia disperata!
Razza d'Abele, la tua carogna
ingrasserà la fumante terra!
Razza di Caino, il tuo compito
non è ancora finito!
Razza d'Abele, vergognati!
II ferro e vinto dallo spiedo!
Razza di Caino, sali al cielo
e scaraventa sulla terra Dio!
C. Baudelaire
Le Fleurs du Mal
Johnny:
Io sono molto più Abele, mi hanno già ucciso diverse volte....
Goethe:
Io sono Abele con Caino.
E sono Caino con Abele.
Intelligenti Pauca
CITAZIONE DI SAN FRANCESCO DI SALES
PAROLE DI SAN FRANCESCO DI SALES PER I FALSI FARISEI DI ALCUNE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI CAPUA
“NON ACCONTENTARTI DI ESSERE POVERO COME I POVERI, MA SII PIU’ POVERO DEI POVERI, VA A SERVIRLI QUANDO GIACCIONO A LETTO INFERMI E DEVI SERVIRLI CON LE TUE PROPRIE MANI.
QUESTA SERVITU’ E PIU’ GLORIOSA DI UN REGNO”.
CITAZIONE DEL GIORNO
cavalli

BIAGIO MARIA DI MURO
RISPONDIAMO AL NUOVO CITTADINO C.DV.CHE DA QUALCHE MESE SI E’ TRASFERITO DAL LAZIO IN CAMPANIA E PRECISAMENTE A S.MARIA CAPUA VETERE IN VIA GALATINA CHE CI HA CHIESTO CHI ERA IL SINDACO DELLA CITTA’.
BIAGIO MARIA DI MURO

BIAGIO DI MURO
TI RIMETTO LA FOTO DI BIAGIO DI MURO E UNA PARTE DEL SUO CURRICULUM VITAE
BIAGIO DI MURO SI E’ LAUREATO, IL 30/10/1995, CON 110 E LODE IN ARCHITETTURA PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI, CON UNA TESI SPERIMENTALE IN SCIENZE DELLE COSTRUZIONI ED E’ ISCRITTO ALL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DELLA PROVINCIA DI CASERTA AL N. 872.
SVOLGE UNICAMENTE LA LIBERA PROFESSIONE ED HA LO STUDIO IN S.MARIA C.V., AL CORSO ALDO MORO N.73
E’ABILITATO AL COORDINAMENTO DI SICUREZZA – D.LGS.494/96 – CON ATTESTATO DI CORSO RILASCIATO DALL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II, A CURA DEL CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE L.U.P.T. DAL 24 NOVEMBRE 1997.
HA PARTECIPATO AL GRUPPO DI RICERCHE SUL TEMA “STABILITA’ DELLE TORRI IN MURATURA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO DI “COSTRUZIONE DELLA FACOLTA’ DI ARCHITETTURA” – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI, FEDERICO II.
E’ COLLABORATORE DELLA III AREA DI RICERCA “PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E SISTEMI INFORMATIVI TERRITORIALI” L.U.P.T. – LABORATORIO DI URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI, FACOLTA’ DI ARCHITETTURA.
E’ MEMBRO DELL’AREA DI RICERCA “PROGETTAZIONE URBANA, AMBIENTALE E DEL RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEI BENI STORICI, ARCHITETTONICI, ARCHEOLOGICI E PAESAGGISTICI” DEL CENTRO DI RICERCA L.U.P.T. DELL’UNIVERSITA’ FEDERICO II DI NAPOLI FACOLTA’ DI ARCHITETTURA – DIRETTORE PROF. FRANCO MARINIELLO.
HA SEMPRE AVUTO UN FORTE LEGAME CON LA POLITICA ATTIVA, ESSENDO FIGLIO DI NICOLA DI MURO, IL QUALE FIN DAL 1956 E’ ESPRESSIONE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA, PRIMA A LIVELLO COMUNALE I POI OLTRE AI CONFINI CITTADINI, FINO A DIVENTARE UOMO DI RIFERIMENTO DEL PARTITO AI PIU’ ALTI LIVELLI.
BIAGIO MARIA DI MURO FIN DALL’ADOLESCENZA HA POTUTO ASSORBIRE TUTTA L’ESPERIENZA POLITICA ED AMMINISTRATIVA, AVENDO AVUTO MODO DI FREQUENTARE ASSIDUAMENTE IL PARTITO.
PARTECIPA ALLA CONSULTAZIONE ELETTORALE AMMINISTRATIVA DEL 2002, CANDIDATO CON FORZA ITALIA, RIPORTANDO CIRCA 1000 VOTI DI PREFERENZE CONTRIBUENDO IN MODO DETERMINANTE DA FAR DIVENTARE FORZA ITALIA IL PRIMO PARTITO IN CITTA’.
DOPO NEL 2007 ASSUME LA CARICA DI VICE SINDACO, MA DOPO QUALCHE MESE NON ESITA A LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO QUANDO SI ACCORGE CHE CON LA DEFENESTRAZIONE DELL’ASSESSORE MARCIANO SCHETTINO VENIVANO TRADITI GLI IMPEGNI E LE PROMESSE SOTTOSCRITTE NEL PROGRAMMA ELETTORALE PRESENTATO AGLI ELETTORI.
DAL 2011 AL 2015 E’ STATO SINDACO DELLA CITTA’ DI S.MARIA CAPUA VETERE.
CAF
SERVIZIO CAF PRESSO LA NOSTRA SEDE IN C.SO ALDO MORO N.73 AVETE A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI UTILI:
1. MODELLO ISEE
2. MODELLO ISEEU
3. BONUS E RIDUZIONE CANONE
4. TELECOM, GAS, ENERGIA, ACQUA
5. MODELLO RED
6. MODELLO 730
7. MODELLO 740
8. MODELLO ICI
9. ASSEGNI PER NUCLEO FAMILIARE
10. ASSEGNI DI MATERNITA’
11. MODELLO UNICO
12. ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS
13. SOCIAL CARD
14. SUCCESSIONI
15. TRASMISSIONE TELEMATICA
16. CONTRATTI DI AFFITTO
17. MODELLO EAS
SERVIZI PROFESSIONALI:
1) CONSULENZA E ASSISTENZA LEGALE
2) CONSULENZA FINANZIARIA
3) CONSULENZA AZIENDALE
4) PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA
5) PRATICHE CATASTALI
6) ESECUZIONI E LAVORI CHIAVI IN MANO
SERVIZIO PATRONATO:
1. INVALIDITA’ CIVILE
2. ACCOMPAGNAMENTO
3. PENSIONI INPS – INPDAP
4. INFORTUNI SUL LAVORO
5. DISOCCUPAZIONE
6. RECUPERO CONTRIBUTI
7. MEDICINA LEGALE
8. LAVORO
9. FAMIGLIA
10. COLF E BADANTI
11. PRESTAZIONI ASSISTENZIALI
12. PREVIDENZA COMPLEMENTARE
13. IMMIGRAZIONE
STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA, PRATICHE CATASTALI ED URBANISTICHE, ARCHITETTURA PER INTERNI
LAVORI PUBBLICI
PUBBLICHIAMO LE FOTO DELLE OPERE PUBBLICHE PER LE QUALI INIZIERANNO PRESTO I LAVORI .SALVO RITARDI DOVUTI ALLA SCELLERATA AZIONE DI SFIDUCIA CHE COMPORTERA' AUMENTO DI COSTI E PERDITE DI FINANZIAMENTI
RECUPERO STRUTTURALE E FUNZIONALE DELL' EDIFICIO DELLE SCUOLE ELEMENTARI "PRINCIPE DI PIEMONTE"
IMPORTO FINANZIAMENTO
SCUOLA PRINCIPE DI PIEMONTE

LAVORI PUBBLICI
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RISTRUTTURAZIONE E AMMODERNAMENTO DEL PLESSO SCOLASTICO RIONE IACP
IMPORTO FINANZIAMENTO
IACP

lavori pubblici
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RIFACIMENTO PIAZZA SAN PIETRO
IMPORTO FINANZIATO:
euro 150.000,00
piazza San Pietro

lavori pubblici
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PROGRAMMA DI RECUPERO URBANO COMPARTO C1 NORD OVEST – RIONE IACP
IMPORTO INTERVENTO:
euro 1.502.373,12
IACP

lavori pubblici
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REALIZZAZIONE DI UN CAMPO SPORTIVO POLIVALENTE COPERTO IN VIA GIOTTO – RIONE IACP
IMPORTO DEL FINANZIAMENTO :
euro 512.000
iacp

arco adriano
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RESTAURO CONSERVATIVO DELL’ARCO ADRIANO. SISTEMAZIONE DEL TRATTO DI VIA APPIA TRA ANFITEATRO ED ARCO ADRIANO
RICHIESTA FINANZIAMENTO
Euro 2.470.698,58
arco adriano

villetta l.sturzo
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PROGETTO PER LA VILLETTA TEMPO LIBERO ALLA VIA L. STURZO
RICHIESTA DI FINANZIAMENTO:
euro 127.000,00
villetta l. sturzo

asilo nido
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PROGETTO DI ASILI NIDO PER BAMBINI DA 0 A 36 MESI IN VIA ALBANA 107
TOTALE DEL FINANZIAMENTO:
euro 699.438,18
asilo nido

PERDONA LORO......
NON CI SIAMO LIBERATI DI TUTTI MA RESTERANNO ALL'OPPOSIZIONE
